IL DOTTOR FABIO COLONNELLO: "LA SALUTE È UN BENE PREZIOSO"

News inserita il 29-06-2016 - Ok Siena

Un luogo comune da sfatare è che “le terapie non fanno mai male”: spesso in mani non qualificate si scopre esattamente il contrario.


Un luogo comune da sfatare è che “le terapie non fanno mai male”: spesso in mani non qualificate si scopre esattamente il contrario.
E questo succede in tutti gli ambiti, con particolare attenzione a quello che è l'aspetto della salute perché va ad incidere sulla sfera a cui più teniamo.
Vorrei a tal proposito ricordare uno dei principi cardine della nostra società, l'atto d'amore più grande che l'Organizzazione Mondiale della Sanità, nel 1948, enunciò a conclusione della guerra più straziante e delirante dei secoli, ecco cosa disse: “La salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non semplicemente l’assenza di malattia o infermità.

Sembra banale? No, non lo è e nemmeno oggi.
Da questo bisogna sempre partire e a ciò tendere; con questo voglio dire che nel momento in cui vediamo che la nostra salute è in qualche modo minacciata, bisogna immediatamente rivolgersi alla persona competente in materia al fine di risolvere il problema.
Pensiamo ad ed esempio ad una sciatica, cosa fare nel momento in cui si scopre di avere questo problema? Le opzioni possono essere innumerevoli e non sempre siamo in grado di scegliere la via migliore, forse per poca conoscenza o perché ci affidiamo al consiglio di qualche amico fidato.
Nella salute però, credo che sia necessario utilizzare tutte le conoscenze che abbiamo a disposizione al fine di curare o prevenire una malattia. Proprio a tal proposito, abbiamo deciso di intervistare l'Osteopata e Fisioterapista Dr. Fabio Colonnello (www.fabiocolonnello.it), un professionista riconosciuto, che con la sua esperienza ultra ventennale sicuramente ci potrà dare le giuste indicazioni per muoversi nell'ambito della salute con consapevolezza.
Dottor Colonnello, come possiamo capire se, per un nostro problema, ad esempio facendo riferimento ad una problematica che Le compete ci stiamo rivolgendo alla persona giusta?
- Premettiamo che la società, purtroppo, pullula di operatori che hanno la pretesa di curare la persone pur non essendo titolari di una professione sanitaria. Spesso a detta di alcune pazienti i risultati possono essere anche incoraggianti, ("quello mi ha guarito l'artrosi cervicale", l'altro "mi ha rimesso dentro l'ernia del disco") e in effetti esistono operatori non sanitari (estetiste, operatori shatzu, aggiusta-ossa ecc.) che posseggono una buona manualità, ma quest'ultima è destinata esclusivamente a persone sane e che non presentano patologie.
Nelle patologie osteorticolari a volte può essere nascosta un'insidia (un tumore, una lesione, una piccola frattura): per un terapista, in questi casi, è piuttosto facile "far del bene"con un buon massaggio, ma è ben più difficile evitare di "far del male": il fisioterapista è in possesso delle competenze tali da saper riconoscere i pericoli e le controindicazioni di una manovra azzardata, preservando il paziente da eventuali danni.
Il primo passo è quello di riconoscere chi è un professionista e chi, invece, non lo è.
Quindi, in primo luogo scegliamo il “professionista”, ma come capire se di fronte a noi c'è una persona competente o meno?
- In primo luogo, un professionista per essere tale ha conseguito una Laurea in una Professione Sanitaria e tutta una serie di certificazioni che attestano le sue capacità ; in secondo luogo, il professionista espone, una volta capita la problematica da risolvere, con la massima chiarezza, l'intero “piano di trattamento” e tutto ciò che esso presuppone. L'obiettivo è quello di rendere trasparente ogni singola operazione e di rendere altresì partecipe il paziente o meglio protagonista insieme al professionista del proprio “iter” riabilitativo.
E a questo punto cosa resta da valutare?
-Resta da valutare l'atteggiamento della persona che si trova davanti a noi: il vero professionista ascolta il paziente e lo mette al “centro” della discussione, lo rende “indipendente” . Quello che voglio dire è che il vero professionista in qualche modo istruisce ed “educa” il paziente cosicché esso non dipenda da lui.
Questo sicuramente è un quadro che ciascuno di noi dovrebbe avere ben presente nel momento in cui ci troviamo a dover scegliere un professionista nell'ambito della salute: in primisvalutiamo (e quindi basiamoci sulle certificazioni), cerchiamo poi di capire il piano di trattamento che sarà messo in atto ed infine poniamo l'attenzione sul professionista davanti a noi: il vero professionista non instaura un rapporto di dipendenza con il paziente, ma lo guida responsabilmente lasciandolo libero.
 Ha detto che sono più di vent'anni che cura le persone con successo: quanto conta l' esperienza nel suo lavoro dottore?
-L'esperienza sul campo permette ad un terapista di compiere valutazioni più corrette e di abbattere i rischi. In questi anni oltre 7000 persone della provincia di Siena si sono servite delle mie competenze affidandosi alle cure in totale sicurezza.
Bene, a questo punto conosciamo i tre step per poter riconoscere un vero professionista e ringraziamo il Dottor Colonnello per averci concesso questa preziosa intervista che potrà tornare utile nei vari ambiti della salute.
Per maggiori informazioni, vi invitiamo a vedere questo filmato: 
video
Chiara Lenzini

 

 

 

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