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VALENTINI RISPONDE SUL TEMA DELLE UNIONI OMOSESSUALI E CIVILI

News inserita il 19-09-2014

Riconoscendo la grande sensibilità del Comune di Siena in tema di unioni omosessuali e civili, ribadita recentemente con l’istituzione della Commissione consiliare permanente “Pari opportunità, diversità e diritti umani” di cui è presidente, Simone Vigni (PD) ha presentato, ieri, un’interrogazione orale urgente in merito alla trascrizione nel registro dello Stato civile dei matrimoni celebrati all’estero tra persone dello stesso genere.

"Tenuto conto di quanto accaduto a Bologna e a Empoli – ha specificato Vigni – dove i sindaci hanno dato mandato ai propri servizi demografici di predisporre la procedura per la registrazione delle unioni omosessuali celebrate all’estero nel registro di stato civile>> e <<alla luce della sentenza del 2010 della Corte europea dei Diritti dell’Uomo – ha proseguito – a favore delle famiglie di fatto, indipendentemente dal loro sesso>>, il consigliere ha chiesto il parere del sindaco e, in particolare, <<come intenda procedere dal punto di vista delle procedure amministrative nel caso che si presenti l’esigenza di dare una risposta immediata, per esempio, a una coppia sposata in Spagna".

Il sindaco Bruno Valentini ha ripercorso un ulteriore caso, avvenuto nello scorso mese di marzo, quando a Grosseto l’ufficio Anagrafe comunale si trovò davanti alla richiesta di una coppia omosessuale che chiese di trascrivere nell’apposito registro un matrimonio celebrato all’estero. "Il Comune di Grosseto rifiutò tale iscrizione – ha detto Valentini – perché era in violazione della legge. Un giudice del Tribunale emanò, poi, una sentenza che costringeva il Comune a trascrivere il matrimonio, e Il sindaco di Grosseto si adeguò. Vi informo che questo atto del Comune di Grosseto tuttora non è concluso, poiché impugnato dal Procuratore della Repubblica, il quale ritiene che questa sia una violazione. In merito a quella vicenda, ritengo che il Sindaco di Grosseto abbia fatto bene ad adeguarsi alla sentenza del Tribunale, assumendosi la responsabilità di un atto controverso, non a caso impugnato dal Procuratore della Repubblica, perché operava in un vuoto legislativo".

"Ho letto che i sindaci di Bologna e di Empoli – ha proseguito Valentini – hanno emanato una direttiva per impartire preventivamente indirizzi operativi. Ma nessuna direttiva di nessun sindaco, in Italia, può imporre all’ufficiale di stato civile di comportarsi in un modo o nell’altro, perché si devono seguire le norme vigenti in quel Comune e secondo la legge".

"Dal punto di vista politico, viste le dichiarazioni sul tema del Presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Renzi – ha continuato il sindaco – mi sembra che vi sia la volontà di allineare la legislazione italiana alle direttive europee.  Non penso sia opportuno che i Comuni debbano gestire situazioni così contraddittorie e ritengo quanto più urgente che il Governo e il Parlamento pongano rimedio a questo vuoto legislativo. Un vuoto legislativo che nel nostro Paese esiste anche in ambito di altri diritti civili. Personalmente, auspico che i cittadini italiani possano finalmente godere dei medesimi diritti garantiti in altri Paesi europei e non".

"Tra l’altro, il caso di Grosseto – ha concluso Valentini – ci dimostra quanto sia complicato, perché siamo in presenza di un atto adottato in seguito a una sentenza impugnata, e quindi non pienamente conclusa, dopo un altro pronunciamento di un giudice. Ripeto che abbiamo bisogno rapidamente di un atto chiarificatore e definitivo da parte del Parlamento".

Vigni ha riconosciuto che l’interrogazione era anche basata su una provocazione di natura politica: "Empoli è vicina e possiamo confrontarci per capire meglio come hanno deciso di operare. Dobbiamo mandare un messaggio all’esecutivo nazionale, visto che l’Unione Europea impone la trascrizione di questo tipo di unioni e l’Italia è in ritardo. Talvolta sono gli atti di disobbedienza civile a generare le grandi trasformazioni culturali".

 

 

 

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