STORIA DEL PALIO: GLI STRAORDINARI DI GIUGNO

News inserita il 12-06-2017 - Palio - Rubrica Storia del Palio

Tutti le carriere disputate in questo mese.

Sul primo straordinario disputato a giugno nella storia c’è incertezza tra gli storici: secondo alcuni autori per trovare una carriera nel sesto mese dell’anno occorrerebbe risalire fino al 1672, quando fu fatto correre un Palio dai Nobili del Circolo degli Uniti, ma su tale corsa non si hanno notizie chiare. Sicuro è invece lo svolgimento del Palio del 18 giugno 1673, disputato in onore del Cardinale Flavio Chigi che fu vinto dal Bruco con il fantino Pavolino. In quell’epoca, gli straordinari di giugno si susseguivano con continuità: il giorno 7 del 1676 ne fu disputato un altro in onore del principe e della principessa Chigi che fu vinto dall’Onda con Barberino montato da Bacchino.

Il drappo di damasco verde con fregi rossi non doveva essere di pregevole fattura, infatti la contrada vincitrice decise addirittura di disfarsene in cambio di 18 scudi. Da ricordare altresì che, a partire da questo Palio ed al fine di evitare i continui litigi che insorgevano, fu disposto che le contrade non potessero più provvedere autonomamente alla scelta dei cavalli e che questi fossero selezionati dalla Biccherna e successivamente assegnati mediante sorteggio da svolgersi fuori Porta Camollia. L’ordine di assegnazione valeva anche come ordine di ingresso ai canapi la sera della carriera. Altro straordinario l’8 giugno 1680 per la venuta in città del neo granduca di Toscana Cosimo III. Ad uscire vittorioso in quel caso fu il Nicchio con Granchio. Il 28 giugno 1682 si celebrò con una carriera la nomina a governatore cittadino di Francesco Maria dei Medici, ed il Palio fu vinto dal Drago ancora con il mitico Pavolino, fantino ben 22 volte vincitore sul Campo. Il 5 giugno dell’anno seguente, l’occasione per lo straordinario fu la venuta di Vittoria Della Rovere, madre del granduca, ed a vincere fu il Nicchio con Monco. Per trovare un ulteriore Palio corso a giugno occorre fare un balzo di ben 126 anni. Per la verità l’elenco comunale indicherebbe un Palio effettuato il 3 giugno 1712 in occasione della nomina a cardinale di Giovambattista Tolomei, ma dai verbali del Comune si evince che tale carriera fu corsa un mese dopo, il 3 luglio, evidenziando quindi l’errore riportato nell’elenco ufficiale. Pertanto il successivo straordinario di giugno fu effettuato il giorno 4 del 1809 e fu una carriera particolare, in quanto disputata alla lunga con i cavalli scossi e con la presenza delle contrade per celebrare le vittorie napoleoniche e l’entrata dell’Imperatore in Vienna. La corsa fu vinta dalla Tartuca con il cavallo Rondinello e la contrada si aggiudicò il singolare drappellone in stoffa bianco e nera ricordante la Balzana senese, di misure ridotte e senza immagini sacre ma con la sola scritta “Comune di Siena 1809”.Con l’unità d’Italia fu istituita la festa nazionale detta Festa dello Statuto del Regno da celebrarsi la prima domenica di giugno. Il Gonfaloniere di Siena decise pertanto di solennizzare l’evento anticipando a tale data la corsa del Palio del 2 luglio. Nel 1861 si corse il 2 giugno ed a vincere fu l’Oca con Pietrino. L’anno successivo la storia si ripeté ma stavolta di festoso la carriera ebbe ben poco: la sera del 1° giugno infatti, un tardivo abbassamento del canape provocò una grossa caduta con conseguenze letali per i barberi di Lupa e Tartuca, ed i gravi tumulti scoppiati successivamente tra contradaioli e forze dell’ordine, addirittura con lo sparo di alcuni colpi di armi da fuoco, costrinsero a rinviare tutto al giorno successivo. La carriera fu poi vinta dall’Istrice con Figlio di Bonino che sfruttò abilmente la lotta tra Chiocciola e Torre, il cui fantino volendo impedire in ogni modo la vittoria chiocciolina, prima tentò di prendere il collega per la vita poi balzò sul cavallo della contrada di San Marco, rallentandolo. La scelta di anticipare il Palio provocò malumore e malcontento tra il popolo, così dal 1863 la prima carriera dell’anno tornò definitivamente nella sua data abituale del 2 luglio.

L’ultimo straordinario di giugno sin qui disputato fu il giorno 5 del 1961, nel centenario dell’unità italiana (nella foto, l’arrivo vittorioso). La corsa fu una questione a due tra le sorelle de Mores, Uberta, prima regina “sarda” del palio, vincitrice di 5 carriere di cui 4 consecutive tra l’agosto 1960 ed il luglio 1961, toccata al Nicchio e montata da Vittorino, e Salomè andata alla Lupa con Ciancone. Le due contrade presero fin da subito un grosso vantaggio sulle inseguitrici e Vittorino controllò sempre ogni attacco del Gentili e, a distanza di pochi mesi (la stessa accoppiata aveva infatti vinto per il Nicchio anche il palio di agosto 1960), riportò la vittoria nei Pispini. Da sottolineare infine come questo sia  ricordato da tutti come il Palio “ateo”,  in quanto il drappellone tricolore opera di Ezio Pollai non venne portato a benedire in nessuna chiesa cittadina nei giorni precedenti la corsa.

Davide Donnini

Foto www.ilpalio.org

 

 

 

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