Una videointervista ripercorre gli anni trascorsi dallo storico barbaresco nella stalla di Fontebranda
Quando si parla di “vite al servizio di…” si corre il rischio di perdere di originalità, scivolando talvolta nella retorica più trita. Talvolta ma non sempre, e per fortuna viene spontaneo aggiungere, perché quando si accendono i riflettori su (quasi) novant’anni di una storia che è storia personale e contradaiola al tempo stesso, tutto è genuino e nulla è scontato.
È una vita realmente al servizio di Fontebranda quella di Enrico Brandani, anzi del “Bobo” perché a Siena tutti lo conoscono così, e merita ancora una volta un plauso il gruppo Ricordi di Palio per essere riuscito nell’intento di raccogliere e fissare nel tempo un’ennesima testimonianza di popolo, dando voce a chi le storie di Palio (che poi sono le storie di Siena) le ha vissute sulla propria pelle. Senza l’ingombro narrativo dei “si racconta” e dei “si dice”, insomma senza filtri.
C’è spazio pure per i ricordi di un Bobo bambino, pardon cittino, nato nel 1932, cresciuto giocando per strada e iniziando ad amare l’Oca nonostante fosse nato in una famiglia per buona parte torraiola. Ci sono i ricordi, tristi, della Guerra e dell’indigenza, ci sono tante altre esperienze di vita vissuta che fanno parte del bagaglio personale di Enrico Brandani e che è bello ascoltare dalla sua viva voce, ma anche scorgere dal continuo illuminarsi dei suoi occhi. Un pezzo di storia per Fontebranda e più in generale per Siena, il Bobo, tornato “giovanotto” per un giorno grazie a chi gli ha permesso di rimettere in fila tutti gli episodi di una vita.
Matteo Tasso
Di seguito il link per accedere alla puntata di Ricordi di Palio:
https://www.ricordidipalio.org/le-storie-del-bobo-enrico-brandani-dall-oca/