MENS SANA VERSO AGRIGENTO, TRA POLSINI SPECIALI E FIGLI D'ARTE

News inserita il 03-11-2016 - Mens sana Basket

Mike Myers ha giocato con addosso i nomi degli amici scomparsi nell'inferno di Camden. Sul cammino biancoverde, il primogenito del grande George Bucci

 

Non dev’essere sfuggita, ai tifosi più attenti, la fasciatura bianca che Mike Myers ha indossato sopra il polso destro domenica scorsa nel match contro Treviglio. Appurato dopo il 40’ che non si trattava né di un’applicazione medica per prevenire colpi fortuiti, né di un polsino tergisudore (uno di quelli old-fashioned che facevano la gioia dei ragazzini senesi ai tempi di Mike Bantom ogni qualvolta finivano le partite della Mister Day), è venuto spontaneo chiedersi cosa significasse quella fascia e perché vi fossero stati scritti sopra una serie di nomi. E’ stato Giulio Griccioli, ospite in tv lunedì sera su Canale 3, a spiegarne il motivo: “Mike ha perso tre amici fraterni nelle ultime settimane e quello è stato il modo scelto per ricordarli – ha detto il coach biancoverde durante “Basket Time” –, in pratica li ha portati con sé sul campo”.

Niente di nuovo sotto il sole, purtroppo, perché Camden, la città del New Jersey nella quale Myers è nato e cresciuto, secondo un rapporto dell’Fbi ha il più alto tasso di criminalità ed omicidi nei centri statunitensi che hanno fra i 75 ed i 100 mila abitanti e non è un mistero che lo stesso centro biancoverde abbia manifestato il desiderio di riuscire, con i guadagni della propria carriera da cestista, a spostare lontano da quelle zone la propria famiglia. “Mike – sono ancora parole di Griccioli - è un grandissimo lavoratore sul parquet, un ragazzo di sani principi e grande umanità, ma è pure un tipo molto introverso. Tutti noi cerchiamo di stargli vicini il più possibile in questa fase, emotivamente piuttosto dura per lui”.

Sul cammino biancoverde, arriva il momento di Bucci. Che non è George, idolo incontrastato di un’intera tifoseria negli anni Settanta ed Ottanta (almeno fino alla “diaspora” verso la Fortitudo Bologna), bensì suo figlio Ryan, all’anagrafe Ryan Matthew, giocatore della Moncada Agrigento e quindi avversario della Mens Sana nella trasferta di domenica prossima. Trentacinque anni compiuti lo scorso 18 gennaio, Ryan Bucci affronta per la prima volta in carriera la squadra che fra il 1977 ed il 1984 (e poi, a fine carriera, nel 1991) consegnò la maglia numero 11 a suo padre, senza alcun dubbio il giocatore più spettacolare passato da Siena in quegli anni. Oltre ad essere il miglior realizzatore di ogni epoca della Mens Sana, con quasi 4600 punti segnati. Ma questa è la storia, per molti divenuta leggenda, di George Bucci, mentre Ryan a Siena ha trascorso giusto qualche anno (assieme a mamma Ginny, in tenerissima età), crescendo in realtà a Bologna, ed al PalaEstra è tornato solamente per un raduno di una nazionale italiana sperimentale (lo convocò Charly Recalcati, al tempo c.t. azzurro e coach biancoverde) durante l’annata 2003/2004. In attesa della “carrambata” vera e propria (Agrigento sarà di scena in viale Sclavo il 12 febbraio 2017), Bucci jr sta disputando un discreto avvio di campionato in quella che è la sua prima stagione con la Moncada, dopo l’annata trascorsa a Ferrara. Gioca 19.2 minuti, segnando 6.2 punti: nell’ultima partita ne ha messi 10, con 3 su 4 dalla lunga, ma non sono serviti ad evitare la sconfitta dei biancoblu siciliani al Pentimele di Reggio Calabria.

Una trasferta-fotocopia, ad appena quindici giorni di distanza. Stavolta però non si va a Barcellona Pozzo di Gotto (campo neutro nel match vittorioso contro la Viola), bensì ad Agrigento e non è propriamente la stessa cosa, almeno dal punto di vista dei collegamenti stradali: se quindici giorni fa, dal punto di “attracco” catanese, si trattava di risalire la Sicilia (dalla costa ionica a quella che guarda le Eolie), adesso il viaggio taglierà in due l’isola, spingendosi fino alla Valle dei Templi.  Quanto al programma della “spedizione” mensanina, tempi e modi sono praticamente uguali. Ovvero, partenza in pullman per Roma nella mattinata di sabato e decollo da Fiumicino con destinazione Catania nel primo pomeriggio. Dal capoluogo etneo, circa due ore e mezzo di viaggio in bus e, finalmente, arrivo nel capoluogo girgentano, dove il giorno successivo è in programma la partita contro la Moncada. Al termine della quale è previsto subito percorso inverso, con pernottamento a Catania e, la mattina successiva, volo per Roma. Arrivo a Siena fissato nel pomeriggio di lunedì, non si sa se con due punti in più in classifica ma di sicuro con tanto stress da viaggio a fare compagnia a capitan Simone Flamini e compagni.

Matteo Tasso

(foto Menssanabasket1871)

 

 

 

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