OSTERIA DEL BUON GOVERNO: LE PRELIBATEZZE DI STAGIONE

News inserita il 15-11-2016 - Ok Siena

Simone Targi, il cuoco senese che delle pietanze ne fa un’opera d’arte

Passeggiando per Siena, un turista, sia italiano che straniero non può che notare quanto l’aspetto artistico sia un elemento vivo e curato dai senesi.

Ogni via, monumento… raccontano La storia, il passato che entra con forza nel presente, ricordandoci che siamo “spettatori” di uno sforzo artistico che nel mondo ha pochi rivali.

E tutto ciò vale anche per molte attività che troviamo all’interno di Siena che con i loro mezzi rimandano alla storia senese, all’arte, al Palio, al nostro sano patriottismo.

Oggi in particolar modo vorrei parlarvi di un’ osteria in cui il connubio tra arte e buona cucina tipica senese è, a dir poco, sorprendente; si tratta dell’Osteria del Buon Governo di Simone Targi, situata in via V. Veneto, 29 (0577/058079 – PG FB: ), aperta all’inizio del 2014 e che deriva il suo nome dall’Allegoria ed Effetti del Buono e Cattivo Governo che è un ciclo di affreschi di Ambrogio Lorenzetti, conservato nel Palazzo Pubblico di Siena (1338-1339).

Trascorrere un pranzo o una cena all’interno di questo luogo dove Simone ha saputo ben unire l’arte culinaria (che lo ha portato all’Expo di Milano riscuotendo un grande successo) con affreschi che riproducono la storia di Siena e fotografie di Siena e del Palio, è veramente un privilegio che non dobbiamo farci mancare.

Le fotografie di Luca Lozzi, della Piazza del Campo, degli zoccoli dei cavalli ancora impressi nel tufo e molte altre, sono la cornice ideale per gustare la buona cucina vivendo un po’ la passione di Siena e del Palio, per non dimenticare mai (anche se non ce ne è bisogno per il senese) tutto l’amore che nutriamo per Siena.

 

Ovviamente, la cornice, anche se sublime, in un’osteria non basta, ma qui entra campo Simone Targi che della cucina tipica senese e toscana se ne intende davvero.

Vediamo nel particolare cosa ci propone.

Partendo dagli antipasti, possiamo gustare taglieri di cinta senese D.O.P. , pecorini e mostarda, battuta di manzo al coltello con uovo di quaglia e burro al tartufo, involtini di verza ripieni di castagne e salsiccia di cinta su vellutata di gorgonzola e altri piatti squisiti.

E’ poi la volta dei primi piatti e qui vediamo “sfilare” tagliatelle al ragù bianco di cinta e porri, pici all’aglione, tagliolini al pesto di dragoncello e valeriana con pachino, gnocchi di verza e patate, zuppa di cipolle, passatina di ceci con pane fritto, zuppa al pomodoro, …

Certo, già quello che abbiamo scritto è una carta di tutto rispetto, ma Simone non si ferma certo qui e per i secondi piatti propone la tagliata di cinta con radicchio rosso, il controfiletto di manzo alla griglia, l’osso buco in bianco, la trippa in bianco con cavolo nero, porri fritti e speck gratinato.

Che dire, qui i palati avranno sicuramente una delizia nell’assaporare i piatti di Simone, anche quelli più difficili da accontentare.

Chiara Lenzini 

 

 

 

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