Oggi parliamo di due carriere, corse a distanza di due secoli l’una dall’altra, ma che hanno in comune un finale abbastanza turbolento e dei cavalli scossi.
Il Palio del 2 luglio 1664 fu corso da 22 contrade. Il fantino della Lupa, Bacchino, cadde al terzo giro ed il cavallo scosso tagliò per primo il bandierino. I giudici della vincita, incerti sul da farsi, in mancanza di un’apposita regola, interpellarono il Principe Mattias dei Medici, governatore di Siena, che assisteva alla corsa.
Il Palio del 2 luglio 1849 ebbe addirittura strascichi giudiziari. Il fantino del Montone, Sagrino, appena abbassato il canape, scese volontariamente e dette una nerbata al suo cavallo per spronarlo. Lo scosso del Montone proseguì la sua corsa ed al terzo Casato infilò la Giraffa vincendo il Palio. I giraffini reclamavano il Palio evidenziando la palese scorrettezza di Sagrino, ma la vittoria fu lo stesso assegnata al Montone, non essendo previsto nell’allora regolamento nessun divieto in merito. La Giraffa convinta di aver subito un torto ricorse addirittura al tribunale, ma entrambi i gradi di giudizio dettero ragione alla contrada dei Servi, mentre la Giraffa fu costretta a pagare le spese processuali. Con la revisione del regolamento del 1852 per evitare ulteriori problematiche, si fece divieto ai fantini di scendere “maliziosamente” alla mossa per favorire la vittoria del proprio cavallo scosso.
Davide Donnini