STORIA DEL PALIO: LE MOSSE DEL 1817

News inserita il 29-12-2023 - Palio - Rubrica Storia del Palio

Problemi al canape e cadute in entrambe le carriere di quell’anno

Quello del mossiere è da sempre un mestiere difficile ed ingrato. Nel presente, ma anche nel passato, non sono mancate critiche e proteste nei confronti dell’”uomo del verrocchio”, come ad esempio avvenne nel lontano 1817, anno caratterizzato da gravi problematiche alla mossa tanto nel Palio di luglio quanto in quello di agosto. A luglio, gli indisciplinati fantini furono inizialmente fatti allontanare dai canapi; ritornati in zona di partenza, uno dei due mossieri fece squillare la tromba, all’epoca segnale di mossa valida, dimenticandosi incredibilmente di sganciare il canape, che cadde comunque, sotto la pressione dei cavalli, provocando la rottura del meccanismo di sgancio.

Alcuni fantini caddero, altri, indifferenti all’accaduto, proseguirono al galoppo prima di essere fermati, non senza difficoltà, dai soldati. Dopo una lunga pausa per riparare il verrocchio, la carriera si corse regolarmente e fu la Tartuca con Caino ad uscire vittoriosa conquistando l’ammirazione di Luigi Bonaparte, fratello di Napoleone, presente in Piazza. Ad agosto, la sostituzione dello sbadato giudice della mossa non dette i frutti desiderati: i fantini di Aquila e Torre, Scricciolo e Botto, si presentarono lanciati al canape e, trovandolo ancora teso, rovinarono sul tufo. Per loro fortuna, le conseguenze del ruzzolone furono lievi ed entrambi poterono tornare regolarmente a cavallo. Il Palio fu poi vinto dalla Lupa con il fantino Vecchia, al primo successo dopo 22 anni di carriera, per lo più passati, come raccontano le cronache, a vendersi. Ritornando alle problematiche di mossa, Scricciolo, fantino dell’Aquila, non accettò di buon grado la caduta e, rientrando al canape, apostrofò con termini poco ortodossi il mossiere che lo invitava a tenere un comportamento adeguato e corretto. Questo sfogo costò a Scricciolo una denuncia, l’ennesima della sua vita. In sede di giudizio, il fantino si difese sostenendo che alla mossa “era padrone di fare ciò che gli pareva e che egli non dipendeva da alcuno”, invitando il mossiere ad “andare a farsi buggerare”. Non sappiamo come sia effettivamente terminata la vicenda giudiziaria, l’unica cosa a noi nota è che quella fu la decima ed ultima apparizione sul Campo per Giovanni Morandi detto Scricciolo.

Davide Donnini

Foto www.ilpalio.org

 

 

 

 

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