Carrellata di aneddoti tra il ‘700 e l’800.
Il 1747 non fu un’annata fortunata per la Torre. Nel Palio di luglio aveva avuto in sorte un cavallo di proprietà del cappellaio Bomba, ritenuto da tutti il migliore del lotto, che venne affidato all’espertoBechino. Tale barbero era considerato talmente superiore agli altri che era pensiero comune che la Torre avrebbe vinto facilmente quella carriera, tant’è che i torraioli avevano già allestito i preparativi per la vittoria.
E se nel 1827, l’Istrice che era in testa, fu rovesciato al secondo San Martino da un individuo che venne in seguito punito (ma non sappiamo come) dal tribunale, nel 1864 Bachicche e Pilesse, rispettivamente fantini di Montone e Torre, dettero vita ad un vero show di scorrettezze. Durante la corsa infatti, Bachicche prese per il collo Pilesse, il quale rispose trattenendo violentemente per le redini il cavallo del Montone. Questa mossa provocò la caduta di entrambi i fantini, ma alla fine a godere fu il solo Pilesse, il cui cavallo tagliò da scosso per primo il bandierino. La leggenda però vuole che la caduta fosse stata causata da una torraiola che, sporgendosi da dietro i materassi trattenne Bachicche facendolo cadere e coinvolgendo nel capitombolo anche il malcapitato Pilesse.
La conclusione di questo articolo la vogliamo però dedicare alla leggendaria panterina Grifi detta la Grifa, definita dalle cronache audacissima e fanatica che, nello straordinario dell’ottobre 1745, non esitò a scendere in pista e colpire a bastonate il cavallo della Selva che era in testa per fermarlo, favorendo così la vittoria della sua Pantera. Ma la gioia per la Grifa fu effimera: mentre i panterini festeggiavano, lei era a riflettere sul suo gesto nelle patrie galere in quanto venne immediatamente arrestata. E’ questa la testimonianza palese che il detto che vuole i contradaioli disposti a tutto pur di vincere il Palio era in voga anche allora.
Davide Donnini
Foto tratta da www.ilpalio.org