STORIA DEL PALIO: 21 SETTEMBRE 1969

News inserita il 22-09-2016 - Palio - Rubrica Storia del Palio

Topolone ed Aceto portano l’Oca sulla luna.

 

 

Il 21 luglio 1969 fu una data fondamentale per la storia dell’umanità: per la prima volta, quattro astronauti americani approdarono sulla luna, ed anche Siena volle celebrare l’evento indicendo un Palio straordinario che fu corso il 21 settembre. Il “Palio della luna” sarà ricordato anche perché segnò la svolta per ciò che riguarda l’iconografia dei drappelloni: il cencio commissionato a Mario Bucci detto Marte, fu rivoluzionario rispetto ai drappelloni visti fino ad allora. L’artista infatti, ispirandosi alla pop art, utilizzò le più innovative tecniche della grafica e della fotografia, ottenendo un risultato senza precedenti.

La mattina del 18 settembre furono condotti all’Entrone solo 14 cavalli.

Tre furono le batterie disputate; tra le curiosità, da registrare la seconda apparizione sul tufo di un personaggio che, a modo suo, diverrà un protagonista nelle tratte dei successivi 20 anni e cioè Luciano Tarlao detto il Polacco, che in quell’occasione montò Denver, cadendo. Sempre in tema di cadute, nella seconda batteria fatale fu il primo S. Martino dove assaggiarono il tufo ben 4 fantini su 5 partecipanti e per la precisione Peppiniello, Pel di carota, Biba e Lenticchia. L’assegnazione favorì l’Oca con Topolone, che il Dottor Cinotti, allora capitano di Fontebranda, non esitò ad affidare ad Aceto. Speravano anche la Tartuca con Livietta, vincitrice proprio con Aceto di una carriera rocambolesca l’anno precedente, montata da Pizzighetto, l’Istrice con Macchina II e Rondone, e la Civetta con il lunatico Ercole e Capretto. Erano invece considerate outsider la Pantera con Linda e Giove, il Drago con Vandala e Canapino, il Bruco con Venere e Baino, la Lupa con Samanta e Bazza, il Leocorno con Zorro e Peppiniello, e la Chiocciola con Morgan e Canapetta.

Anche in quest’occasione Giove Pluvio ci mise lo zampino, costringendo all’annullamento delle prime 3 prove e per questo motivo le dirigenze definirono fin da subito le loro accoppiate. L’unico cambio di monta si registrò nel Leocorno che per la prova generale preferì Peppiniello a Frasca, caduto nella prova del mattino.

La carriera fu un monologo ocaiolo, sebbene la sorte avesse relegato di rincorsa Topolone ed Aceto. Partì in testa la Civetta con dietroDrago e Pantera, ma a S. Martino l’Oca aveva già guadagnato la testa mettendo un’ipoteca sul Palio. Di lì in poi infatti la carriera non avrà più storia; Topolone, seguito a debita distanza dalla sola Civetta, si involerà così verso la sua sesta e penultima vittoria, mentre Andrea conquisterà il terzo alloro, il secondo consecutivo per Fontebranda. Nelle retrovie da segnalare le cadute del Drago al primo S. Martino, del Leocorno al Casato, dell’Istrice al secondo S. Martino e della Tartuca al secondo Casato. L’unico brivido ad Aceto lo portò….Topolone. Il forte mezzosangue era infatti un cavallo duro di bocca e difficile da fermare anche per un fantino esperto, così l'accoppiata di Fontebranda fu protagonista di un quarto giro, durante il quale Aceto rischiò addirittura la caduta, girando troppo stretto a S. Martino e battendo nel colonnino. Da ricordare infine come Topolone fece registrare in questa carriera il tempo record della Piazza( 1 minuto e 15 secondi) destinato a restare imbattuto per molti anni.

Davide Donnini

Foto tratta da www.ilpalio.org

 

 

 

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