STORIA DEL PALIO: 16 AGOSTO 1907 E 16 AGOSTO 1952

News inserita il 26-07-2016 - Palio - Rubrica Storia del Palio

A seguito di queste carriere furono introdotte importantimodifiche regolamentari.

 


Il Palio del 16 agosto 1907 ebbe uno svolgimento abbastanza usuale per l’epoca, ma proprio a causa delle vicende che si verificarono durante la carriera, venne introdotta una nuova norma nel regolamento del Palio che restò in vigore per molti decenni. Quel Palio fu vinto dal Bruco con il fantino Ermanno Menichetti detto Popo. Il Bruco, per tutta la corsa in seconda posizione, superò, all’ultimo tuffo e tra gli evviva del pubblico, come racconta la cronaca, l’Aquila il cui giubbetto era vestito da Alfonso Menichetti detto Nappa, fratello del fantino del Bruco.

Fu sostenuto da più parti che Alfonso nulla fece per ostacolare Ermanno, anzi lo favorì nel raggiungere la vittoria. Dalla carriera successiva fu allora introdotta la regola che impediva la partecipazione allo stesso Palio a due o più fantini appartenenti alla stessa famiglia o legati tra loro da rapporti di sangue.

Un’altra carriera che provocò importanti modifiche regolamentari fu quella dell’agosto 1952. Il Bruco, a digiuno da 30 anni, aveva avuto in sorte il potente Miramare e lo affidò ad Amaranto, che cadde al canape durante una mossa falsa. Le contrade furono rimandate all’Entrone ma le condizioni fisiche di Amaranto erano pessime e non gli consentivano di rimontare a cavallo. In Piazza scoppiò il caos: in mancanza di una norma ben precisa, il sindaco ed il mossiere non sapevano che fare mentre i brucaioli minacciavano di invadere la pista. Le ipotesi che vennero avanzate in quei concitati momenti furono le più disparate: chi voleva l’allontanamento del Bruco, chi chiedeva la sostituzione del fantino, chi addirittura propose di far allineare al canape Miramare scosso. Nella confusione più totale, scese da un palco il vecchio Ganascia, in quel Palio semplice spettatore, che chiese il permesso di montare. La sua richiesta venne accolta ma, inspiegabilmente, Ganascia non salì sul cavallo del Bruco bensì quello della Chiocciola, la claudicante Bruna che si era infortunata durante una prova ed era al canape solo per far numero, ed il cui fantino Imolo Naldi detto Falchetto sostituì Amaranto nel Bruco. Si assistette così ad una scena curiosa e sicuramente unica nella storia del Palio, con Ganascia che corse con il giubbetto della Chiocciola ma con i pantaloni “borghesi”, mentreil Falchi indossò il giubbetto del Bruco ed i pantaloni della Chiocciola, in quanto i pantaloni giallo verdi erano rimasti addosso ad Amaranto. A seguito di questi eventi, fu inserito nel regolamento l’ultimo comma dell’articolo 58 che impedisce alle contrade la sostituzione del fantino dopo la segnatura ufficiale in Comune.

Davide Donnini

Foto tratta da www.ilpalio.org

 

 

 

 

 

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