ANTONELLO FLORIS, UN FOTOGRAFO D'ALTRI TEMPI

News inserita il 14-11-2016 - Ok Siena

Per Antonello la fotografia non è solo un lavoro, ma anche e soprattutto un'arte, una passione

 

Ho fatto delle foto.

Ho fotografato invece di parlare.

Ho fotografato per non dimenticare.

Per non smettere di guardare.

 

Daniele Pennac

 

“Voglio saperne di più. Voglio ancora continuare a dare il mio contributo di uomo mite di un uomo che non ha smesso mai di combattere”. Così Enzo Penna descriveva la sua voglia di fare fotografia.

E scattare una fotografia, non è un gesto così immediato e inconsapevole come noi oggi siamo abituati. Dietro la macchina c’è una persona, con tutti i suoi sentimenti, con la storia che l’ha condotto a essere più introverso o estroverso, più gentile o più aggressivo. E tutto questo poi si confonde in un’armonia quasi incantata con il soggetto o oggetto ritratto, anch’esso pieno di vita e di storia.

Oggi ho deciso di dare voce ad un fotografo, Antonello Floris, che da anni fa questa professione con dedizione e amore. E’ una persona di una gentilezza infinita, amata nel suo paese, Buonconvento, di grande riservatezza e compostezza, una persona che seriamente crede nella fotografia e di essa ne fa la sua arte.

Perché la fotografia è arte.

Lo è quando esiste il connubio tra luci, colori, ombreggiature e intesa tra fotografo e soggetto.

Parlando un po’ con Antonello, mi sono resa conto che davanti a me avevo davvero una persona con valori precisi, un fotografo che difende la sua concezione di fotografia: “non è necessario ricercare la bellezza estrema, perfetta, magari con ritocchi vari, anzi la fotografia, quella che a mio parere è riuscita, è quella che ritrae la persona nella sua bellissima armonia dell’imperfezione. Perché correggere un volto, o altro? Cosa c’è di così brutto da nascondere di noi stessi?”.

Queste sono le sue parole, ed io non posso che condividerle, anche se, lo ammetto, anche io sono caduta spesso nel vortice di essere “bella” e sapete perché? Per essere accettata, per avere lo sguardo su di me. Sguardo che poi mi sono resa conto darmi anche piuttosto fastidio.

Allora forse è vero che dietro ad immagine perfetta si nasconde una fragilità che tanto da qualche parte deve uscire.

La foto, come afferma Pennac e come asserisce anche Antonello Floris, ci deve servire per non dimenticare, per non smettere di guardare, di meravigliarsi di un tramonto. E’ questo è amore. Questo altro non è che amore.

Da quanto tempo non vi “stupite” davanti ad una foto? Cominciate a farlo, potrebbe essere l’inizio di qualcosa di più grande, di una rivoluzione interiore.

E, permettetemi, lasciate lo smartphone a casa, prendete una macchina fotografica e scattate dove, veramente, volete scattare. Perdetevi nei vostri paesaggi, immaginate di avere un rullino di 25 foto, nessuna può essere sprecata.

Ero partita con questa idea prima di incontrare Antonello, dirgli quanto stufa di eccessive condivisioni di immagini, come se fossimo diventati merce da vendere. Pensavo di dover combattere per difendere la mia idea, invece ho incontrato lui, Antonello Floris del omonimo negozio "Il Fotografo di Floris Antonello" , il fotografo che “fotografa invece di parlare, per non smettere di guardare”.

Ringrazio vivamente questa persona e vi invito a conoscerlo, chiamandolo allo 0577.806662 o visitando il suo negozio a Buonconvento in via Roma, 19.

Chiara Lenzini 

 

 

 

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