"La porta è aperta ma gli spazi museali si svuotano"
Liquida di qui, stravolgi di là, affida a destra, nomina a sinistra, alla fine ci sono riusciti a chiuderlo il S. Maria della Scala. La porta è aperta, ma gli spazi museali hanno perso la loro funzionalità perché Opera Laboratori (licenziata dal Comune) sta portando via furgonate di attrezzature di sua proprietà, dai libri, ai proiettori. E il Comune non ha predisposto per tempo la loro sostituzione. Sembra che a Palazzo pubblico si siano arrabbiati di brutto con Opera Laboratori, dalla quale si aspettavano chi sa quale “beneficienza”. Arrabbiatura inutile, che sottolinea ancora di più la superficialità con cui è stato affrontato il passaggio di gestione. Il risultato è che quello che dovrebbe essere il più importante spazio museale e culturale della città, quello che ambirebbe al dialogo con la Pinacoteca e vorrebbe ospitare le sue opere, non è ora adeguatamente fruibile. Fino a quando? Chi lo sa. Il discusso concorso per l’assunzione di sorveglianti, bibliotecari, eccetera è in ritardo. La sorveglianza è stata proposta in proroga alle due cooperative che già svolgevano questo compito. Le cooperative hanno accettato (che potevano fare?) ma hanno precisato che preferivano la continuità di gestione da parte di Opera Laboratori o una selezione del gestore tramite gara. Scelte che avrebbero maggiormente tutelato i loro dipendenti. E Sigerico- Sienaparcheggi, nuovo gestore ad affidamento diretto di proprietà del Comune? Sta a guardare. Dice: il concorso l’ha fatto il Comune e alle attrezzature ci doveva pensare e ci dovrà pensare il Comune; risolti i problemi arriveremo noi. E la Fondazione S. Maria della Scala? Impalpabile. Questo è il quadro.
E tutti quelli di sinistra (e di destra) che qualche anno fa, quando la crisi del Monte aveva tolto i soldi, protestavano in piazza del Duomo contro il rischio di chiusura del S. Maria (sventato non senza sacrifici dal Comune di allora) oggi dove sono?
La Martinella Siena
