MEREU TRIONFA A MORDANO, FERRERO PRIMO TRA LE POLEMICHE AD ABBIATEGRASSO

News inserita il 05-06-2017 - Palio

La cronaca dei due paliotti disputati ieri. Il Palio di San Pietro nel milanese si trasforma in una farsa.

Si sono svolti nella giornata di domenica due tradizionali appuntamenti palieschi di inizio giugno, da quest’anno seguiti con occhi attenti anche dai senesi, visto l’impiego in ambedue le competizioni, e per la prima volta nella loro breve storia, di cavalli mezzosangue. A Mordano, a conclusione della sagra dell’agricoltura, si è corso il Palio dei Borghi. Mattatori della serata sono stati due tra i protagonisti di questo primo scorcio di stagione, Simone Mereu ed Andrea Chessa.

A spuntarla alla fine è stato Mereu, vincitore una settimana fa nella non distante Ferrara, in groppa a Tidoc che, grazie ad una grande rimonta, è riuscito a superare negli ultimi metri  l’accoppiata Chessa e La Via da Clodia, che aveva rilevato in testa Mattia Chiavassa su Tourbillon, aggiudicandosi così la corsa. Terzo è giunto Andrea Coghe sul forte Matato, protagonista anch’egli di un valido recupero ma penalizzato oltremodo dalla scomoda posizione di rincorsa. Gli altri partecipanti al palio emiliano sono stati Alessio Bincoletto, che ha sostituito all’ultimo Murtas, su Tajika, Alessandro Colombati su Ora di Gallura in sostituzione di Pacini e Bombijou impegnati ad Abbiategrasso, Luca Paddeu su Tagada, Massimo Columbu, plurivincitore a Mordano, su Tattaliu, Alessandro Congiu su Tanca e Danilo Todde su Quaker.

Ad Abbiategrasso, il 38° Palio di San Pietro si è invece trasformato in una farsa che ha provocato una serie infinita di polemiche e contestazioni che sono andate avanti ben oltre la fine del palio, a causa della sciagurata mossa convalidata dal mossiere Busatti che ha lasciato ferme al canape 3 delle 5 partecipanti (la sesta, Piattina, aveva anticipatamente rinunciato a disputare l’edizione 2017 per problematiche interne alla contrada stessa), falsando così la corsa. Le operazioni di partenza ad Abbiategrasso sono sempre state complesse e l’anno passato ci sono voluti ben 18 abbassamenti del canape prima del via valido, ma stavolta la situazione appariva piuttosto gestibile. Dopo quattro mosse false, la quinta, la più brutta di tutte è stata incredibilmente ritenuta buona. Come detto, tre contrade (Gallo con Jacopo Pacini, Legnano con Giacomo Lo Manto che immediatamente scendeva da cavallo e cercava il contatto fisico con il mossiere, venendo trattenuto a stento dalle forze dell’ordine, e Nuova Primavera Cervia con Federico Giobbe) rimanevano ferme e schiacciate verso il basso, mentre gli altri due fantini, Alessandro Chiti e Fabio Ferrero, rispettivamente per San Rocco e Sforza, fiancavano con poca convinzione i loro cavalli, impiegando quasi mezzo giro per capire che la mossa era valida. Sforza, procedendo con un leggero canter, guadagnava diverse lunghezze disputando una sorta di sgambata in solitaria e l’unica difficoltà per Ferrero ed il suo Pampheros Baio era quella di evitare le scorrettezze di Federico Giobbe che ad ogni passaggio del fantino astigiano metteva il suo cavallo di traverso nel tentativo di fermare la corsa del leader. Di tutto ciò riusciva ad approfittare Jacopo Pacini con il sauro Bombijou che negli ultimi due giri raggiungeva i battistrada per poi sferrare l’attacco finale nella tornata conclusiva. Ma Pampheros Baio aveva ancora energie per ribattere colpo su colpo all’avversario, così la contrada Sforza ed il fantino Fabio Ferrero potevano concludere vincitori bissando così la vittoria del 2016.

Davide Donnini

 

 

 

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