STORIA DEL PALIO: QUANDO SI VINCEVA ANCHE...ANDANDO A DRITTO

News inserita il 14-07-2016 - Palio - Rubrica Storia del Palio

Alcune carriere dall’esito clamoroso. Tra di esse, quella del 16 agosto 1968 (nella foto).


La storia del Palio è piena di episodi clamorosi e non mancano casi di vittorie conquistate dalle contrade dopo che il loro cavallo era andato a dritto, cosa assolutamente impensabile al giorno di oggi (anche perché i cavalli a dritto non ci vanno più…..), ma frequente nei secoli passati.

Nel luglio 1745, per esempio, vinse la Giraffa con il fantino Barbarisco. Il suo cavallo, il baio del Bonucci, era così difficoltoso che per tutte e tre le girate andò a dritto a S.

Martino, ma la sua forza era tale che riuscì lo stesso a sorpassare tutti gli altri. E ciò deve far riflettere su quale fosse la qualità e la potenza dei barberi allora utilizzati. In un documento datato 1770 si legge addirittura che il Palio di luglio durò quasi cinque minuti!

Il 20 agosto 1804 fu corso un Palio straordinario per esaudire il desiderio della regina Maria Luisa che voleva rivedere una carriera prima della sua partenza. Vinse la Tartuca con il fantino Giuseppetto. Ed anche in questo caso il cavallo, il sauro del Ricci, non gradì la curva di S. Martino, tanto da infilare a dritto. Ma Giuseppetto non si dette per vinto e ricomparve in Piazza tenendo il proprio barbero per le redini, vi risalì sopra con un balzo e superò tutte la altre contrade andando così a vincere la carriera.

Infine, per tornare ad epoche ben più recenti, come dimenticarsi dell’incredibile e rocambolesco Palio di agosto 1968 vinto da Livietta ed Aceto nell’Oca. Data la mossa scattarono davanti l’Onda con il rientrante Gentili su Ringo, la Chiocciola e l’Oca che a S. Martino era già in testa. Il primo colpo di scena al secondo passaggio da S. Martino: Livietta si rifiutò di curvare e passò così a condurre l’Onda seguita dal Leocorno con Ercole e Guanto, poi Istrice e Torre con Sambrina e Bazza mentre nelle retrovie Aceto riprese la sua corsa, ultimo e staccatissimo. Al terzo S. Martino, la traiettoria troppo bassa di Bazza causò la caduta di Torre, Onda e Chiocciola. Il Leocorno passò in prima posizione e, mentre Guanto già assaporava il gusto della vittoria, il bisbetico Ercole non curvò al Casato, cosa che ripeterà più volte negli anni successivi. Ciò che successe dietro ha del clamoroso: seguirono infatti il cavallo del Leocorno, la scossa Sambrina, il Montone con Canapino e Danubio che incredibilmente si fermarono e lo scosso della Chiocciola. Dopo alcuni secondi sopraggiunse Aceto che, al piccolo trotto e totalmente ignaro dell’accaduto, tagliò per primo il bandierino tra l’incredulità degli ocaioli e lo sconforto dei monturati del Leocorno che già si erano precipitati sotto il palco dei giudici per ricevere il drappellone.

Davide Donnini

Foto tratta da: www.ilpalio.org

 

 

 

 

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