DA POGGIBONSI A SANTIAGO: DIARIO DI UN CAMMINO (13)

News inserita il 12-04-2018 - Ok Siena

Da Ponferrada a O'Cebreiro si risale la valle del Bierzo e si scala la vetta più dura del Cammino, tra imprevisti e contrattempi. Ma la meta è un posto magico, merita tutta la fatica fatta per arrivarci

Certe tappe hanno storia a sé, ci sono tappe che sulla carta sono facili ma una serie di sfortunate coincidenze le rendono difficili, ce ne sono altre che all'opposto si presentano difficili sulla carta, ma una buona preparazione fisica, concentrazione e determinazione le rendono facili. La prima tappa di avvicinamento alla cima di O' Cebreiro, sulla carte è facile, si tratta di risalire la valle del Bierzo tra dolci colline e distese di vigne, che mi danno nostalgia di casa, in una lenta ascesa, ma piacevole, ma una serie di contrattempi rende questa tappa infinita e snervante: Contrattempi banali come non trovare un bar aperto per fare colazione e dover camminare per alcuni chilometri a stomaco vuoto, facendomi iniziare la giornata di malumore, camminare in un'afosa e grigia giornata dal caldo asfissiante e molto umido che rallenta il passo e frena la voglia di andare, aiutare un compagno di viaggio alle prese con un problema fisico che ci ha fatto rallentare molto l'andatura prolungando il viaggio. Nessun grave problema è vero, ma tanti piccoli intoppi hanno stancato più del dovuto.
Il giorno seguente la tappa di O' Cebreiro, iniziata in piena notte per poter arrivare a destinazione presto, poter prendere posto in ostello e per non affrontare la salita nel pieno della canicola, si è rivelata più facile, i primi chilometri sono lungo la strada e salgono dolcemente lungo la vallata, i boschi ora molto presenti, le piogge qua si fanno sentire, rendono l'aria più fresca e più piacevole il cammino.
La salita si fa più accentuata dopo Vega de Valcarce, dove il sentiero inizia a inerpicarsi per una valletta laterale, tra piccoli villaggi di casette di pietra, pascoli e ruscelli in un ambiente che ricorda vagamente le Alpi, i boschi ci prendono, il sentiero s'inerpica rapidamente con una serie di tornati si prende quota, la salita è costante per una decina di chilometri, la prima parte dentro il bosco, si attraversano due piccoli villaggi montani, e arriviamo sul crinale, dove gli alberi lasciano il posto ai pascoli e a un magnifico panorama a 360°. Con una serie di saliscendi sul crinale si arriva a O' Cebreiro.
O' Cebreiro è un posto magico, piccolo villaggio su uno sperone roccioso di fronte alla Galizia, case circolari con tetto spiovente, retaggio delle culture celtibere pre romane, è un borgo perfettamente conservato ormai dedicato totalmente alla ricettività turistica, nei giorni del pieno di pellegrini, in agosto soprattutto, il posto perde molto del suo fascino, ma nonostante l'affollamento si sente che il posto è particolare, si respira nell'aria, c'è qualcosa di strano un misto tra lo spirituale e l'evocativo, la gioia di essere arrivati lassù e l'emozione di trovarsi di fronte alla Galizia distesa ai piedi delle montagne, si ha la sensazione di toccare Santiago, la in fondo pare quasi di vederlo, anche se mancano centocinquanta chilometri ancora.
Adesso ci aspetta la Galizia con il suo traffico di turisti che trasformerà l'arrivo in una gara per arrivare all'ostello, ci dovremo organizzare per non cadere in questo folle meccanismo.
Ma ci penseremo domani, adesso godiamoci il panorama superbo che si gode da quassù.
Filippo Landi

 

 

 

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