Documentario di Luca Martini e Michele Fiorini sui barberi che fecero sognare Siena negli Anni Trenta del secolo scorso
La metafora più azzeccata l’aveva coniata Roberto Filiani, quando quasi quindici anni or sono, scrivendone sulle pagine di quella bellissima rivista che era “Il Carroccio”, li definì “i Coppi e Bartali della Piazza”. C’è molto di leggendario nel passaggio sul tufo di Ruello e di Folco, i due barberi che fecero sognare i contradaioli durante gli Anni Trenta del Novecento e lanciarono il testimone agli eroi che sarebbero venuti nel Dopoguerra: lo dicono i numeri, perché tredici Palii vinti in altrettanti anni (Ruello ne collezionò cinque, meglio fece Folco con otto) rappresentano una vera e propria “spartizione di potere” assai difficile da eguagliare in Piazza del Campo, ma lo dice anche la narrazione popolare, che nel tempo ha tramandato le gesta dei due campioni facendole giungere, ancora vive, ai giorni nostri.
È una storia bella da raccontare, quella di Folco e Ruello, anche perché andata in scena in un periodo nel quale attorno al Palio si stava sviluppando quell’attenzione mediatica che, attraverso scritti, scatti fotografici e filmati, permette oggi una ricostruzione il più fedele possibile degli eventi che la caratterizzarono. L’idea di farne una puntata per "Ricordi di Palio" è venuta in tempi di lockdown a Luca Martini e Michele Fiorini ed il frutto di questo complesso lavoro di ricerca è racchiuso nei 51 minuti di durata di “Ruello e Folco, 13 Cenci in 13 anni”, che andrà in onda su Canale 3 domenica 2 agosto alle ore 21, con replica lunedì 3 alle ore 15.
Ebbero in comune anche un triste primato, Ruello e Folco. Furono, presumibilmente, i primi due cavalli nella storia del Palio ad essere scartati per quel concetto di “manifesta superiorità” che oggi si applica con troppa leggerezza, a volte addirittura in maniera preventiva. Era l’agosto del 1934, a testimonianza che poco o niente si inventa e che la storia è ciclica, anche quella dei barberi.
Matteo Tasso