PARIS: "IL DSU COSTRETTO A TROVARE UNA NUOVA SEDE PER LA MENSA"

News inserita il 15-02-2024 - Attualità Siena

La consigliera regionale del Pd ha incontrato il presidente Del Medico per avere rassicurazioni sugli interventi da fare dopo la bocciatura del progetto della mensa Bandini

La notizia della bocciatura del piano di recupero della mensa Bandini di Siena ha spinto la consigliera regionale del Pd Anna Paris a chiedere un incontro urgente con il presidente del Dsu Marco Del Medico per avere chiarimenti sulla soluzione che si intende trovare per garantire adeguati servizi di ristorazione agli studenti universitari. Dopo ben 3 anni di attesa, il Comune di Siena ha ufficializzato nell’ultimo consiglio comunale, l'indisponibilità a concedere l’autorizzazione all’allestimento del cantiere per mettere in sicurezza lo stabile di proprietà per l’83 per cento dell’Azienda Regionale per il Diritto allo studio, dichiarando definitivamente la fine della mensa in via Bandini, strategica per gli studenti dei dipartimenti di piazza San Francesco, via Roma e Porta Romana e per tutti gli studenti fuorisede che abitano nel centro di Siena. “Ho avuto rassicurazioni dal presidente Del Medico sulla volontà di trovare da subito ulteriori soluzioni temporanee per poi valutare l’acquisto o l’affitto di una nuova sede dove realizzare un’altra mensa – racconta Anna Paris -. Certo è che si è perso troppo tempo per avere una risposta: dopo ben 3 anni e solo a seguito di un’interrogazione del gruppo del PD, il Comune si limita a comunicare che il progetto di consolidamento non si può effettuare. La giunta De Mossi ha rimandato una decisione che ha messo e continua a mettere in seria difficoltà tutto il mondo universitario senese”.

La consigliera regionale ha quindi chiesto garanzie sulla volontà del Dsu di investire su Siena per migliorare i servizi offerti agli oltre 15 mila studenti universitari fuorisede. “Il mio timore, inoltre, era che i 4 milioni destinati al recupero della mensa venissero destinati altrove – spiega Anna Paris -, invece il presidente del Dsu ha confermato di volerli investire su Siena. Per l’immediato saranno attivate convenzioni con i bar e ristoranti vicini alle sedi universitarie per fornire i pasti agli studenti, si cercherà di sfruttare al meglio gli spazi della mensa di Sant’Agata e sarà allestito un bar interno nella sede Unistrasi di piazzale Rosselli. Nel frattempo il Dsu si è attivato per la ricerca di uno spazio di circa 7/800 metri quadrati nel centro o immediata periferia, dove poter realizzare una nuova mensa che risponda ai requisiti richiesti per un impianto moderno e funzionale. Il presidente mi ha messo a conoscenza anche di altri progetti a cui stanno lavorando come la stipula di una convenzione con l’azienda del trasporto pubblico locale per abbonamenti agevolati riservati agli studenti universitari, mi ha confermato che verranno rispettati i tempi del piano per gli adeguamenti delle case degli studenti e mi ha ricordato il recente e significativo finanziamento ministeriale e regionale per la ristrutturazione della residenza Tolomei”.

Siena è una dei centri di studi univeristari italiani più apprezzati, come dimostrano le graduatorie annuali sulla didattica e la ricerca. Tuttavia, per rimanere ai vertici e attrarre studenti italiani e stranieri ha bisogno di offrire quei servizi di accoglienza che sono stati in passato uno dei suoi punti di forza.

“I rettori Di Pietra e Montanari hanno chiesto un incontro al governatore Giani per manifestare le loro preoccupazioni e conoscere le soluzioni che il DSU intende mettere in campo. Mi sto attivando – conclude la consigliera Paris – per quanto mi è possibile, per una riunione in tempi brevi e continuerò a seguire con massima attenzione questa vicenda. Per rimanere ai vertici delle classifiche e essere attrattive per le attuali generazioni di diciottenni, le Università di Siena hanno necessità di avere un rapporto stretto con la città che sia capace di offrire agli studenti universitari e poi specializzandi e di master, una fitta e valida rete di servizi, compresi quelli del Dsu, ma anche occasioni culturali e di svago”.

 

 

 

 

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