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BLOCK NOTES: DALL'UNIVERSITÀ...LA RINASCITA DI SIENA?

News inserita il 31-10-2014

L'Ateneo torna finalmente "...a riveder le stelle" e chiude l'esercizio 2013 con un utile di 9 milioni di euro.

L'Università di Siena torna finalmente "...a riveder le stelle". Dopo oltre tre lustri il nostro Ateneo chiude l'esercizio 2013 con un utile di 9 milioni di euro. E questa è una notizia importante per tutta la città, se si tiene conto che proprio dalla improvvisa e rovinosa caduta di questa gloriosa Istituzione, crollata sotto il peso di oltre 250 milioni di debiti, ha inizio - anche se le cose non sono fra di loro correlate - il progressivo sfascio della "Siena opulenta", come subito venne definita, con una punta di malcelata invidia,nei media nazionali, la nostra splendida e singolare città.

Da lì a breve, la comunità senese assiste, attonita, al commissariamento del Comune, all'apertura di una crisi senza fondo della Banca e della sua Fondazione, cui fanno seguito in un gioco ad incastro che mette a nudo le debolezze del sistema Siena, la fine ingloriosa della Mens Sana Basket e della Robur, fino alla beffa lucana, con Matera che ci tira una sassata nell'occhio. Insomma...Siena un caso nazionale, come la definisce La Repubblica all'indomani della cocente bocciatura del Monte agli esami imposti al sistema bancario dalla BCE.

Questa inversione di tendenza nei conti del nostro Ateneo sorto nel 1240, uno dei primi al mondo, la voglio leggere come una nuova possibilità, come una rinascita, almeno quando le componenti di una stessa comunità fanno blocco, e fra sacrifici e rinunce a volte dolorose, non si arrendono ad un destino che sembrava irrimediabilmente scritto.

Lo so, le cose, come ho scritto in apertura non sono correlate, ma se una volta tanto restiamo uniti e non ci diamo per vinti, ecco che i risultati fioccano. Voglio leggere così anche i quasi quattromila abbonati del Siena, i duemila e passa della Mens Sana. Resta sempre e comunque una fiammella che con coraggio e facendo davvero squadra può essere alimentata.

Certo si tratta di buttarsi dietro le spalle recriminazioni, scontrosità, risentimenti e rimpalli di responsabilità – che ci sono e che saranno perseguite nei luoghi deputati, leggi Tribunali – provando a lavorare finalmente con unità di intenti.

Ecco questo è accaduto all'Università, dove il Rettore ha...retto, mettendoci la faccia, con la Fabbro, la Direttrice Amministratriva, che ha costituito una vera e propria unità di crisi presso la ragioneria, cercando poi di sfruttare al meglio le capacità individuali di quelle risorse umane, tantissime, che hanno accettato la sfida.

Non è un caso che la nostra Università si sia riaffacciata, prima, nell'elite di classifiche che evidenziano le eccellenze fra i nostri Atenei, tornando a figurare fra le prime 500 al mondo. E non è una caso che torni, ora, ad avere conti "onorevoli", anche se restano in parte i pesi del recente passato che si traducono nella pesantezza dei mutui e di affitti quali l'ex Ospedale Psichiatrico.

Il risultato dell'Università va apprezzato, senza falsi e pericolosi trionfalismi, anche perchè conseguito senza più un "eurino" dalla Fondazione mentre morde la crisi del Paese che si traduce per le Università in tagli a volte senza senso alcuno dei Fondi statali.

Insomma, per una volta, un venticello – non ancora una ventata -  di ottimismo, dopo i venti di tempesta che hanno messo a ferro e fuoco la città e la nostra resistenza di abitanti della "città opulenta".

Roberto Morrocchi

 

 

 

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