STORIA DEL PALIO: 2 LUGLIO 1855 E 16 AGOSTO 1889

News inserita il 08-08-2016 - Palio - Rubrica Storia del Palio

L’ingordigia del Gobbo Saragiolo ed il rapimento di Pirrino.

 


La carriera del 2 luglio 1855 ebbe, per la Selva e per il suo fantino, Francesco Santini detto Gobbo Saragiolo, degli strascichi giudiziari. La dirigenza selvaiola, insoddisfatta dell’operato del Santini che era andato a dritto a S. Martino, si rifiutò di pagare parte del compenso pattuito, ed il fantino si rivolse così al Pretore per ottenere le spettanze.

In giudizio, mentre il Gobbo Saragiolo sosteneva di essere andato a dritto a causa delle ripetute nerbate subite dal fantino della Torre, la contrada obiettò che il Santini, sicuramente venduto, entrò a S. Martino di proposito, ed una volta fermatosi, scese da cavallo e fuggì, ma prima si tolse il giubbetto ed indossò i suoi abiti, ricevuti da un figlio che, a detta della Selva, non poteva essersi trovato lì per caso. Ad aggravare la posizione del Gobbo Saragiolo, la testimonianza di due contradaioli, i quali asserirono che il giorno successivo al Palio, chiedendo conto al fantino del suo comportamento, ricevettero una risposta secca ed eloquente: “che dovevo vincere per voi miserioni che mi davi 140 monete, mentre ne ho guadagnate 170?”.

Il Pretore assolse la Selva e condannò il Santini al pagamento delle spese processuali pari a 200£, sentenza confermata poi dal tribunale di appello. Gobbo Saragiolo pagò così a caro prezzo la propria ingordigia di danaro.

Nell’agosto 1889 alla Torre toccò un buon cavallo che fu in principio affidato a Vincenzo Terzuoli detto Tagatta. Ma la dirigenza torraiola non restò soddisfatta del rendimento del fantino e pensarono di sostituirlo conPirrino che correva per la Pantera. I panterini rifiutarono lo scambio ed allora la Torre passò alle maniere forti. Dopo la prova generale, i torraioli raggiunsero in gran numero la taverna dove Pirrino cenava con i dirigenti della Pantera e, fattolo uscire con una scusa, lo “rapirono”, portandolo in Salicotto. A nulla valsero le veementi proteste della Pantera, contrariate per il sopruso subito: Pirrino corse quel palio con il giubbetto della Torre, mentre la contrada di Stalloreggi dovette ripiegare sul bistrattato Tagatta. L’audace gesto dei torraioli non fu però premiato, in quanto Pirrino condusse la corsa per oltre due giri, venendo poi superato dalla Lupa, mentre il buon Tagatta disputò un gran Palio, giungendo terzo e difendendosi a suon di nerbate e con gran grinta dagli attacchi degli avversari, dimostrando di non essere così scarso come nella Torre volevano far credere.

Davide Donnini

Foto tratte da www.ilpalio.org

 

 

 

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