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IL PROSSIMO STEP E' VINCERE IN TRASFERTA. MENS SANA A DESIO PER PROVARCI

News inserita il 18-05-2013

Il ritrovato equilibrio nella serie contro Milano dà entusiasmo ai biancoverdi, anche se le energie sono in riserva.

L’appetito vien mangiando, ma quanta forza è rimasta per sedersi al tavolo? Si va per metafore a poche ore da gara-5, consci che la Mens Sana di martedì e giovedì ha risposto presente a chi forse un po’ troppo presto le aveva presentato il conto e che il senso di appartenenza ad una maglia, alla sua storia ed ai suoi valori, è ben radicato anche in chi a Siena è arrivato da qualche mese o, magari, da Siena è soltanto di transito e a fine stagione saluterà la compagnia. Meno metaforiche le preoccupazioni, invece, perché due battaglie come quelle appena ingaggiate (facciamo tre con il match di domenica scorsa al Forum, perso per una serie di ingenuità ed episodi negativi: la speranza è che alla fine della serie non siano quei tiri liberi di Hairston ad averla segnata…) possono provare sul fisico chi le ha combattute, e vinte, a caro prezzo, pagando ancora una volta dazio alla malasorte in fatto di infortuni, acciacchi e stanchezza.

Aver rispedito al mittente lo 0-2, oppure aver tenuto il servizio (come piace dire a Sergio Scariolo), rimette tutto in gioco e rende questo quarto una sorta di finale arrivata un po’ troppo presto nella griglia del playoff. Non è detto che ne esca la squadra destinata al titolo, Varese gioca bene ed ha fiducia quindi rimane la favorita più logica per lo scudetto 2013, è però indubbio che per intensità, partecipazione e pure per situazioni cestistiche il Milano-Siena a cui si sta assistendo rappresenti ciò che di meglio può offrire oggi un basket italiano abbastanza maltrattato in termini di appeal mediatico (l’illogicità di alcune scelte Rai meriterebbe un dossier da far studiare ai laureandi in comunicazione e marketing), anche adesso che l’altro pallone si avvia a chiudere la propria annata. Vista da casa nostra, aver vinto gara-3 e gara-4 ha significato pure un piccolo-grande risveglio di orgoglio in un ambiente a tratti narcotizzato da quanto vissuto negli ultimi sei anni (oltre che da tanti, ben più gravi, problemi rispetto ad un pallone che entra, o non entra, in canestro), pronto in quelle due serate a fare muro e stringersi attorno agli eroi di sempre, Luca, Marco, Tomas, Benjamin, David, o a quelli che da eroi stanno studiando, si chiamino Daniel, Bobby, Matt o Kristjan cambia poco.

Il coltello dalla parte del manico, però, lo hanno sempre gli altri. Magari avranno anche un po’ di “scimmietta” sulle spalle, chissà, ma hanno ritrovato il giocatore, Langford, che più di ogni altro può mettere la firma sulla serie e sanno bene di avere più talento, più opzioni, anche e soprattutto più freschezza dalla loro per tornare a Siena, fra due giorni, col macth-point in mano e togliere dalle teste di tutto l’entourage-Armani quella tensione spasmodica che emerge da sguardi, gesti, atteggiamenti e mezze frasi sussurrate ogni qualvolta qualcosa di biancoverde transita dalle loro parti. Milano rimane insomma la scelta più logica se si vuol puntare sulla semifinale, non fosse altro per il fatto che alla Montepaschi, quest’anno, non è mai riuscito di batterla lontano dalle mura amiche di viale Sclavo.

L’appuntamento è a Désio, questa sera, col desìo (questione di accenti…) di raccogliere le ultime forze rimaste e provare a giocarsela fino in fondo. Preparandosi, comunque vada, ad un’altra notte di grandi emozioni fra sole 48 ore.

Matteo Tasso

 

 

 

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