STORIA DEL PALIO: 16 AGOSTO 1948

News inserita il 20-11-2017 - Palio - Rubrica Storia del Palio

La Lupa trionfa in una carriera ricca di episodi clamorosi.

Gli avvenimenti del Palio del 16 agosto 1948, assieme a quelli verificatesi nel Palio della Pace, portarono il Comune a provvedere ad una sostanziale modifica delle regole della nostra festa, in particolar modo per ciò che riguarda la responsabilità delle contrade attraverso l’introduzione, con la revisione regolamentare del 1949, del famoso articolo 101, e con l’estensione degli ambiti di responsabilità contradaiola anche per i fatti commessi dai monturati.

Che quel Palio fosse particolare lo si intuì sin dalla tratta: la mattina del 13 agosto vennero infatti segnati appena 7 cavalli, e solo con mille difficoltà si riuscì ad arrivare ad 11 soggetti, reperendone alcuni addirittura dai barrocci presenti in città. Dopo la rapida scelta dei capitani che esclusero la sola Dora, la sorte diede il suo responso, favorendo l’Onda con il mitico Piero che sarà montato da Pietrino, la Selva con Salomè, vincitrice a luglio, ed Amaranto, e la Torre con Brillante e Ganascia, mentre alla Lupa toccò nuovamente in sorte Noce, che così come nella carriera precedente fu affidato a Ranco. Le altre partecipanti furono la Giraffa con Falchetto e Smania, la Pantera con Anita e Lampino, l’Aquila con Ginestrella e Biondino, il Montone con Gioiosa e Tirone, Il Bruco con Mistero e Ghisa ed il Drago con Ida e Granchio, questi ultimi tre fantini al debutto.

La sera della terza prova, Pietrino cadde al canape, infortunandosi ad un piede;  la dirigenza ondaiola lo sostituì per le restanti prove con Porcino, ma alla segnatura presentò proprio Pietrino, nonostante le sue precarie condizioni fisiche.

La mossa di quel Palio diede origine a mille polemiche: un primo allineamento venne annullato a causa della forzatura con conseguente caduta della Lupa. Il mossiere Guidarini ordinò il cambio della busta, ma il veto posto dai capitani e dai deputati fece sì che le contrade rientrassero tra i canapi con il primo ordine. Il successivo tentativo fu quello buono. Uscì prima la Lupa che fin da subito assunse diversi colonnini di vantaggio sul resto delle contrade capeggiate dalla Pantera e dal Bruco, mentre l’Onda restò arretrata in quanto ostacolata dallo stesso Bruco e dalla Torre (Ghisa e Ganascia furono per questo motivo squalificati per un Palio), e la corsa dello stoico Pietrino si concluse con una caduta al secondo San Martino. Durante il terzo giro accadde di tutto: la Lupa era ormai involata verso la vittoria quando, al terzo San Martino, un contradaiolo della Torre entrò in pista per cercare di fermare l’accoppiata di Vallerozzi, ma Ranco riuscì a respingere l’imprevisto attacco con una sonora nerbata. Poco dopo, all’altezza del palco delle comparse, il tamburino dell’Onda scagliò il suo tamburo verso il cavallo battistrada, mancando fortunatamente il suo obiettivo e non impedendo così alla Lupa di tornare al successo dopo soli 3 anni.

Quel figurante, autore di un gesto tanto sconsiderato quanto pericoloso, era Novello Inglesi, che 32 anni dopo avrà l’onore di vincere, da capitano della sua contrada, un incredibile quanto insperato Palio con Miura e Marasma.

Davide Donnini

Foto tratta da www.ilpalio.org

 

 

 

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