STORIA DEL PALIO: LE CARRIERE CON GLI SCOSSI ALLA TONDA

News inserita il 11-05-2017 - Palio - Rubrica Storia del Palio

Disputate tra la fine dell’ 800 e gli inizi del ‘900, furono caratterizzate da caos ed inconvenienti vari.

Contemporaneamente alle corse alla romana delle quali abbiamo parlato in un recente articolo, la Società delle Feste, nata a metà ottocento con lo scopo di ideare festeggiamenti alternativi al Palio per attrarre forestieri in città, organizzò le corse alla tonda nel Campo con i cavalli scossi “alle perette”(palline metalliche con spunzoni acuminati che venivano legate sotto la coda dei cavalli con lo scopo di spronarli in assenza del fantino). Le corse con gli scossi si tenevano a Siena già dal 1310, ma si trattava di carriere alla lunga che si svolgevano lungo le vie cittadine con arrivo al Duomo e vedevano protagonisti i cavalli di principi e nobili; raramente erano presenti le contrade. In queste nuove carriere, le contrade erano invece coinvolte direttamente: venivano anzitutto estratte a sorte per partecipare, a loro era assegnato a sorte il cavallo che doveva correre munito di spennachhiera e di fascia colorata attorno al corpo, ed alla vincitrice venivano consegnati il drappellone ed una cospicua somma di denaro.

Tali corse risultarono spesso caotiche e poco lineari: non era raro vedere cavalli che si fermavano e cominciavano a girare in senso contrario creando situazioni di panico, ed in alcuni casi era addirittura difficile verificare l’effettivo numero dei giri compiuti dai cavalli per determinare la contrada vincitrice. Le carriere con gli scossi nel Campo ebbero un precedente nel 1839 quando un gruppo di commercianti decise di organizzare un simile evento per prolungare i festeggiamenti per la venuta in città del Granduca. Vinse il cavallo della Pantera ma come ci narra la cronaca “ci fu grande confusione, perché chi girava da una parte chi dall’altra; a voce generale la Pantera aveva fatto due giri, ma in quella confusione non si poté provare”. La prima carriera organizzata dalla Società delle Feste fu nel 1884 e fu vinta dal cavallo Montone dopo una lunga lotta con i barberi di Nicchio e Selva. La seconda carriera, quella del 1887 ebbe un esito a sorpresa: all’ultimo giro a S. Martino erano appaiati i cavalli di Istrice e Montone ma quest’ultimo urtò addosso ad un palco, girò indietro e rientrò nell’Entrone, trascinandosi dietro l’Istrice ed il Drago. Vinse così il barbero dell’Aquila che si trovava staccato di diversi colonnini. Il terzo Palio corso sotto l’egida della Società delle Feste fu nel 1889. Arrivò primo il cavallo del Drago che fu abile ad evitare  alcuni barberi che si erano improvvisamente fermati ed avevano cominciato a galoppare in senso contrario. Quello della Torre, da prima minacciò di saltare gli stecconati ed entrare in Piazza tra gli spettatori, poi con un balzo superò la barriera del Casato fuggendo tra le vie della città, creando scompiglio tra i passanti fino a Porta San Marco dove fu finalmente ripreso. Le carriere con gli scossi persero pian piano il loro appeal tant’è che furono riproposte solo nel 1907. In quell’occasione venne effettuato anche un corteo che precedeva la corsa con tanto di premio al miglior alfiere, vinto da quello del Drago, Agostino Brecchi. La carriera fu caratterizzata da svariati incidenti causati soprattutto dal cavallo della Torre che correndo in senso contrario ostacolò molti altri partecipanti. La carriera fu poi vinta dall’Aquila, il cui cavallo era lo stesso che aveva vinto il Palio del 16 agosto per il Bruco. Fu questo l’ultimo atto di uno spettacolo che fin dall’inizio non aveva riscosso il consenso dei contradaioli: scrive infatti il Grassi che “se da una parte poteva risultare entusiasmante vedere correre i cavalli scossi secondo il loro istinto, spesso la corsa si rivelava inconcludente”, ma soprattutto i senesi erano troppo abituati alle schermaglie, spesso poco cavalleresche, tra fantini per appassionarsi a questo tipo di corse che furono definitivamente accantonate per dar spazio unicamente al Palio tradizionale.

Davide Donnini

Foto tratta da www.ilpalio.org

 

 

 

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