STORIA DEL PALIO: GLI STRAORDINARI DI MAGGIO

News inserita il 31-05-2017 - Palio - Rubrica Storia del Palio

Tutte le carriere corse nel quinto mese dell’anno; l’ultima fu nel 1950.

Oggi andremo a scoprire quali e quanti straordinari si sono corsi a maggio nella storia del Palio. Le prime carriere di cui si ha notizia risalgono alla metà del ‘600, quando era governatore di Siena il principe Mattias dei Medici. Mattias, terzogenito maschio di Cosimo II e Maddalena d’Austria, assunse tale carica nel 1629.

Dopo lunghi anni di assenza dalla città per poter stare a fianco dell’imperatore d’Austria nella Guerra dei Trent’anni, riprese il suo ufficio nel 1641 e proprio in quell’anno decise di organizzare un Palio per il compleanno di suo fratello. Lo spettacolo piacque assai al governatore che volle riproporlo due anni dopo, stavolta in occasione del suo dies natalis, il 7  ( o secondo alcuni autori il 9) di maggio, che fu vinto dall’Onda. Altri Palii disputati per il compleanno del principe Mattias li ritroviamo nel 1645, nel 1647 e nel 1650. Il 1° maggio 1722, su richiesta di Violante di Baviera che ne sostenne per intero le spese, fu corso un Palio per la venuta in città dei fratelli della governatrice, i principi Carlo Alberto, Ferdinando Maria e Giovanni Teodoro che venne conquistato dalla Tartuca con il fantino Cerrino. Particolarità di quel Palio fu che tutte le contrade vennero estratte a sorte (da ricordare come dall’anno precedente era in vigore il Bando che all’articolo 13 prevedeva la limitazione a 10 delle partecipanti) mentre le 7 escluse furono ammesse di diritto a correre la successiva carriera di luglio. Nel 1766 salì sul trono del Granducato toscano Pietro Leopoldo, ed in occasione della sua venuta in città si corse uno straordinario datato 14 maggio. Per la solenne occasione, la Piazza fu abbellita con un porticato lungo i palazzi che serviva a sostenere i palchi e con altre strutture funzionali ad eventi collaterali alla corsa delle contrade. Dopo uno splendido corteo si disputò la carriera che vide uscire vittoriosa la Torre con il mitico Bastiancino. Per quel Palio fu inoltre deciso che tutti i capitani di contrada dovessero provenire dal ceto nobiliare. Quello dell’Onda, non essendo nobile, fu subito sostituito.

Nel 1809 l’arrivo in città della nuova governatrice della Toscana Elisa Baciocchi, sorella di Napoleone, fu festeggiata con la disputa di un Palio. Si racconta che la granduchessa si fece attendere: il suo arrivo era inizialmente previsto per il giorno 8 maggio, ed in quella data autorità cittadine e contradaiole si recarono a Porta Camollia per omaggiarla, ma a sera della nuova regnante nemmeno l’ombra. Stessa cosa accadde il giorno 10. Finalmente Elisa giunse in città il 14, il giorno del Palio e fu accolta da 34 fanciulle, due per contrada, vestite di bianco ed ornate di fiori. Nel tardo pomeriggio, madama Baciocchi assistette, affacciata balcone del Casin dei Nobili, alla carriera che fu vinta ancora una volta dalla Torre, stavolta con Biggeri, che si aggiudicò il drappellone sul quale venne dipinta la Madonna del Voto. L’altro straordinario di maggio corso nell’800 fu quello del 1893, disputato il giorno 29 per festeggiare l’inaugurazione del monumento agli studenti caduti a Curtatone e Montanara e posto nell’atrio dell’attuale palazzo del Rettorato dell’università in Banchi di Sotto. La carriera, alla quale assistettero il re Umberto e la regina Margherita, fu secondo le cronache brutta e con poco contrasto. Vinse l’Onda con il fantino Bozzetto, mentre il Drago, grande favorito della vigilia, fu ostacolato alla mossa dall’Oca ed il suo fantino cadde al canape.

Il VI centenario dalla nascita di Santa Caterina fu, nel 1947, l’occasione giusta per correre un ennesimo straordinario, disputato il 18 maggio. Furono scelti molti cavalli nuovi ed inesperti tant’è che per prima prova, vuoi per il loro scarso addestramento, vuoi anche per il tufo bagnato dalla pioggia, ben 6 fantini finirono a terra. La carriera vide alternarsi in testa più contrade: prima la Civetta con Brillante e l’Arzilli, superata poi dall’Oca, il cui cavallo Cesare cadde rovinosamente al primo San Martino, infortunandosi seriamente. Ci provò poi l’Aquila che con l’accoppiata Piero ed Alfio Tacconi detto Biondino restò in testa sino al Casato, punto fatale per il Tacconi che cadde lasciando via libera alla contrada del Castellare che si difese dagli attacchi del Drago con il vecchio Folco, alla sua diciottesima presenza sul tufo, montato da Rubacuori. L’ultimo Palio disputato a maggio fu in occasione della ricorrenza del V centenario della canonizzazione di San Bernardino il giorno 29 del 1950, alla presenza dal Capo di Stato Luigi Einaudi. Anche in questo caso la carriera fu combattuta ed ebbe un esito a sorpresa. Uscirono primi dai canapi l’Onda con Ciancone e Miranda, il Leocorno con Ribolla e Fiamma ed il Nicchio con Marco Polo e Tirone. Il Gentili tenne la testa per un giro per poi essere superato dal Nicchio che mantenne la prima posizione fino al terzo passaggio alla Fonte quando Marco Polo dovette cedere alla potenza di Salomè montata da Tripoli Torrini detto Tripolino all’ultimo Palio della sua lunghissima carriera. Al secondo posto si trovò il Montone con Ganascia su Gaia, cavallina che aveva saltato quasi tutte le prove a causa di problemi fisici ed anche la sera del Palio si presentò al canape con una vistosa zoppia. Nonostante le precarie condizioni fisiche della cavalla, Ganascia insidiò Tripolino ed all’ultimo Casato provò il tutto per tutto, infilando al di dentro la Lupa. I due fantini si sbilanciarono e caddero ma incredibilmente il guizzo decisivo fu quello di Gaia. Simpatiche sono le foto del corteo del giorno successivo che ritraggono Gaia portata in trionfo con gli zoccoli dipinti d’oro ma anche con una stampella legata alle redini. Da sottolineare come questa fu la prima carriera in cui fu introdotto il particolare marchingegno, ancora oggi utilizzato per sorteggiare l’ordine al canape la sera del Palion e composto da un tubo a doppia camicia ruotante ed una vasca circolare inventato da Luigi Sprugnoli.

Davide Donnini

Foto tratta da www.ilpalio.org

 

 

 

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