CALIANI: “QUESTA MENS SANA È UN GRUPPO DI PERSONE ECCEZIONALI”

News inserita il 09-02-2022 - Mens sana Basket

Il d.g. biancoverde tra presente futuro: “Stiamo rispettando gli obiettivi stagionali, gettate solide basi anche per il domani della società”

Riccardo Caliani_Mens Sana

La Mens Sana ritrova il primato solitario in C Silver, ma è presto per guardare la classifica e ipotizzare gli scenari di fine stagione. Meglio concentrarsi sul presente, a cominciare dalla trasferta che vedrà la Namedsport scendere in campo sabato prossimo a Pontedera, e allargare l’orizzonte su tutta l’attività (prima squadra, ma anche settore giovanile) della società biancoverde, il cui stato dell’arte ci viene rappresentato dal direttore generale, Riccardo Caliani.
Caliani, la ripartenza del campionato ha fatto molto discutere. Alla Mens Sana è addirittura costata una sconfitta, in condizioni normali, assai improbabile…
“Il nuovo protocollo Fip parla chiaro, per la situazione che attraversavamo in quel momento non esistevano alternative allo scendere in campo.

Se ne facciamo una questione di assenze, è indubbio che abbiano inciso sul risultato negativo di Carrara e che, a posteriori, si tratti di una sconfitta pesante, perché arrivata contro un’avversaria che non ci è superiore e che fino a questo momento non ha avuto grande continuità di risultati, ripeto però che la Mens Sana ha fatto una cosa normalissima, cioè ha rispettato le regole. Sapevamo fin dall’inizio che la variabile Covid avrebbe potuto cambiare gli scenari da un giorno all’altro, un problema col quale, peraltro, tutte le società fanno i conti”.
Sono poi arrivate cinque vittorie in fila, con annesso ritrovato primato solitario in classifica. Nelle difficoltà, la Mens Sana si è compattata?
“La gestione del lavoro è stata tutto meno che facile, ma devo dire bravi allo staff e alla squadra per aver mantenuto inalterata la motivazione e non aver ceduto di un millimetro in termini di fiducia nei propri mezzi. Abbiamo ancora problemi da risolvere, su tutti i guai fisici che limitano Sabia, ma la capacità di assorbirli e di trovare soluzioni è una delle tante belle qualità di questo gruppo: oggi non ci interessa guardare al primato solitario, bensì ai prossimi appuntamenti, iniziando dalla partita di sabato a Pontedera che andrà affrontata con grande attenzione. La corsa rimane molto lunga e complessa”.
Contro la Laurenziana è emersa la quantità, oltre alla qualità, della cosiddetta vecchia guardia…
“L’idea di costruire una squadra mettendo assieme giocatori giovani ed esperti serve a questo. Benincasa e Sprugnoli sono in grado di darci punti, sabato ne hanno messi assieme 23, ma soprattutto possono tracciare una riga entro la quale far crescere in tranquillità giocatori giovani e di minor esperienza: cito loro due perché in carriera hanno già vinto campionati e disputato playoff, insomma sanno quando alzare l’intensità, ma è un concetto che riguarda pure Tognazzi, che in C Silver è protagonista ormai da diverse stagioni e sa come affrontare partite importanti e, nonostante abbia soli 20 anni, non tralascerei Menconi, nel cui curriculum ci sono ormai tante presenze da playmaker titolare in questa categoria”.
Rispetto al piano estivo di costruire una squadra puntando sugli esterni, che risposte sono arrivate?
“Il roster, per scelta, è profondo, e siccome è materialmente impossibile disporre di giocatori che mantengano il solito rendimento per trenta partite o in un’eventuale post season, questo fatto ci aiuta, permettendoci di avere sempre qualcuno pronto nel momento in cui ci sono momenti di calo: in realtà non è soltanto un fatto di esterni, penso ad esempio all’ottima prestazione, e presenza, che Bovo ci ha garantito sabato scorso. Le cifre di questa prima parte di stagione dicono che abbiamo sette-otto giocatori in grado di produrre dai 10 ai 15 punti per gara, significa creare problemi agli avversari in campo, certo, ma anche costringerli ad un lavoro di preparazione settimanale molto impegnativo, perché non possono permettersi di impostare il piano partita su determinati giocatori, devono attenzionarli tutti quanti”.
Tutto ciò vuol dire che alla chiusura delle liste di trasferimento la Mens Sana rimarrà quella di adesso?
“Intanto c’è una novità ed è la proroga al 30 aprile, non più al 28 febbraio, della chiusura per i trasferimenti e ciò comporta tutta una serie di valutazioni meno stringenti rispetto a quanto non lo fossero pochi giorni fa. A questa squadra non manca nulla per essere competitiva, i risultati parlano chiaro, e l’esperienza mi dice che cambiare in corsa non è mai facile, che serve grande attenzione più che mai quando esistono gerarchie ormai ben acquisite e un fortissimo spirito di gruppo, ciò che oggi ci caratterizza. La sconfitta di Carrara ci ha però detto che quando mancano giocatori importanti vicino a canestro, possiamo andare in difficoltà: se proiettiamo questa eventualità sul finale di stagione, sulla possibilità di giocare molte partite ravvicinate, sugli imprevisti che possono sempre essere dietro l’angolo, ci rendiamo conto che un’aggiunta al roster potrebbe anche essere utile. Voglio essere chiaro, se dovessimo decidere di aggiungere un giocatore si tratterà di un elemento per completare la squadra, non per intaccarne le gerarchie e rivoluzionarne il modo di giocare”.
In molti guardano al 27 marzo, quando si giocherà la partita di ritorno contro il Costone. È già iniziato il conto alla rovescia?
“Onestamente no, è una partita lontanissima e ha poco senso porsi quell’obiettivo se pensiamo che prima giocheremo due volte contro Fucecchio, che affronteremo Carrara, Altopascio e trasferte su campi difficili come Livorno, sponda Liburnia, sul quale segnalo che una squadra forte come Campi Bisenzio ha perso. Comprendo che a livello cittadino questa sfida possa avere per qualcuno una valenza specifica, ma io tutta questa rivalità con il Costone non la sento: probabilmente non mi appartiene per questioni anagrafiche, per il fatto che certe sfide dirette non le ho viste né vissute e che, anzi, da ragazzino seguivo la Mens Sana ma andavo spesso a vedere anche le partite delle altre due società senesi. Considero il Costone un competitor nello specifico di questo campionato, quello sì, come lo sono Fucecchio e Altopascio, due squadre assolutamente da non scartare per la vittoria finale”.
La Mens Sana ha su di sé i riflettori dei media e un seguito, lo si ripete sempre, fuori categoria. Come si concilia tutta questa attenzione, quotidiana, con la dimensione di una serie C Silver?
“Siamo una squadra di dilettanti in un contesto in cui si sono sempre visti giocare i professionisti e nel quale, talvolta, l’approccio di chi sta intorno al campo è rimasto invariato. Quando le cose vanno bene è un elemento di grande sostegno, altrimenti bisogna essere in grado di disconnettersi da tutto e reagire nel modo giusto di fronte ai giudizi che possono giungere da più parti: per un professionista è pane quotidiano, per chi non fa il giocatore di basket di professione e, forse proprio per questo, sente e esprime oltremodo l’attaccamento alla città e alla maglia, certe reazioni e certi commenti invece non sempre è facile metabolizzarli. Il mondo Mens Sana è questo ed è la nostra forza, lo ribadisco, e i ragazzi ne sono consapevoli e molto stimolati positivamente, in certi frangenti però dobbiamo cercare di isolarci il più possibile da tutto ciò che ci gira attorno, pensare solo a lavorare bene in palestra e in partita, ma questo i ragazzi lo sanno e non c’è nulla da rimproverare a un gruppo di persone veramente eccezionali”.
Lasciando da parte il campo, a che punto è il progetto Mens Sana Basketball Academy messo in piedi nel 2019?
“La pandemia ha picchiato duro, il lockdown del 2020 poteva essere letale per una realtà appena nata come la nostra, ma abbiamo alle spalle una società che ha cercato sempre di aiutarci, anche in momenti critici e non solo per il basket: con i vertici della Polisportiva Mens Sana siamo in piena sintonia, mai come in questi ultimi tempi gli obiettivi che ci siamo dati sono condivisi, da tutti. Sentiamo forte anche l’appoggio degli sponsor che hanno investito in questa ripartenza e che continuano a farlo, dandoci supporto e sostegno, come del resto ce ne danno da sempre i tifosi, che penso torneranno in numero importante al palasport non appena si creeranno le condizioni per vivere le partite in tribuna con maggiore tranquillità. Stiamo rispettando la volontà, espressa in estate, di essere protagonisti in questo campionato, l’obiettivo di medio periodo è riportare questa squadra in serie B: i tempi dipenderanno ovviamente dai nostri risultati sul campo, ma anche dal seguito di tifosi che avremo e da chi investe su di noi. I segnali sono molto positivi, abbiamo contratti pluriennali in essere, stiamo parlando con gli sponsor già della prossima stagione, altri partner potrebbero affiancarsi a breve. Le basi per fare un piccolo salto ci sono e sono basi solide”
Tastiamo il polso anche all’Academy vera e propria?
“Sull’attività giovanile il Covid ha inciso purtroppo in modo fortissimo. I ragazzi, ma non è solo un problema della Mens Sana, con i due periodi di stop alla pratica sportiva hanno complessivamente perduto un anno di attività sportiva e ciò non ha giovato alla loro crescita, né cestistica, né personale. Nonostante tutto, la finale regionale raggiunta nel 2021 dall’Under 15 Eccellenza è stato un risultato davvero straordinario: in questa fase stiamo portando avanti un reclutamento territoriale per le formazioni Eccellenza Under 15 e Under 17, l’accordo con Valdelsa Basket ci ha permesso di rinforzare le squadre e stiamo facendo bene in entrambe le categorie. Sta strutturandosi bene anche l’Under 13, al di sotto purtroppo c’è un vuoto significativo perché il minibasket è ovunque in crisi, colpa anche di regole che hanno posticipato la ripartenza post-lockdown di questa attività rispetto ad altre discipline. Il risultato è che molti bambini, nel frattempo, hanno scelto di praticare altri sport e non è facile riportarli adesso sotto canestro”.
Un bacino di utenza, oltretutto, conteso da tre società cittadine…
“Da parte nostra non c’è interesse a farsi concorrenza, quando è stato possibile anzi abbiamo collaborato. Torno però sull’aspetto del reclutamento territoriale, che è molto importante: stiamo mettendo in piedi squadre con valori omogenei, ogni ragazzo deve essere collocato nel contesto a lui più adatto e che gli permetta di giocare, perché ha poco senso in una fase di pieno sviluppo fisico creare una squadra con cinque giocatori di buon livello e altrettanti che invece rischiano di non giocare mai. I ragazzi hanno apprezzato questa filosofia, perché permette a tutti di competere e nessuno viene lasciato indietro. Sul territorio, come detto, abbiamo collaborazioni con Valdelsa Basket ma anche con Asinalonga Basket, esistono poi contatti con realtà più lontane che contiamo di sviluppare nel tempo, seppur non sia un momento ideale per mettere in piedi una foresteria e per convincere i ragazzi, e le loro famiglie, ad un distacco da casa”.
I diritti di utilizzo del palasport nei prossimi 50 anni più 20 sono stati acquisiti dal Comune di Siena e la struttura sarà oggetto, finalmente, dei necessari lavori di manutenzione. La Mens Sana, nella prossima stagione, rischia di emigrare altrove per qualche mese?
“Gli interventi sono necessari e non più derogabili, questo è l’aspetto che ci sta ovviamente a cuore. Vedremo nei prossimi mesi come si svilupperà il tutto, l’ideale, non solo per noi, sarebbe che i lavori impattassero sulla stagione estiva e permettessero un rientro in palestra in autunno. Diversamente, è chiaro che andranno valutate altre opzioni”.
Matteo Tasso

foto Mens Sana Basketball Academy

 

 

 

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