Il tastierista dei Baustelle, fratello del cantante Francesco, chiuderà il sabato di "Giardini in Festa". Grande attesa per l'evento: si prevede una notta tutta da ballare.
Un dolce ritorno a casa nella piena gioventù dell'estate. :Absent aka Ettore Bianconi nella notte di sabato 27 giugno sarà l'ospite d'onore di "Giardini in Festa", l'evento che in questi giorni sta animando i giardini pubblici di Abbadia di Montepulciano. Sarà un mix di emozioni a ritmo di beat. Ettore saluterà gli affetti della sua infanzia nell'anno della sua maturità artistica: recentemente l'eclettico musicista ha pubblicato "Infiniti" il sophomore di “:absent. sonorizza Il regno animale". Il secondo album della carriera include una raccolta di vecchi pezzi usciti dalla memoria di un pc e rivestiti con un soffio di vita nuova. Abbadia si prepari a ballare con un mix di elettronica raffinata e pulsante. Bianconi nel 2014 ha avuto l'onore e il merito di partecipare a New York all’inaugurazione di “ALL”, una grande retrospettiva dedicata all’artista Maurizio Cattelan. Il brano “La speranza”, incluso nella tracklist del suo esordio discografico, è stato scelto come colonna sonora del numero di novembre di Toilet Paper, il famoso photo-magazine ideato proprio da Cattelan e presentato al Guggenheim Museum, uno dei luoghi simbolo dell'arte della Grande Mela.
Contattato "last-minute" Ettore ci ha fornito qualche anticipazione sul live-show di domani sera soffermandosi anche sulla propria carriera professionale.
"Infiniti" è il tuo ultimo lavoro: si tratta di una piccola enciclopedia sonora che racchiude i tuoi esordi musicali. Ci spieghi perchè hai deciso di riaprire il cassetto dei ricordi e in che modo hai rielaborato i suoni del passato?
L'idea è nata ai tempi della sonorizzazione del primo romanzo di mio fratello Francesco. Dopo un giro di presentazioni insieme a lui ho fatto alcune date da solo per promuovere il mio disco: durante i live mi sono accorto che i vecchi brani riarrangiati dal vivo erano ancora buoni, persino meglio di quando li avevo composti. Da qui è nata l'idea di risuonare l'intero disco: ho chiamato un po' di amici colleghi e abbiamo (ri)registrato il tutto! E'stato divertente, un po'come ritrovarsi dopo anni e scoprirsi più maturi e anche un po' più belli.
Vivi a Milano ormai da anni. Ti sei ambientato bene? Come valuti la città attuale, artisticamente è sempre un modello di riferimento o ha perso un po' del suo smalto? C'è qualcosa che ami particolarmente del capoluogo lombardo?
Posso dire che mi sono ambientato bene, Milano forse è ancora l'unica città dove in un modo o nell'altro accadono cose. Ho vissuto tanti anni a Siena una città bellissima ma che offre veramente poco a chi vuole lavorare in ambito musicale. Artisticamente Milano è la capitale della musica malgrado non ci siano più tanti locali dove vedere concerti. Mi piace però la tendenza che sta nascendo ovvero la creazione di spazi "riciclati" dove vengono proposte cose che non debbano passare per forza dai soliti canali promozionali. Per esempio dall'anno scorso insieme ad altri musicisti come Colapesce e Mario Conte ma anche fotografi ed art director, abbiamo preso in affitto un locale trasformato in galleria (il Gigantic) dove abitualmente organizziamo concerti, mostre fotografiche spettacoli multimediali. Noto che malgrado non ci sia una promozione ufficiale le serate sono sempre più affollate. Ecco,la cosa che mi piace maggiormente di Milano è la curiosità che, fortunatamente, esiste ancora in molte persone.
Cosa prevede il tuo futuro? Recentemente sei stato in tour con Le Luci della Centrale Elettrica, hai in programma altre collaborazioni o ti concentrerai sui tuoi progetti personali?
Ho il mio nuovo album già pronto. Doveva uscire in primavera ma poi ho deciso di rimandare ad ottobre visto che non si tratta di materiale "particolarmente estivo". Ho collaborato e suonato nell'ultimo disco de Le Luci della Centrale Elettrica, è stato molto bello. Ho conosciuto Vasco Brondi durante i concerti dei Baustelle, abbiamo legato e lui ha deciso di chiamarmi per suonare sia nel disco che nel tour. Adesso sono in giro di nuovo con mio fratello (Francesco, cantante e autore dei Baustelle ndr) e con Sebastiano de Gennaro per le presentazioni del nuovo romanzo di Francesco: portiamo in giro uno spettacolo di elettronica,vibrafono e reading, un progetto molto interessante. Contemporaneamente lavoro anche alla colonna sonora di un documentario su Freud e mi tengo impegnato facendo dei dj set e preparando il mio nuovo live che porterò in giro a partire dal prossimo autunno. Spero anche di ricominciare presto a lavorare coi Baustelle ma non posso dire niente.
Ormai sono dieci anni che collabori con i Baustelle fornendo il tuo contributo alle tastiere e come sound designer. Un bilancio?
Dieci anni bellissimi che mi hanno dato veramente tanto sia dal punto di vista umano che professionale. Sono cresciuto con loro e mi sono tolto qualche bella soddisfazione. Spero di continuare con la band almeno per altri dieci anni!
Sabato torni a casa e anche nei tuoi album, così come in quelli dei Baustelle, c'è molto del tuo paese d'origine, Abbadia di Montepulciano. Che rapporto hai con il luogo dove sei cresciuto e come lo vivi adesso che ci torni raramente?
Sono molto felice di tornare ad Abbadia e anche un po'emozionato. E' strano andare a suonare nel posto dove ho passato tutta la mia infanzia e adolescenza. Mi ritroverò davanti a persone che non vedo da anni e mi piacerebbe riuscire a far ballare il pubblico anche se di solito mi riesce bene! Devo ammettere che ora ho un rapporto molto più sereno con Montepulciano rispetto a quando ci vivevo: prima vedevo solo i limiti di un paese di provincia mi sentivo di stare lì a perdere tempo. Adesso quando ci torno mi rendo conto di quanto siano stupende queste zone. Come ti ho detto prima se un giovane vuole lavorare nella musica non è proprio la situazione ideale anche se le cose stanno cambiando...Intanto ora c'è un festival anche ad Abbadia che era una cosa che avrei sempre voluto organizzare ma ai miei tempi non ci siamo mai riusciti.
I tuoi cinque dischi del 2015 e quello da portare nell'isola deserta.
Iosonouncane "Die", Caribou "Our Love", Nosaj Thing "Fated", John Carpenter "Lost Themes", Pearson Sound "Pearson Sound". Nell'isola mi porto Iosonouncane perché tra questi è l'unico disco da cantare!
E a far ballare la Valdichiana domani ci penserà lui. Bentornato.
Luca Stefanucci
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