SIENA, AUTISTA AGGREDITO: STORIA CLASSICA DEL CAOS SULLA QUESTIONE-MIGRANTI

News inserita il 31-07-2017 - Attualità Siena

Alessandro Martini se la caverà e ha ricevuto solidarietà dai suoi colleghi e dalla città. Ma poteva lasciarci la pelle (Toscanatv)

E' una storia classica del caos in cui regna la questione-migranti nel nostro Paese, quella dell'autista della Tiemme, aggredito con tre coltellate, sabato pomeriggio, da un ivoriano di venti anni. Alessandro Martini, se la caverà, e ha ricevuto soldiarietà dai suoi colleghi e dalla città. Ma poteva lasciarci la pelle. E tutto per un'altra vicenda in cui la malaburocrazia e la malapplicazione della giustizia con la garanzia dell'impunità, si fondono in una miscela esplosiva, che genera il rischio della vita per alcune tipologie di lavoratori - ieri a Follonica un altro autista Tiemme che aveva chiesto il bilgietto a un senegalese è stato aggredito - e fomenta la tensione sociale. Perché il giovane ivoriano accoltellatore, da mesi doveva essere espulso, alla luce dei numerosi atti di violenza, che ha compiuto a partire dal 2105, da quando è arrivato in Italia. Il decreto del Prefetto di Siena, però non è mai stato eseguito. E così il 18 luglio scorso, alla stazione di Poggibonsi, il giovane africano aveva aggredito un controllore che gli aveva chiesto il biglietto del treno su cui stava viaggiando. Aveva reagito con calci e pugni ed era stato arrestato. Ma rimesso in libertà il giorno dopo. E' grazie a questa impunità - garantita non solo in questo caso specifico - che l'ivoriano ha potuto colpire con tre coltellate l'autista della Tiemme. I suoi colleghi non ci stanno: “Purtroppo è successo quello che paventavamo da mesi” - dicono con amarezza i rappresanti di tutte le sigle sindacali -. “Il gravissimo episodio che ha coinvolto il nostro collega Alessandro durante il suo turno di lavoro - spiegano i sindacati - è il più grave accaduto fino ad ora nella nostra Regione. Un episodio che si doveva e poteva evitare. Il personale della Tiemme, non solo gli autisti, viene aggredito spesso, molte volte solo verbalmente, altre fisicamente, con conseguenze molto meno gravi di quella di sabato. Abbiamo denunciato ripetutamente dei fatti ‘incresciosi’ che sono accaduti durante il servizio, ma purtroppo le nostre richieste non vengono quasi mai ascoltate! Ed infatti è dal 5 luglio che i lavoratori sono in stato di agitazione”. Oggi l'incontro con il Prefetto, ma la tensione a Siena, non solo tra i lavoratori Tiemme, resta alta.

Fonte: www.toscanatv.it

 

 

 

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