SZYMKOWICZ, UN PALIO DI IMPATTO

News inserita il 10-08-2018 - Palio

Presentato il Drappellone per la Carriera di agosto

Il limpido squillare delle chiarine. Un tremore ai ginocchi. L’attesa.

Ed ecco comparire in tutta la sua veste dai colori ardenti il Drappellone per la carriera del 16 agosto 2018.

Ad accoglierlo è un clamore prolungato di applausi e qualche fischio. Dopo il boato, un acceso brusio di sottofondo accompagna tutta la durata della presentazione; il dibattito è aperto e infervorato. “Non mi è piaciuto un granché. Una Madonna un po’ strana”, “A me piace, sono molto soddisfatta”, “Non mi è piaciuto molto, comunque per me è il Palio, perciò va sempre bene”, “È un Palio molto particolare, bisogna un attimo capirlo, bellissimi i colori, meravigliosi, ti illuminano proprio” sono queste le opinioni espresse da alcuni presenti tra il pubblico. Il giudizio varia a seconda della reazione emotiva che suscita e dell’universo personale di ognuno. In questa confusione di reazioni contrastanti, una cosa è certa; il cencio dipinto dal belga Charles Szymkowicz non lascia indifferenti. “È un Palio che, come avete visto, ha un grande impatto” afferma il sindaco Luigi de Mossi “un grande impatto di colore, un grande impatto emotivo [...] Non racconta, impone. Non descrive, ordina. Questa è l’essenza di questa opera [...] ha la caratteristica di colpirti al cuore o alla pancia, a seconda di come voi la volete giudicare, ma certamente l’intenzione dell’artista è quella di muovere un sentimento”. Charles Szymkowicz è un pittore neoespressionista e l’opera impregnata sulla seta del Drappellone è una vera contaminazione di culture; in essa non confluisce soltanto il filone belga dell’Espressionismo, ma anche le influenze dei pittori italiani Francesco Del Casino e Renato Guttuso ed elementi che caratterizzano il territorio toscano, con cui l’artista ha stretto un rapporto intenso, quali il cipresso e il girasole, che mescolati ai simboli delle contrade e al profilo della Torre del Mangia danno luogo ad un’interpretazione personale e innovativa di questa tradizione. “Va visto in Piazza” spiega Enrico Crispolti, sottolineandone l’efficacia visiva che conserva anche in lontananza. Nel suo discorso l’artista ricorda Leo Ferré (1916 - 1993), poeta che ha illuminato la sua vita artistica e gli ha fatto scoprire Siena e la Toscana agli inizi degli anni Settanta, e dedica il Drappellone al suo “capolavoro vivente, quella che è stata mia bellissima modella per la Madonna dell’Assunta; mia figlia Sarah”.

Successivamente viene presentato il Premio Speciale destinato alla coppia di alfieri che maggiormente si distinguerà in occasione del Palio del 16 agosto 2018, un’opera realizzata da Paolo Penko e offerta dalla Contrada della Selva in onore e a memoria di Giancarlo Galardi. Lo scintillio dorato di una coppia di alfieri che sventola con maestria le proprie bandiere. “Il fruscio della seta che si muove nell’aria, questo è uno dei suoni più familiari ai senesi” commenta Margherita Anselmi Zondadari. Interviene il Priore della Selva Stefano Marini ricordando Giancarlo Galardi non solo come un grande selvaiolo, che ha lasciato un vuoto profondo nel mondo contradaiolo, ma anche come un grande senese. 

A presentazione finita, la folla si disperde nell’attesa di conoscere coloro che riusciranno a conquistare queste preziosissime opere.

Francesca Raffagnino

 

 

 

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