Preparazione atletica in videoconferenza tre volte alla settimana, aspettando di tornare all'aria aperta
Parola d’ordine, smart training. Funziona così anche in casa Mens Sana, anzi nelle case dei giovani atleti biancoverdi: si allenano tre volte a settimana i ragazzi del settore giovanile di viale Sclavo, ciascuno davanti al proprio pc ed in videoconferenza con lo staff tecnico ed il preparatore atletico della società, con l’obiettivo di mantenere viva la socialità oltre che in moto muscoli ed articolazioni.
“C’è un bel clima, pur nell’assoluta anormalità di questa situazione – spiega il direttore generale della Mens Sana Basketball Academy, Riccardo Caliani -, i ragazzi seguono con piacere, oltre che con interesse, e meritano un elogio. Come del resto non posso non rivolgere un ringraziamento a Pierfrancesco Binella, a tutti gli altri allenatori del settore giovanile ed a Sara Fattorini, la nostra preparatrice atletica, per come hanno messo in piedi questo programma di lavoro e lo stanno portando avanti”.
Il focus è sull’attività giovanile, a livello individuale e nel massimo rispetto del distanziamento sociale ovviamente, quanto alla prima squadra, la cui stagione nel campionato di Promozione si è conclusa senza vincitori né vinti nei primi giorni del mese di marzo e che comunque continua a lavorare individualmente, non esistono presupposti tali da poter, oggi, mettere in piedi alcun tipo di ragionamento a breve-medio termine. La volontà della società mensanina è quella di portare avanti il progetto lanciato nell’estate scorsa, ma in questo momento è difficile sia valutare le risorse economiche sulle quali poter contare per affrontare un qualsiasi campionato senior, sia farsi un’idea dello scenario che il basket italiano proporrà nel momento in cui l’attività sportiva agonistica otterrà il via libera per ripartire: è da mettere in conto una vera e propria ecatombe di società, soprattutto a livello dilettantistico e semi-professionistico (attenzione però, anche la serie A è destinata a pagare pesantemente gli effetti della crisi causata dal Covid-19), e non è da escludere la prospettiva che la struttura attuale dei campionati venga stravolta, concedendo ai clubs una partecipazione sostanzialmente volontaria (purché con le dovute garanzie in termini di copertura finanziaria) a quelle categorie che saranno rimaste in piedi.
Matteo Tasso