STORIA DEL PALIO: LA RINGOLLATA DEL '35

News inserita il 08-06-2021 - Palio - Rubrica Storia del Palio

L'Istrice, ad agosto risponde al successo della Lupa a luglio.

Come tutti i contradaioli ben sanno, il termine ringollata indica la vittoria di una Contrada a breve distanza da quella della rivale. Nel Palio moderno, al contrario di ciò che accadeva pochi decenni fa, quando le accoppiate Nicchio – Montone ed Aquila – Pantera erano avvezze a ringollate reciproche, ringollare è cosa ardua; ancora più difficile farlo di agosto se la rivale ha vinto a luglio. L’ultima ringollata nel giro di 45 giorni è avvenuta quasi un secolo fa, nel 1935, protagoniste Lupa ed Istrice.

Quella tra le contrade di Vallerozzi e di Camollia era una rivalità fresca, nata pochi anni prima per motivi di confini ma già molto sentita tra i due popoli, e la ringollata operata dall’Istrice, in risposta al successo lupaiolo di luglio non fece altro che alimentare l’ inimicizia. La carriera Provenzano, come detto, fu vinta dalla Lupa con Ruello e Tripolino, autori di un monologo durante i tre giri, aiutati anche dal lavoro sporco del redivivo Bovino, di ritorno in Piazza dopo 5 anni  di assenza, nei quali aveva vissuto pure l'esperienza della campagna di Africa, che, montando Folco, con il giubbetto del Nicchio, tenne a debita distanza Pietrino nell’Istrice, giunto alla fine secondo, al termine di una infruttuosa e tardiva rincorsa iniziata una volta che l’accoppiata istriciaiola si liberò dalla stretta marcatura posta in essere da Bovino.

Ad agosto, le parti si invertirono: Ruello andò nell’Istrice che confermò la fiducia a Pietrino, mentre alla Lupa, che montò nuovamente Tripolino, toccò la modesta Masina. Data la mossa, partirono in testa la Selva, con Melisenda e lo Sgonfio, il Leocorno, con Rondinella ed il debuttante Primo Arzilli detto il Biondo e la Giraffa con Folco e Porcino. A San Martino, il Biondo cadde, la Selva allargò vistosamente e, sfruttando la traiettoria bassa, l’Istrice riuscì a prendere la prima posizione. Porcino, nerbato nei primi metri dal Leocorno e finito nelle retrovie, tentò la rimonta, resa però impossibile dalla forma non dei giorni migliori di Folco. Ad impensierire Pietrino ci pensò infine l’Oca con Tesio e Ganascia, ma lo svantaggio nei confronti della testa della corsa era ormai incolmabile. Per l’Istrice fu così festa doppia: ringollata e fine del lungo digiuno che durava ormai da 21 anni.

Davide Donnini

Foto www.ilpalio.org

 

 

 

 

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