STORIA DEL PALIO: 16 AGOSTO 1936

News inserita il 27-02-2017 - Palio - Rubrica Storia del Palio

Aquilino e Tripolino portano in trionfo il Drago

Gli anni 30 del ‘900 furono caratterizzati dal dominio quasi assoluto di due miti della Piazza che rispondevano ai nomi di Folco e Ruello, autori di successi a ripetizione. Nell’agosto 1936 però, i due grandi mattatori dell’epoca rimasero a secco e dovettero inchinarsi di fronte ad un cavallo che aveva già corso 6 carriere, due delle quali con il nome Berlino, ritenuto dagli esperti veloce e preciso, ma decisamente inferiore rispetto a Folco e Ruello, vale a dire Aquilino. Di proprietà di Guido Rocchi, capitano 5 volte vittorioso del Nicchio, Aquilino andò in sorte al Drago, nella cui stalla era già capitato nel luglio precedente, disputando un buon Palio ma senza cogliere il successo.

E anche ad agosto, così come accadde a Provenzano, la dirigenza del Drago scelse Tripoli Torrini detto Tripolino come fantino. Grandi favorite dopo la tratta risultarono il Nicchio con Folco ed Amaranto Urbani detto Boccaccia, sfortunato fantino che non ha mai vinto il Palio, e la Pantera con Ruello e Corrado Meloni detto Meloncino, figlio del mitico Picino. Le altre partecipanti furono la Lupa con Masina e Donatino, il Bruco con Caterina e Porcino, il Montone con Melisenda e Bubbolino, la Giraffa con Valerio e Bovino, la Torre con Bengodi e Smania, l’Aquila con Rondello e Ganascia e la Chiocciola con Pino ed Il Biondo.

Per la carriera dell’Assunta, denominata II Palio dell’Impero, fu invitato a Siena il Maresciallo Pietro Badoglio, eroe della guerra d’Etiopia e Duca di Addis Abeba, che giunse in città nella serata del 15 agosto accolto con tutti gli onori del caso. Nella mattina del 16, durante una cerimonia in Comune, fu insignito della cittadinanza onoraria e fu inoltre nominato protettore onorario di tutte e 17 le contrade. Il Podestà Bargagli Petrucci invitò inoltre il Maresciallo ad apporre la propria firma sul drappellone dipinto da Dino Rofi, a perenne testimonianza della sua presenza al Palio. La sera del 16 Badoglio assistette, con tutta la famiglia, alla carriera dal balcone del Circolo degli Uniti, acclamato dalla numeroso folla presente in Piazza.
La corsa, contrariamente ad ogni pronostico, fu dominata sin dall’inizio dal Drago che prese subito la testa, mantenendola fino al baniderino. Solo il Montone provò invano a raggiungere Aquilino, mentre le due favorite non furono mai nel vivo della corsa: la Pantera partì male, il Meloni fu ostacolato dall’Arzilli nella Chiocciola e poi da ganascia nell’Aquila, per terminare infine la sua corsa sul tufo. Il Nicchio invece restò sempre nelle retrovie concludendo la carriera al terzo posto per la delusione massima del suo capitano che si, aveva visto trionfare il proprio cavallo, ma che non riuscì nell’impresa di eguagliare il record di vittorie appartenente ad Emanuello Pannocchieschi D’Elci, capitano dell’Oca tra il 1897 ed il 1919 e 6 volte vincitore sul Campo. Nel dopo corsa il Podestà accompagnò Badoglio nel Drago dove fu ospitato dalla dirigenza e dal Seggio, ed una volta venuto a sapere quanto inaspettata e sorprendente fosse stata la vittoria, pare che rispose con queste parole: “le vittorie conseguite per sorpresa sono le più brillanti e le più gradite”. Difficile dargli torto….

Davide Donnini

Foto tratta da: www.ilpalio.org

 

 

 

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