ARCHI-TETTURE CELESTI, A POGGIBONSI PRIMO EVENTO DAL VIVO DOPO IL LOCKDOWN

News inserita il 23-05-2020 - Poggibonsi

Oggi in piazza Savonarola, alle ore 17

Dieci persone intente a costruire archi azzurri, leggeri, trasparenti, sembrano cielo...con quali materiali? bottiglie di plastica blu, raccolte. Non più vuoti a perdere, diventano "materia madre, per ricostruire la città. E il luogo? Il cuore del centro storico, davanti alla chiesa di San Lorenzo a Poggibonsi: architettura che ha resistito durante la Seconda uerra Mondiale a mesi di bombardamenti, crollata la copertura ha avuto per tetto il cielo, simbolo di resilienza per i poggibonsesi. Sulla sua facciata campeggiano archi, non più funzionali, ad evocare arcobaleni. E' questa anima nascosta dell'architettura a suggerire all'artista Donatella Bagnoli la realizzazione di archi azzurri. L'arte, non più prerogativa del singolo artista si fa azione partecipata che ha la finalità di rigenerare lo spazio. Ognuno è fisso nella propria postazione, come richiesto per ottenere il permesso per la realizzazione della performance, ma questo stare piantati a terra, più che un limite sembra far risco
prire le radici, l'appartenenza alla propria città. Mascherine, guanti, distanziamento fisico, norme igieniche per fermare il coronavirus, non bloccano la contagiosa creatività dei dieci che danno vita ad "ARCHI-TETTURE CELESTI" e che si innalzano a cercare aria, a toccare il cielo, dando ampiezza e respiro. Poi gli archi poggiati a terra creano una composizione unica, un cerchio blu: la comunità. Più che una fine, un inizio.
La performance coinvolge 10 persone che hanno deciso di far parte dell'opera: ci sono commercianti, che stanno a fatica riaprendo, operatori sanitari, in prima linea, abitanti, imprenditori. C'è l'assessore all'Ambiente Roberto Gambassi, che ha sostenuto il progetto.
"ARCHI-TETTURE CELESTI" testimonia una sperimentazione di cosa si può fare adesso, in sicurezza, nel tempo del coronavirus. Un nylon leggero protegge il pavimento della piazza che sarà ripristinata questa sera stessa. L'evento lascerà traccia solo nelle foto di Carlo Fiorentini, nei filmati realizzati da Digitalmodi e nelle persone che vi hanno partecipato o che casualmente vi si siano imbattute passeggiando nel centro cittadino.
La performace odierna fa parte del progetto FAMMI FIORIRE:l'arte che ri-genera materiali, spazi, relazioni: guida il progetto un modo di percepire e praticare l'arte contemporanea come azione partecipata, coinvolgente. Le persone, il pubblico, diventano attori di una trasformazione condivisa.  Trasformare materiali aiuta a trasformare noi stessi, affrontare cambiamenti, cambiare il proprio punto di vista. 
Quello di oggi è il primo di una serie di eventi previsti nel territorio di Poggibonsi e alla Rocca di Staggia che, prossimamente sarà riaperta al pubblico.

 

 

 

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