STORIA DEL PALIO: LE CARRIERE CORSE FUORI DAL CAMPO

News inserita il 23-06-2016 - Palio - Rubrica Storia del Palio

Tra queste, da ricordare quelle disputate a Villa Cetinale(nella foto).

Oggi ci occuperemo di quelle carriere svolte al di fuori della cornice di Piazza del Campo. Sicuramente noti a tutti sono i palii alla lunga che si sono cominciati a disputare a partire dai primi anni del 1300 (o, secondo Girolamo Gigli dal 1333), fino al 1861, anno della loro soppressione, anche se la Società delle Feste tornò a riproporli, senza gran successo nel 1871, nel 1873 e nel 1874. Si trattava di corse di cavalli che si tenevano nel giorno dell’Assunzione di Maria in Cielo, il 15 agosto.

Il percorso si snodava lungo le vie cittadine con arrivo al Duomo, mentre il luogo della partenza variò a seconda delle epoche. In origine era posto a Fontebecci, poi in Valli, infine fu portato definitivamente alla chiesa del Santuccio. Il vincitore otteneva in premio un Pallium, un pezzo di stoffa pregiata posto su un’asta lignea. Queste competizioni erano riservate a cavalli di nobili o aristocratici, di rado parteciparono le contrade. Tra i proprietari dei cavalli troviamo tra gli altri illustri personaggi come Sigismondo d’Este e la consorte Isotta Malatesta, Cesare Borgia, il Cardinale di Colonia ed il pittore Sodoma. I cavalli potevano correre scossi o montati da giovani putti, vestiti con le livree delle famiglie nobili, che spesso e volentieri non esitavano a buttarsi a terra una volta data la partenza per alleggerire il proprio destriero o per danneggiare gli avversari. Nota fu una diatriba (di cui non sappiamo però l’esito) fra Cesare Borgia, il cui cavallo scosso aveva vinto il Palio del 1492, ed il Duca di Mantova, il cui destriero era giunto secondo ma montato dal fantino. Per ovviare a questi inconvenienti, furono emanate tutta una serie di regole, finché nel 1592 si stabilì che “ciascuno possa far correre il proprio barbaro con fanciulli sopra o senza, secondo che li parrà”. Nel 1581 parteciparono 8 contrade ed il cavallo del Drago fu montato dalla leggendariaVirginia, che non riuscì a cogliere la vittoria, giungendo solo terza, ma conquistò l’ammirazione del Granduca che la premiò per il suo coraggio e per la maestria nel cavalcare. Successivamente le contrade iniziarono ad organizzare i Palii rionali lungo le strade dei rioni per festeggiare il patrono od altri avvenimenti importanti. Particolare fu invece il Palio rionale fatto correre dalla comunità di Valli nel 1754, nel giorno della Madonna delle Nevi, che fu vinto dall’Aquila.

Nella seconda metà dell’800 fu fondata la Società delle Feste, che cominciò ad organizzare, nel giorno dell’Assunta, i cosiddetti Palii alla Romana. A queste carriere, alle quali partecipavano un numero di contrade variabili, si seguiva la formula usata oggi in varie manifestazioni che si tengono in tante città italiane: le contrade venivano suddivise in batterie e le vincitrici accedevano alla finale. Furono corse 6 carriere alla romana, di cui 5 disputate in Piazza e la prima, datata 17 agosto 1874 che fu vinta dall’Oca con il fantino Girocche, venne disputata all’interno della Fortezza.

Passando ora ad elencare le carriere corse fuori dalle mura cittadine, dobbiamo subito menzionare quelle effettuate a Villa Cetinale, dimora estiva del Cardinale Flavio Chigi. Amante del Palio, il Cardinale organizzò tra il 1679 ed il 1692 delle corse alle quali invitava le contrade, mettendo in premio drappelloni o bacili in argento. La prima carriera fu svolta con le bufale e fu conquistata dalla Chiocciola. Nelle successive, disputate con i cavalli risultarono vincitori il Montone per ben due volte, poi il Bruco, l’Oca, l’Onda ed il Nicchio.

Nel 1756, per festeggiare la ricorrenza del Volto Santo, la città di Lucca, fece svolgere un Palio invitando le contrade senesi. Aderirono in 8 e la carriera si svolse dopo 3 giorni di prova, il 14 settembre. Vinse il Montone con il fantino Tansino, ed il particolare drappellone con gli stemmi della comunità lucchese, si conserva tutt’oggi nel museo della contrada dei Servi.

Infine da ricordare il Palio corso a Firenze, nell’attuale Piazza Indipendenza il 28 agosto 1856, vinto dalla Chiocciola con il fantino Fiorentino.

Sia le carriere di Cetinale che i Palii di Lucca, di Firenze, non essendosi disputate a Siena, non rientrano nel registro ufficiale delle vittorie tenuto dal Comune.

Davide Donnini        

Foto tratta da www.ilpalio.org

 

 

 

 

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