TORRITA BLUES OH YES! BAND OF FRIENDS OMAGGIA IL GENIO DI RORY GALLAGHER

Questa sera gran finale in Piazza Matteotti con Sonny Rhodes.

Promossa senza ripensamenti. Eccolo qua il verdetto della prima serata del Torrita Blues dopo il "riscaldamento" del giovedì sera. La XXXVII edizione è entrata nel vivo appena le luci della sera si sono illuminate per quell'elegante gioiellino di Piazza Matteotti. Pronti via con gli Shame Blues Band che hanno messo in circolo i primi battimano del pubblico che finalmente è tornato numeroso come negli anni d'oro della manifestazione. Tribune e sedie gremite mentre la gioventù si faceva sentire nei corridoi della piazza in attesa di scatenarsi sotto il palco. La seconda band in cartellone, Luke Winslow King (feat. Roberto Luti), ha avuto il merito di infondere un tonificante buonumore grazie a un riuscito mix di riff e arpeggi puliti esaltati da una voce calda e precisa. Blues moderno ma eseguito con la sicurezza dei grandi maestri del genere. Il tappeto rosso a questo punto era già posizionato per l'ingresso dei Band Of Friends, il gruppo del geniale chitarrista irlandese Rory Gallagher scomparso nel 1995. La curiosità era tanta anche perchè l'artista di Ballyshannon sopra il palco era una vera e propria forza della natura e dai Band Of Friends si pretendeva proprio di respirare quel mood adrenalinico e scatenato. Missione compiuta. E il gran finale del concerto che tradizione vuole che sia tutto da ballare sotto il palco, è una liberazione come solo il rock'n'roll sa dare al suo pubblico: abbracci, amichevoli spinte, inni da urlare all'unisono. E al diavolo i problemi di tutti i giorni. Il basso pulsa al ritmo dei cuori colmi di gioia, la chitarra mostra un'anima genuina e la batteria dà il ritmo a questa grande festa collettiva. Benvenuta estate.  

Luca Stefanucci