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SIENA E LA SUA PROVINCIA, LOCATION IDEALE PER FILM DI SUCCESSO

News inserita il 14-04-2014

 

Il territorio senese ha conquistato non solo turisti italiani e stranieri in cerca di magia, ma anche registi di fama mondiale rimasti affascinati dalle bellezze naturali di una zona incantevole.

 

Siena, ed il territorio senese più in generale, ha conquistato non solo turisti italiani e stranieri in cerca di magia, ma anche registi di fama mondiale che sono rimasti affascinati dalla Città del Palio e dalle sue colline. Il viaggio alla scoperta dei luoghi senesi il cui incanto  ha indotto grandi registi ad ambientarvi il proprio film comincia a San Gimignano, la città delle belle torri, la Manhattan del Medioevo, luogo che Zeffirelli ha voluto come set cinematografico per girarvi alcune scene, nel 1972, di "Fratello sole e sorella luna", film  liberamente ispirato alla vita e alle opere di San Francesco dalla vocazione alla accettazione della regola monastica. Zeffirelli tornerà a San Gimignano più tardi, nel 1999, per girare alcune scene di "Un tè con Mussolini", opera che si autodefinisce "semi-biografica" di un’Italia appena entrata nella seconda guerra mondiale a fianco della Germania.

Anche la feconda area viticola del Chianti tra verdi colline coltivate a vigneti, oliveti e boschi di querce, è stata oggetto di film, basti pensare ai comuni di Radda e Gaiole in cui Francesca Archibugi ha girato alcune scene di "Con gli occhi chiusi", pellicola sull’amore tra il figlio di un oste arricchito ed una contadinella.

Proseguendo il "viaggio cinematografico" nel senese, la calda luce ambrata del tramonto si riverbera morbida sulle colline chiantigiane in perfetto connubio con lo stile di racconto pacato e sereno adottato da Bertolucci per narrare l’iniziazione sentimentale della giovane protagonista americana  in "Io ballo da sola", in cui la bellissima Martina racconta il Chianti passando per le sculture di Matthew Spender, il fantasma di Bettino Ricasoli e l’utopia dell’archeologo Bandinelli.

Mettendoci in marcia alla volta di San Quirico, nella Val d’Orcia, concedendoci una deviazione per vedere sulla destra il Monastero di Sant’Anna in Caprena, ritroveremo il set del "Paziente Inglese"; nel famoso monastero l’infermiera Hana si è presa cura del "paziente" Lazlo de Almansy, nel film diretto da Anthony Mighella e vincitore di ben nove premi oscar.

Sempre nella Val d’Orcia, angolo di paradiso ritenuto dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, Ridley Scott, nel film "Il Gladiatore", ha ripreso Russel Crowe, il protagonista, mentre torna a casa e quando alla fine del suo ultimo e vittorioso scontro cammina per i Campi Elisi.

Nel 1992, anche Carlo Verdone sceglie la location toscana, in particolar modo, Bagno Vignoni, per girare alcune scene di "Al lupo, al lupo", una commedia in cui tre fratelli Carlo Verdone, Francesca Neri e Sergio Rubini attraversano la Toscana, sostando nelle terre di Siena. E qui, durante una lunga e faticosa ricerca, si riposano con una rilassante nuotata notturna nella grande vasca posta al centro della piazza principale di Bagno Vignoni.

Nel nostro percorso cinematografico ci spostiamo a Montepulciano: i vampiri di Twilight (regista Catherine Hardwicke; attori Robert Pattinson e Kristen Stewart) sono di casa nel centro poliziano, dove possiamo anche rivivere con l’immaginazione alcune scene di "Sogno di una notte di mezza estate"; in questo borgo infatti il regista, Michel Hoffman, ha ambientato questo sogno fatto di intrighi amorosi tra esseri umani e creature fatate, ravvivandolo con i colori e i sapori caratteristici della campagna toscana. Un vino Nobile rallegra una già vivace brigata, tra cui spiccano attori del calibro di Michelle Pfeiffer, Kevin Kline, Rupert Everett, Sophie Marceau e Calista Flockhart.

Pienza, la città ideale nata, come scrive Giovanni Pascoli, "da un pensiero d’amore e da un sogno di bellezza" di Papa Pio II e dell’architetto Rossellino, possiamo rivivere alcune scene di "Romeo e Giulietta", film del 1968 di Franco Zeffirelli; la tragica storia d’amore tra Romeo Montecchi e Giulietta Capuleti (Olivia Hussey) è in buona parte ambientata, in questa versione cinematografica tra le più riuscite, proprio a Pienza, ed è proprio il palazzo Piccolomini, abitazione del pontefice, a divenire nella finzione scenica la residenza dei Capuleti.

Infine, riprendendo la Cassia, tra colli dai dolci pendii, campi di girasoli, grano e papaveri si giunge a Siena, famosissima per la Piazza del Campo in cui si disputa "la più antica, più splendida, la più pericolosa, la più emozionante corsa dei cavalli di tutto il mondo", come dichiara Vittorio Gasmann in "La ragazza del Palio". In questo film , diretto da Luigi Zampa nel 1957, Gasmann riveste i panni di Piero di Montalcino, intento a mostrare le bellezze della sua città ad una turista texana.

Già nel 1931, comunque, Alessandro Blasetti dedicò al Palio di Siena una pellicola intera, il primo lungometraggio sonoro sul Palio, sceneggiato da un nome noto a Siena, quello di Luigi Bonelli.

Siena, complice la sua bellezza ed il fascino di una città "senza tempo", ha costituito lo sfondo anche per film più recenti come, ad esempio, "Piazza delle cinque lune", lungometraggio del 2003 scritto e diretto da Renzo Martinelli, ispirato alla vicenda del rapimento dello statista italiano Aldo Moro ad opera delle Brigate Rosse, di cui il film ripropone una ricostruzione all’interno di una vicenda di fantasia.

Ed ancora, Siena, le sue vie ed i monumenti sono stati anche oggetto di inquadratura del film su James Bond 007 "Quantum of solace" (un po’ di conforto o, secondo altri, un quantum di sicurezza), interpretato da Daniel Craig; nel centro storico di Siena molti si sono ritrovati ad osservare le altissime gru che si innalzavano sulla città e si sono goduti col naso all’insù scene spettacolari della serie cinematografica più famosa del mondo.

Concludiamo l’itinerario cinematografico in terra senese presso la grande abbazia cistercense di San Galgano, dove Andrej Tarkovskij ha ambientato la scena finale di "Nostalghia", film che ha vinto il "Grand Prix du cinéma de création" al festival del cinema di Cannes nel 1983.

Chiara Lenzini

 

 

 

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