Trecentocinquanta pagine di racconti di fantini, capitani, artisti, sindaci e personaggi vari.
"Palio e Memoria" questo il titolo del libro che viene presentato da Roberto Rosa lunedì 27 giugno nell'Aula Magna Storica della nostra Università, e che sarà in tutte le librerie nella settimana seguente.
L'avevo in testa da diverso tempo e l'ho buttato finalmente giù quando la salute mi ha fatto un brutto scherzo. "Sono andato di là e sono ritornato di qua" e mi è scoppiata la voglia di dare le gambe a questo progetto.
In 25-30 anni ho raccolto per La Nazione, poi per il Corriere di Siena, e ancora per la Nazione ma anche per la vecchia Televideosiena, Antenna Radio Esse, Terre di Siena e Siena Amica oltre 250 interviste o chiacchierate, chiamatele come vi pare, con tanti personaggi che hanno fatto la Festa. Mi è parso giusto sceglierne una cinquantina per ripercorrere un tratto della mia vita, costruendo addosso a queste personalità nuovi articoli.
Insomma, chiedendo loro scusa, ho cercato di imitare i grandi Montanelli e Biagi, che componevano libri ricorrendo alle loro pregresse esperienze giornalistiche.
Mi ha aiutato in questa impresa Mario Appiani, uno dei reporter che hanno fatto la storia della fotografia nella seconda metà del novecento.
Ne sono venute fuori oltre trecentocinquanta pagine che sono lo specchio della "mia" di memoria ma nelle quali, ho la presunzione di dire, che tantissimi Senesi possano trovare spunti e immagini per rinverdire la "loro" di memoria. Se poi anche i giovani avranno la pazienza di leggere, chissà che non scoprano caratteri di Senesi e Contradaioli che hanno fatto la storia del Palio in un passato più o meno prossimo, trovando esempi e insegnamenti per costruire un Palio ancora più entusiasmante, sereno, disteso e affascinante.
Il libro è fatto di racconti di fantini, capitani, artisti, personaggi vari e sindaci che hanno in qualche modo avuto a che fare con me, come cronista del Palio, ma anche come curioso di tutto quanto gira intorno a questo incredibile mondo. E poi ci sono momenti di storie vissute all'ombra del mio babbo e di altri personaggi che ho visto più da lontano, ma che ho comunque ammirato.
Non tocca certo a me dire se l'operazione che avevo in testa è riuscita. Certo ci sono "figurine" che ho raccontato meglio ed altre che appaiono, forse, leggermente sfuocate. Ma di una cosa sono certo, io mi sono avvicinato a questi protagonisti del libro con la doverosa umiltà e con la necessaria attenzione. Mentre scrivevo di Bazza o Canapetta, Cinotti, Bruttini e Caselli, Montagnani, il Papi, il Pepi, Mazzoni della Stella, Barni, Piccini, Falassi e Balestracci, Rubacuori o il Conte Chigi, io a questi personaggi ho voluto bene. Insomma ho scritto con il computer e un po' con il cuore.
Il libro è per l'autore sempre un figlioccio ed una sfida.
Io ci credo e spero che altri ci trovino cose interessanti e qualche curiosità. Tanto i Senesi, schietti e sinceri, non me lo manderanno a dire... quando li incrocerò per il Corso o sul Campo mi diranno se le cose che ho scritto sono piaciute o no. E, visto che siamo in tema di Palio, troveranno da ridire su diversi avvenimenti ed affermazioni e forse individueranno qualche errore o imprecisione.
La memoria è la mia e verso i settanta comincia a perdere qualche colpo. E allora chiedo scusa in anticipo...
Roberto Morrocchi
