LA LUPA RISCRIVE LA STORIA E SI CUCE UN "CAPPOTTO" FAVOLOSO PER L'INVERNO

News inserita il 16-08-2016 - Palio

Nel duemila è la prima contrada che riesce a vincere due palii nello stesso anno. E chissà se altri potranno mai eguagliare il trionfo della gente di Vallerozzi.(Video Scompiglio)

Fotogallery ( Simone Gori )

  

 

Volevate la storia? E la storia è qui, sul Campo!  La Lupa con Preziosa Penelope e Jonathan Bartoletti fa suo il Palio e si cuce addosso un “cappotto” favoloso. Storico, perchè nel lontano 1933 vinsero per la Tartuca lo stesso cavallo Folco e lo stesso fantino Ganascia, mentre la Giraffa farà cappotto con Beppino Pes ma con barberi diversi nel 1997. Insomma nel duemila, nell'albo che fa storia ci sono solo loro.

E chissà se altri potranno mai eguagliare il trionfo della gente di Vallerozzi.

Il Palio dedicato alle donne che nel 1947 conquistarono il diritto di votare ed essere votate, è stato un gioco a due fra due “femmine”,Preziosa e Morosita, che insieme all'Oppio dell'Aquila e il Mississippi della Tartuca erano additate fra le favorite assolute.

Quando la Preziosa Penelope, con il numero uno, da prima donna ha scelto di tornare in Vallerozzi la sorte  si è tolta la classica benda.

Il Capitano aveva aperto gli occhi solo quando il sindaco aveva accoppiato la numero uno alla sua Lupa e tutti – subito – ci hanno creduto con fede cieca nel cappotto.

Ma un favoloso barbero deve essere condotto da un un fantino principesco e il Jonathan Bartoletti, Scompiglio, di stasera si è rivelato, se qualcuno nutriva ancora qualche dubbio, un grandissimo del Campo. Andate a rivedere il coraggio con il quale si infila allo steccato per superare una Morosita che stava perdendo qualche colpo. Ci sarà chi addosserà la responsabilità del sorpasso al Mari. Io invece  sono convinto che il merito è tutto del Bartoletti che folgora, letteralmente, Brio e l'undicenne Morosita.

E che dire di come Scompiglio riesce a risollevare dal tufo la sua Preziosa cavallina quando rischia di cadere, inciampando, al terzo San Martino.

Onore alla Lupa e alla gente di Vallerozzi. Un bravissimo al Gragnoli, l'uomo giusto al posto giusto. Il ragazzo dal ciuffo biondo che ha stretto un patto di ferro con la dea fortuna.

Ma la carriera ci dice tante altre cose. Ci dice che il Palio si può fare anche con Mocambo.

Certo dietro venivano su alla grande e Bellocchio poco poteva fare. Magari se chiudeva a cavallo avrebbe fugato ogni dubbio sulle sue capacità.

La carriera ci conferma, se mai ce ne fosse bisogno, che larincorsa è penalizzata. Comunque! Ci sono barberi forti veloci pronti e preparati che scappano via prima di lei. Trecciolino in questo Palio non mi pare che abbia capito tanto. Ha fatto partire – non so quanto volutamente – suo figlio, ma poi si è nascosto, entrando in una nuvola grigia. Così come ilPusceddu che ha provato a lanciarsi, ma dopo aver indugiato troppo per quasi un giro.

Il Tittia aveva la Pantera accanto....e  Giosuè Carboni ha interpretato alla perfezione il ruolo che in Stalloreggi gli avevano affidato. Insomma non ha mollato la presa, mordendo ai finachi con la precisa Ondina la rivale Aquila.

Ha rotto l'anima al Tittia dal primo momento e dopo la partenza l'ha tenuto su alto ai palchi. E se il Tittia non avesse usato con foga il nerbo l' Aquila sarebbe rimasta in fondo al gruppo. Oppio va e il Tittia ha fatto di tutto, ma quando una Morosita ed una Penelope ti hanno succhiato trenta-quaranta metri non puoi fare più niente.

Gli altri? Comparse, anche se Grandine, Brigante e soprattutto Gingillo qualcosa hanno cercato di fare. Ma non entrano nemmeno nelle fotografie.

No la protagonista assoluta è stata una sola, la Lupa, con la femmina di 8 anni, Preziosa Penelope e un incredibile Jonathan Bartoletti detto Scompiglio.

Come ebbe a dire Aceto “ Il Palio chi non lo vince, lo perde” e allora una sola vince – con il Cappotto – e tutti gli altri perdono.

Dal 17 agosto a Siena avanza....l'inverno. Beati quelli di Vallerozzi che un cappotto l'hanno acquistato per tempo. Gli sarà costato caro, non discuto, ma per un evento storico, entusiasmante e tanto “prezioso” che fai, guardi all'euro?

Roberto Morrocchi FOTO SIMONE GORI

 

 

 

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