Arrivato l'annuncio ufficiale della società biancoverde. Alla corte di coach Ramagli approda un centro già esperto del basket italiano.
E’
il giorno di Dane Robert Diliegro in casa Mens Sana. È arrivata l’ufficialità della
firma che lega il club biancoverde ed il centro statunitense con passaporto
italiano (e quindi tesserabile come “oriundo”, senza incidere sui due spot
riservati agli atleti stranieri) nato nel 1988, che ha nel proprio bagaglio di
esperienze un feeling abbastanza sperimentato con il basket tricolore.
Alto
205 centimetri, uscito nel 2011 da New Hampshire, era in Legadue ad Ostuni
nella prima stagione disputata all’estero, quella che gli ha permesso di
guadagnarsi un contratto l’annata successiva in serie A, con la Dinamo Sassari
(incrociando anche la Mens Sana Basket a fine 2012 in una serata terrificante
per i colori senesi, travolti in quell'occasione per 96-66 dal Banco Sardegna),
e poi di approdare a Trieste, in Legadue, durante il torneo 2013/2014 segnando
12.2 punti e catturando 8.4 rimbalzi a partita. Diliegro, il cui nome era stato
accostato nelle scorse settimane pure ad altre franchigie del girone Ovest di
A2 (inizialmente era uscito quello di Rieti, poi si era interessata al
giocatore pure Biella), è stata una pista battuta sotto traccia, ma evidentemente
in maniera concreta, dal presidente e direttore sportivo Lorenzo Marruganti per
completare un reparto lunghi che, almeno virtualmente (gli annunci ufficiali da
parte del club arriveranno nei prossimi giorni), si compone dei giovani Cucci e
Marini (con Mattia Udom, lui sì sicuro a tutti gli effetti di far parte della
squadra, in grado di dare una mano in virtù di statura e verticalità, seppur
partendo da altre posizioni sul parquet) e che troverebbe nelle caratteristiche
del giocatore di Lexington lo skill ideale per un posto nel quintetto guidato
da coach Alessandro Ramagli.
Taglia fisica imponente, buoni fondamentali in
area colorata, “DD” era a Siena martedì e mercoledì per risolvere gli ultimi
dettagli contrattuali e, soprattutto, per un check-up medico completo che ha
scongiurato problemi al ginocchio infortunatosi nella scorsa stagione in
Israele (era al Galil Gilboa), un'esperienza iniziata sotto i migliori auspici
ma poi penalizzata fortemente dal lungo stop fisico: i buoni responsi medici
(il giocatore è stato controllato dall'equipe medica biancoverde sia al mattino
che dopo pranzo) hanno dato il là alla conclusione positiva per entrambe le
parti.
Matteo Tasso