SIRI E CARIA SI RIPETONO A LEGNANO ED A FERRARA

News inserita il 27-05-2024 - Palio

A distanza di un anno, Amsicora e Tremendo concedono il bis nei due palii 

La domenica paliesca sull’asse Legnano – Ferrara non ha tradito le aspettative, regalando emozioni e colpi di scena a non finire ed ha visto in Antonio Siri ed in Francesco Caria i mattatori di giornata. A Legnano, Antonio Siri, vincitore con gli stessi colori anche un anno fa, ha regalato a Legnarello il secondo cappotto della storia, che si va ad unire al tris conquistato tra il 1952 ed il 1954, in terra estense, invece, Caria, fresco vincitore del palio di Fucecchio, ha calato il tris, conquistando il palio per San Giovanni dopo le due edizioni consecutive vinte con la giubba di San Giacomo.

Allo stadio Mari di Legnano, Amsicora ha conquistato la finale giungendo secondo nella prima batteria dove erano presenti, oltre alla contrada giallo rossa, San Martino con Carlo Sanna, Sant’Ambrogio con Giuseppe Zedde e san Magno con Dino Pes. Tutto si è deciso alla mossa: San Magno è partito in testa ed ha mantenuto agevolmente la posizione per i quattro giri.

Legnarello, secondo, ha controllato al minimo dei giri; nulla da fare per San Martino, outsider nei pronostici e, a sorpresa, per Sant’Ambrogio, una delle favorite della vigilia, rimasta attardata dopo una partenza penalizzante. Alle due qualificate della prima batteria si sono aggiunte, dalla seconda, Sant’Erasmo (Federico Arri) e San Bernardino (Gavino Sanna), che hanno conquistato l’accesso alla finale al termine di una batteria caratterizzata dal gran caos alla mossa, causato dai calci del cavallo di San Bernardino e dalla riottosità del soggetto di riserva della Flora (il titolare è stato escluso dai veterinari dopo alcuni problemi in nottata), che Giosuè Carboni ha faticato a tenere al canape. San Domenico (Silvano Mulas) è stato il più lesto ad uscire dalla mossa, ma in pochi tempi di galoppo è stato coperto da Sant’Erasmo e da San Bernardino. Da quel momento la batteria non ha avuto più storia, con le prime due che hanno proseguito senza problemi, visto che San Domenico che non ha avuto argomenti per rimontare e Flora ha perso metri su metri finendo poi rallentata. La finale è stata una corsa a tre: San Bernardino, messa al quarto posto per motivi di sicurezza, ha provato a partire lanciato ma il cavallo ha avuto uno scarto ed il suo palio è finito subito. Legnarello e Sant’Erasmo sono partiti accoppiati con Siri che, con l’aiuto della curva, è riuscito a sfilare. Arri ci ha provato, senza impensierire troppo l’accoppiata giallo rossa che ha gestito bene la corsa. Ultimo sussulto per Amsicora, il volo finale di San Magno che nell’ultimo giro ha guadagnato molti metri, ma Legnarello era già involato verso la storia.

È invece successo di tutto a Ferrara, nel palio rimandato per maltempo dal sabato alla domenica sera e che, alla fine, si è corso….di lunedì. Era infatti passata da pochi minuti la mezzanotte quando i cavalli sono partiti, al termine di una mossa estenuante, durata oltre un’ora, nella quale ha regnato la totale anarchia che il mossiere Milone non ha avuto modo di contenere. La sorte aveva messo San Giorgio (Belfagor ed Andrea Sanna) allo steccato, seguito da San Luca (Arraju e Valter Pusceddu), Santa Maria in Vado (Zeniossu e Stefano Piras), San Paolo (Divino Amore ed Adrian Topalli), San Giovanni (Aiò de Sedini e Francesco Caria), San Giacomo (Zodiaca ed Alessio Migheli), Santo Spirito (Anda e Bola e Sebastiano Murtas) e, di rincorsa, San Benedetto (Borghesia e Marco Bitti) ma solo per pochi momenti i fantini hanno rispettato l’ordine assegnato. Ne è scaturita una partenza rivedibile, con il canape sganciato a seguito di una forzatura di san Giovanni, con la rincorsa abbondantemente fuori. San Luca, San Paolo e San Giovanni sono uscite sulla stessa linea; alla prima curva le posizioni si sono delineate con San Giovanni che è sfilato, San Paolo che ha allargato, cedendo la posizione a San Giovanni. Nel secondo giro, San Giacomo ha provato il sorpasso esterno ma è stato respinto; Migheli, allora, si è portato all’esterno ed ha dato vita ad un vero e proprio corpo a corpo con Pusceddu, il cui cavallo è stato preso per le redini. A trarre vantaggio da questa bagarre è stato San Giovanni, incalzato da San Paolo e dallo stesso San Giacomo. Caria ha contenuto ogni attacco compreso quello finale di una San Benedetto terminata a velocità doppia e molto vicina al vincitore, che può senza dubbio rammaricarsi per una mossa che l’ha penalizzata oltremodo. Caduto, nelle retrovie, i fantini di San Giorgio e di Santa Maria in Vado.

 

 

 

 

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