BLOCK NOTES: ATTIVITÀ CHIUSE IN CENTRO A SIENA, SCOMMESSE PERSE DEL COMMERCIO

News inserita il 26-11-2021 - Attualità Siena - Rubrica Block Notes

La crisi? C'è...eccome!

La crisi delle attività commerciali a Siena? C'è...eccome. Chiudono tanti negozi in ogni parte della città e i punti vendita diventano vetrine vuote, occhi spenti, con tanti cartelli “affittasi” e “vendesi” che rendono conto di diverse scommesse perse sul piano del commercio.
Le statistiche parlano chiaro, ma basta fare una “giratina” in centro, guardarsi intorno, per capire come stanno le cose. Via del Paradiso è stata, negli anni della pandemia, saccheggiata. Resta in piedi una parrucchiera e una ferramenta e in fondo alla strada, ma già in zona San Domenico resiste una fornita enoteca. Tutti gli altri negozi di abbigliamento, di bigiotteria, di ottica, di collezionismo e di liquori e dolciumi che per decenni si erano affacciati nella strada hanno chiuso i battenti.
Fa una certa tristezza percorrere una caratteristica via centrale che congiunge Piazza della Posta a San Domenico, con tanti, troppi, fondi vuoti.
Eccola la crisi, e se i proprietari dei locali, credendo di poter vivere sempre nella Siena da bere hanno continuato a pretendere affitti fuori mercato, si accorgono solo ora di aver contribuito ad acuire uno stato di precarietà che con un minimo di accortezza forse si sarebbe potuto bloccare.
E chissà mai se ci sarà prima o poi una ripresa che faccia stracciare i tanti avvisi di affittasi e vendesi, dando fiato anche alle diverse agenzie immobiliari che gestiscono i tanti fondi vuoti.
Credo che anche l'Amministrazione Comunale dovrebbe muoversi, appoggiando i negozi di vicinanza e tutte le attività commerciali ed artigianali che connotavano la nostra Siena, prima di rischiare di fare la fine della vicina Firenze dove chiudono librerie, antiquari, tappezzieri e artigiani delle lane e sete per far posto a pizzerie, osterie, rosticcerie e vinai.
Certo in una città a vocazione turistica anche i punti di ristoro hanno la loro ragione di esistere, ma non si possono chiudere le botteghe storiche, che hanno un loro fascino e che il turista meno sventato comunque apprezza per offrire solo conforto alla pancia, dimenticando occhi testa cuore e tutto quanto possa regalare al viandante qualche emozione che non sia solo culinaria.
Intanto Siena si prepara al Natale. Alla Lizza sta sorgendo un grande Luna Park che, spero, faccia felici bambini e ragazzi più grandicelli. Io mi aspetto anche una città illuminata a festa, senza inutili sperperi, ma con gusto e tanti alberi colorati. Non so se potremo vivere il Natale in libertà, con il cenone e il pranzo che veda riunita tutta la famiglia, dopo il grigio assoluto dello scorso anno, relegati in “clausura”. Di sacrifici ne abbiamo fatti, e tanti, e ci siamo sottoposti alle dosi vaccinali ed ora all'indispensabile terzo richiamo, mentre la pandemia infuria in tutta Europa, toccando picchi che proprio noi ci siamo lasciati alle spalle, grazie alla campagna orchestrata da Figliuolo e alla introduzione del “green pass” che ci consente di riaprire cinema, teatri, musei, palasport e stadi.
E anche se ancora troppi sconsiderati intonano i cori novax invocando una libertà che cozza con quella vera e guadagnata sul campo dalla stragrande maggioranza della nostra gente, io spero davvero che si possano trascorrere ore liete e che si torni a riveder le stelle.
Come spero – visto che il 25 novembre era la Giornata contro la Violenza di genere – che si metta fine alla barbarie dei femminicidi nel nostro Paese. Ogni tre giorni una donna, moglie, madre, compagna...mamma è vittima della follia di un uomo. Dobbiamo dire NO a questa strage infinita!

Roberto Morrocchi

 

 

 

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