E' dedicata alla “prima volta” della Mens Sana in Lituania la puntata numero tre di Videoframmenti Biancoverdi, la rubrica curata da Matteo Tasso per www.oksiena.it attraverso la quale si ripercorrono gli anni Novanta (e non solo) della storia di viale Sclavo con filmati sostanzialmente inediti per il mondo del web e dei social media.
Una prima volta datata 20 gennaio 1999, giorno in cui l'allora Ducato Gestioni disputò la gara di ritorno degli ottavi di finale di Coppa Korac sul campo del Bc Siauliai: lontano dal fascino cestistico di Kaunas o dalle bellezze di Vilnius, la Mens Sana si ritrovò a giocare nell'angusto e vetusto impianto di questa cittadina del nord della Lituania una partita praticamente inutile (i senesi avevano vinto 85-45 una settimana prima in casa) nel bel mezzo di una trasferta complicata da disagi di ogni genere (l'hotel nel quale la comitiva biancoverde alloggiava era privo di riscaldamento per un guasto all'impianto, come se non bastasse il charter utilizzato dovette rimandare di un giorno il ritorno in Italia, causa ghiaccio e nebbia sulla pista dell'aeroporto locale) che poco o nulla avevano da spartire con le successive spedizioni di Eurolega. A vincere (69-66) furono i padroni di casa, aiutati da una prestazione abbastanza blanda dei giocatori allenati da Edoardo Rusconi.
Nel video, girato da Matteo Tasso, sono riconoscibili alcuni fra i protagonisti di quella serata (il danese Mikkel Larsen, lo statunitense Ashraf Amaya, Massimo Minto e Paolo Alberti, il playmaker Chris Corchiani, lo sfortunatissimo Andrea Corsoni e soprattutto Larry Middleton, il cui canestro che avrebbe portato ai supplementari viene annullato dagli arbitri), ma anche (seduti in panchina in abiti civili) Sandro Dell'Agnello e Paolo Moretti, che in Korac non potevano essere utilizzati poiché tesserati dalla Mens Sana a stagione in corso.
UN PO' DI STORIA – Costruita all'indomani degli effetti della sentenza-Bosman, la Mens Sana edizione 1998/1999 era inizialmente stata affidata all'esordiente coach Luca Dalmonte, cui non riuscì l'impresa di rendere competitiva una squadra con evidenti limiti strutturali. L'approdo agli ottavi di finale di Coppa Korac non fu sufficiente a mantenere il posto a Dalmonte, che rimasto senza centro titolare ad inizio stagione per l'infortunio a Paolo Alberti, pagò l'inconsistenza dei vari Owes, Bryant, Misunov, Wright e ancor più l'indolenza di Henry Turner: a fine dicembre, a ridosso della zona retrocessione, il club optò per sostituire Dalmonte con Edoardo Rusconi e per tagliare buona parte della pattuglia straniera, inserendo due statunitensi di valore come Amaya e Oliver (entrmabi reduci dai Mondiali del 1998 con la maglia statunitense) e aggiungendo l'esperienza di Dell'Agnello, “richiamato” da Roseto, e Moretti.