STORIE DI EX: BOISA PRODUCE LIQUORI, MYERS DIVENTA...FILIPPINO

News inserita il 04-07-2017 - Mens sana Basket

L'ala georgiana sbarca sul mercato europeo con la "chacha", per lo statunitense avventura nella nazionale asiatica

 

Vi ricordate Vladimer Boisa? Non più tardi di dieci anni fa vinceva il secondo scudetto nella storia della Mens Sana, oggi invece è diventato uno fra i più apprezzati produttori di vino e liquori della Georgia. Proprio nella lontana repubblica ex sovietica si erano accesi i riflettori su questo ragazzone classe 1981 di 205cm, atleticamente un prospetto di grande interesse europeo (sul conto del quale pure gli scout Nba si erano informati) che gli anni trascorsi in Slovenia avevano fatto maturare pure sul piano squisitamente cestistico, tanto da meritarsi la chiamata, nel 2005, di una Montepaschi che stava studiando la possibilità di aprire un ciclo di successi in Italia e di rimanere fra le migliori squadre del vecchio continente. Il salto di qualità di Boisa però non arrivò mai, forse anche per qualche suo limite caratteriale, tant’è che due anni dopo il lungo georgiano salutava Siena dando avvio ad una carriera da globetrotter (Russia, Grecia, Spagna, Croazia, di nuovo Slovenia, mai in clubs di primissima fascia però), terminata a soli 31 anni davanti all’insorgere di qualche scricchiolio di troppo sul piano della tenuta fisica.

La popolarità acquisita grazie al basket ha permesso a “Vova” di fare carriera in ambito dirigenziale (da quasi un lustro è vice-presidente della federbasket georgiana), quanto ai guadagni li ha messi a frutto creando la Boisa Georgian Brandy & Wine, brand che ha sede sulle colline che circondano Telavi (cittadina di 20 mila abitanti, situata nella Georgia orientale, sulla strada che porta in Azerbaijan) e che si occupa di produrre vini e liquori, ad esempio la tradizionale chacha georgiana, una sorta di grappa che si ottiene dalle vinacce fermentate.

Una start-up che ha iniziato a farsi apprezzare sul mercato nazionale, indirizzandosi sui mercati della capitale Tbilisi, ma che pure sta esportando all’estero, Slovenia e Austria per incominciare. La passione enologica dell’ex mensanino (bando alle facili battute…) viene da lontano ed è una passione comune a tanti suoi connazionali, con implicazioni addirittura storico-culturali se ci si rapporta alla leggenda che vorrebbe il popolo georgiano attivo nella coltivazione della rkatsiteli, una particolare uva bianca, e nella produzione del vino, addirittura da ottomila anni: vera o meno che sia (le prime testimonianze di kvevri, i contenitori in terracotta ancora oggi utilizzati in Georgia per la fermentazione dei mosti e la vinificazione tramite interramento, risalgono in effetti al 5000 a.C.), su questa tradizione Vladimer Boisa ha instradato un business di successo, che stando alle previsioni dovrebbe raggiungere entro il 2020 una produzione annua di 15 mila bottiglie.

MIKE CON I GILAS Fra coloro che non sono destinati a tornare dalle parti di viale Sclavo dopo la passata stagione, l’ex centro Mike Myers si è imbarcato in un’avventura, davvero a 360°, con la nazionale delle Filippine. Nessun errore, e neppure nessun passaporto orientale (almeno per il momento) spuntato nelle tasche dello statunitense, il quale nelle scorse settimane si è accordato con la franchigia dei TNT Katropa di Makati City per fare lo straniero di riserva (Myers, in pratica, si allena con la squadra ma il giorno della partita va in tribuna) e, decisamente a sorpresa, si è ritrovato convocato dalla selezione nazionale del sudest asiatico per prendere parte alla “Jones Cup”, in programma a Taipei dal 14 al 23 luglio: la spiegazione sta nel fatto che la federbasket filippina, in occasione di appuntamenti internazionali non ufficiali, è solita rinforzare la propria rappresentativa testando una serie di giocatori “importati” che diano sostanza e qualità dentro l’area colorata (il “puso”, cioè il grande cuore, è la specialità della casa dei Gilas, non altrettanto si può dire per i centimetri di statura…) al cospetto di avversarie altrimenti troppo forti per i propri standard.

Chot Reyes, il c.t. delle Filippine, ha scelto Myers confidando nei suoi mezzi atletici e nella sua voglia di porsi obiettivi di crescita, considerati i 24 anni del prodotto di Maryland Eastern Shore. Dovesse ben figurare alla “Jones Cup”, per l’ex mensanino potrebbe scattare la pratica di naturalizzazione in vista della Fiba Asia Cup, che si giocherà in Libano dall’8 al 20 agosto.

Matteo Tasso

 

 

 

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