MONTOMOLI INAUGURA LA SEDE E FA CHIAREZZA SUL DIVORZIO CON IL CENTRO DESTRA

News inserita il 09-03-2023 - Attualità Siena

"Adesso però parliamo di soluzioni per portare Siena alla velocità del resto del mondo"

“Oggi inauguriamo la nostra sede elettorale, quella che d’ora in avanti sarà la casa di tutti coloro che mi vogliono vedere come prossimo sindaco di Siena”. Così Emanuele Montomoli, candidato alle elezioni amministrative del prossimo 14 e 15 maggio, nella conferenza stampa che si è svolta questa mattina, 9 marzo, in Piazza del Campo 80.

“Quella di stamattina – prosegue Montomoli – è l’opportunità per fare chiarezza su aspetti molto discussi negli ultimi giorni. Io mi sono candidato come sindaco lo scorso autunno, e già allora avevo il supporto incondizionato di un bel gruppo di persone. Fin dall'inizio ho sempre detto che sarei stato aperto al dialogo con i partiti, a patto che venisse circoscritto un perimetro preciso di discontinuità con l’amministrazione uscente. Questo è accaduto solo dopo la mia candidatura ufficiale”.

“Mi ricordo perfettamente come andò la trattativa coi partiti – spiega ancora il candidato sindaco –, era un mercoledì sera e il giovedì mattina l’attuale sindaco Luigi De Mossi sarebbe andato a Roma a perorare la propria causa coi vertici nazionali dei partiti di centrodestra. A me, da subito, parve particolare come situazione, data tutta la sfilza di possibili nomi (candidati) che avevo letto sui giornali, ma devo anche dire che trovai una certa sintonia con Lega, Forza Italia e Udc, mentre percepivo molta più rigidità da parte di qualche esponente di Fratelli d’Italia”.

“Da quel momento – continua Montomoli – è iniziato un percorso che mi ha visto acconsentire a tanti compromessi; i partiti però avevano accettato di sottoscrivere il mio programma. A questo punto, è subentrato "l’affaire Massoneria", per il quale i partiti di centrodestra hanno dimostrato un certo imbarazzo. Io, dal canto mio, ero tranquillo, poiché era una cosa nota di cui non avevo mai fatto mistero. Sono iscritto al Grande Oriente d’Italia, esattamente come lo sono altre persone in Consiglio comunale e altre ancora negli alti uffici del Comune. Questo tema, peraltro, era stato già affrontato in una riunione pubblica insieme agli esponenti cittadini dei partiti. Proprio in quell’occasione fui io a ribadire che questa posizione non era in contrasto con una candidatura, dal momento che non avevo mai avuto alcuna tessera di partito. Eppure, tempo dopo, qualcuno ha preferito far finta di nulla. Quanto alla decisione presa dai vertici nazionali, dubito che Giorgia Meloni si sia potuta interessare alla candidatura di un sindaco civico nel nostro comune. Io, che in quel particolare momento ero negli Stati Uniti per lavoro, ho ricevuto una sola chiamata da un esponente di un partito che mi spiegava che sarebbe stato difficile 'continuare insieme'. Dopodiché c’è stato solo il silenzio: ho dovuto apprendere dai giornali l’ufficialità del divorzio”.

Per il candidato sindaco Montomoli, stamattina è stata anche l’occasione per parlare dei temi della campagna elettorale: “Ho già ampiamente chiarito quali sono gli asset principali del mio programma. Mi limito a ribadire quanto Siena rischi una figuraccia sul Biotecnopolo se non c’è qualcuno che lo sappia gestire adeguatamente. Dal canto mio, ho già iniziato a prendere contatti con aziende in tutto il mondo in modo che il Biotecnopolo possa essere una risorsa e rendere Siena ancora più attrattiva per le aziende”.

“Sulla Banca Monte dei Paschi, bisogna partire da un dato,  e cioè che il 63% della banca è detenuto dal Ministero del Tesoro – dice Montomoli –. Noi, partendo da questo dato, dobbiamo riuscire a intavolare una discussione con la Cassa depositi e prestiti, in modo da rilevare il 14% delle quote statali, in modo che la partecipazione pubblica scenda al di sotto della fatidica soglia del 50%, e renderla acquistabile dalla Fondazione Monte dei Paschi. Questa soluzione, che mi è stata suggerita da alti dirigenti del Ministero, è l’unica percorribile”.

“Infine – conclude il candidato sindaco – c’è il tema delle infrastrutture: la nostra città è stata troppo a lungo lontana dal resto del mondo. Noi dovremo lavorare alacremente per uscire da tale situazione. Su questo tema sarà fondamentale creare un asse con Perugia, in generale con l’Umbria, in modo da riuscire a far nascere una stazione a Bettolle, una localizzazione che converrebbe anche ad Arezzo. Se così non sarà, dovremo arrenderci a una stazione dell’alta velocità troppo lontana dal nostro territorio e che lascerebbe Siena, ancora una volta, isolata”.

 

 

 

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