SIMONE CRISTICCHI DOMANI SERA AL TEATRO DI TORRENIERI

News inserita il 26-02-2016 - Ok Siena

"Mio nonno è morto in guerra", le storie di 14 piccoli eroi del secondo conflitto mondiale.


Una sirena in sottofondo, 14 vecchie sedie accatastate che proiettano sullo sfondo una ragnatela di luce. 14 vecchie sedie che, una dopo l'altra, prendono vita in "bianco e nero", un pianoforte, un leggio e nient'altro.

Tutto questo basta per raccontare le storie di 14 piccoli eroi quotidiani che vivono uno degli uragani della storia: la Seconda Guerra Mondiale. E' la storia di bombardamenti nelle borgate, di fame, di madri coraggiose, di prigionieri in Africa, di lotta partigiana e di fascisti, è questa la storia che Simone Cristicchi racconta nel suo spettacolo "Mio nonno è morto in guerra".

Alternando registri vocali e stilistici, Cristicchi dà vita ad ogni personaggio ed ecco venir fuori un album di ricordi fatti di dolore, di un dolore gratuito e di un disperato bisogno di leggerezza, bisogno di vita. Troppe sono le voci inghiottite dal vortice della Storia e troppi sono i silenzi di chi non ce la faceva neanche più a gridare "quel" dolore, troppo forte, inenarrabile.

"Mio nonno è morto in guerra, o almeno così mi ha raccontato, perchè anche se non morivi fisicamente, moriva comunque qualcosa dentro di te. Mio nonno è morto in guerra ed insieme a lui sono morti gli ideali: morto il fascismo, morto il comunismo. Mio nonno ha fatto la Seconda Guerra Mondiale, una maratona lungo l' "impero del male". Ecco come esordisce Cristicchi nello spettacolo inserito nella stagione teatrale di Montalcino e che domani sera presentato al teatro di Torrenieri alle ore 21.15.

Il titolo dello spettacolo, tratto dall'omonimo libro di Cristicchi uscito nel 2012 è il giusto titolo in cui tanti possono ritrovare familiari del passato che sono morti in guerra, la cui vita è stata spezzata per non poter più tornare, ma certamente essere ricordata.

"Mio nonno è morto in guerra" è quasi un ammonimento per noi che oggi siamo qui, per ricordarci in ogni momento di privilegiare la vita e non la morte, non l'odio, non il rancore e bisogandavvero fare tutto questo per non diventare poi il "nonno morto in guerra" , un cuore che si ferma e con lui tutti gli ideali per cui tanto si combatte.

Chiara Lenzini  

 

 

 

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