IL METEO OSTACOLA IL PALIO MA I PICCOLI CONTRADAIOLI CANTANO SOTTO LA PIOGGIA

News inserita il 30-06-2017 - Palio

Una sola prova non basta per delineare il filo conduttore di questa carriera

Loro, i cittini della Torre e a seguire quelli dell'Aquila, cantavano sotto la pioggia.
Felici ed orgogliosi di indossare i fazzoletti delle loro Contrade. E' successo dopo la prova mattutina - l'unica finora disputata - mentre i gli addetti ai “piccoli” li stavano conducendo, in formazione ordinata, in Piazza d'Armi per fare la conoscenza con i cavalli del drappello dei Carabinieri che apriranno – a Dio piacendo – il Corteo Storico del 2 di luglio. Sì, perchè leggendo il meteo, pare che almeno il Palio si possa correre.

Ma loro, i cittini, beati loro, cantavano e si godevano comunque la Festa, fregandosene bellamente della pioggia che li bagnava come pulcini.
Chi invece, come il sottoscritto, si è preso la briga di scrivere di questo Palio di Provenzano, cercando di non affondare il colpo nelle banalità che imperversano in diverse trasmissioni radiotelevisive, nelle quali si strizza una spugna già strizzata, ha vita difficile.
Una sola prova non basta per delineare il filo conduttore di questa carriera.
C'è chi ha provato solo la mossa e chi – vedi Trecciolino, Tittia e Salasso – ha pensato bene di sfruttare quella invalidata e quella prematura, ma validata, per fare una conoscenza meno superficiale con i barberi loro affidati.
Se ci fermiamo qui dobbiamo sottolineare la buona prova di Su Re del Bruco, quella ordinata di Porto Alabe nell'Onda e quella, inusualmente frizzante cercata dal Bruschelli sul “suo” Tornasol.
Ma non possiamo davvero passare sotto silenzio le due prontissime uscite dai canapi di Scompiglio su di una Sarbana che sembra più matura di quella vista, e sempre nella Giraffa a luglio scorso, ma con Bellocchio, l'anno scorso. Mi pare inoltre che il Mari sia a suo agio sullo Smeraldo toccato in sorte alla Civetta.
Più di questo non ho captato. Resto però convinto che il Solo Tue Due che la Selva ha affidato ad Andrea Coghe sia davvero un bel soggetto. Certo – e qui anche io strizzo la spugna strizzata – una cosa è correre a Monticiano, Monteroni e Mociano e tutt'altra cosa è galoppare sul Campo. Ma il barbero ha motore e testa e il “coghino” una voglia matta di imporsi.
Io non vado oltre, rimandando a domani – se si correrà almeno una prova, ma speriamo due - un esame più approfondito su tutti gli altri pretendenti al cencio di Laura Brocchi.
Certo il tempo non ci ha voluto bene. Il caldo, magari esagerato ma comunque estivo ha lasciato di botto il posto ad un autunno freddino, piovoso e noioso.
Facile dire che se avessero preso anche gli altri quattro esperti bomboloni i problemi sarebbero stati limitati. Qui invece ci sono quattro esordienti ed altri ancora da far crescere. Ci si può fidare ad occhi chiusi del solo vecchio mestierante Mississippi e del pratico Porto Alabe.
Insomma ci si è messo anche il tempo ad intrigare una matassa che non sembrava già all'origine delle scelte dei capitani agevole da sciogliere.
Certo un Bruschelli – parlo del babbo – così determinato l'ho visto poche volte.
Io chiudo qui. Ma negli occhi, forse perchè già abbondantemente nonno, mi resta soprattutto la gioia e la serena compostezza dei cittini che cantavano sotto la pioggia. Beati loro!

Roberto Morrocchi

 

 

 

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