PROSEK VUOL FARE UN REGALO ALLA MENS SANA: “SAREBBE BELLO ARRIVARE AI PLAYOFF”

News inserita il 26-01-2024 - Mens sana Basket

Il cestista ceco si racconta, tra campo e scelte di vita: “Siena città bellissima, qui ho l’opportunità di costruire il mio futuro nel basket” 

Gianluca Prosek ha scelto la Mens Sana per investire sul proprio futuro di cestista. Un anno fa di questi tempi giocava in Repubblica Ceca, casa sua, con un doppio tesseramento che gli ha permesso di essere buon protagonista a Nový Jičín, in 1 Basketbalová Liga (la seconda serie ceca), e di “assaggiare” la Nbl (il massimo campionato) con Ostrava, adesso invece è il miglior centro (lui che, dall’alto dei suoi 198 centimetri di statura, centro non è) del girone B in serie C toscana, viaggiando a 16.8 punti e con più di 10 rimbalzi catturati a partita: in mezzo a questa scelta di vita, il viaggio compiuto in estate, destinazione Italia, terra natale di mamma Fiorella, che oggi vive però a Brno.
È là che “Giangi” è nato nell’agosto del 2000 e proprio da Brno inizia la nostra chiacchierata con il lungo che veste la canotta Note di Siena numero 35.
Brno è stata una delle tante tappe del passato europeo della Mens Sana, lo sapeva?
Sinceramente no, lo scopro adesso.
Non ha tutti i torti, era un turno preliminare della Coppa Europa 1993/1994…
Ecco perché: dovevo ancora nascere! Brno credo sia comunque conosciuta, anche qui in Italia, per la pista che ospitava la Moto Gp: purtroppo dal 2020 l’autodromo non fa più parte del circuito mondiale, dicono che i costi di gestione non siano più sostenibili.

Basterebbe invece pensare ai guadagni, e al ritorno in termini di immagine, che questo evento portava alla città e a tutto il territorio per rendersi conto dell’errore commesso.
A proposito, complimenti per il suo italiano!
La mia famiglia è per metà italiana, ho il doppio passaporto, in Italia venivo a trascorrere tutte le estati dai nonni materni quando ero ragazzino. Due mesi, ogni anno, nella casa di San Terenzo, vicino a La Spezia: lì ho avuto modo di imparare bene la lingua e di conoscere lo stile di vita italiano.
Primi passi su un campo da basket?
A sei anni, a Brno, dove poi ho fatto tutto il settore giovanile prima di venire in Italia, quando sono diventato senior. Ho firmato in C Gold a Castelnuovo ne’ Monti, Reggio Emilia, sono stato là dal 2018 al 2020, prima della sospensione per Covid, poi l’incertezza sulla ripartenza dei campionati, nonostante una proposta dalla Campania, mi ha fatto spostare in B austriaca, ai Dornbirn Lions, dove mi sono trovato molto bene.
Le annate con Ostrava nella massima serie ceca?
Dieci, quindici minuti in campo quando mancava qualche titolare, per il resto tanta panchina a guardare gli altri. Però noi giovani abbiamo fatto esperienza con Nový Jičín nella categoria inferiore, sono state due belle stagioni, raggiungendo i playoff e superando anche il primo turno.
Dopo un’esperienza sostanzialmente professionistica come quella, la serie C toscana non rappresenta un passo indietro?
Il mio desiderio era giocare e, dato che ad alto livello in Repubblica Ceca non ci sono tanti spazi per i giovani, non mi sono posto il problema del livello o della categoria: quando è arrivata una nuova proposta dall’Italia non ci ho pensato un attimo, ho subito accettato.
Perché proprio la Mens Sana?
Me ne ha parlato Renzo Vecchiato, il mio procuratore, raccontandomi un po’ di cose sulla storia della società ma anche sui progetti e sulla serietà del club oggi, oltre che sulla passione dei tifosi che continuano a seguire la squadra anche in categorie meno prestigiose. Ho accettato immediatamente, sono molto motivato e credo che la Mens Sana possa farmi conoscere in Italia, dove purtroppo il fatto di essere tesserabile solo come straniero rappresenta ad oggi un limite per certe prospettive a più alto livello.
Vecchiato è stato un nome importante per l’Italia del basket…
Ci sentiamo molto spesso. Si informa su come vanno le cose, guarda tutte le nostre partite sul canale youtube ed è molto contento per i risultati, miei e della Mens Sana. Devo davvero ringraziarlo per avermi consigliato di venire a Siena.
Siena, quindi, è un investimento sul suo futuro di cestista?
Voglio che il basket sia il mio lavoro e qui ci sono ottime basi per costruire il mio futuro. La Mens Sana dispone di un impianto di livello, mi dà la possibilità di utilizzare il campo e la palestra anche in orari differenti da quelli degli allenamenti, al mattino c’è Binella che mi fa lavorare su tanti dettagli del mio gioco per migliorarli: a questi livelli non esistono tante società così organizzate e che ti mettono nelle condizioni ideali per lavorare bene.
Note di Siena nettamente prima in classifica, se lo aspettava?
Quando sono arrivato a Siena, non conoscendo il campionato, mi sono basato sulle valutazioni che ho sentito fare in giro e molte di queste non consideravano la Mens Sana tra le favorite. In realtà abbiamo dimostrato di essere una buonissima squadra, le vittorie lo dicono, stiamo volando: peccato solo per quelle due sconfitte contro Synergy e Pisa, su quella contro Sancat invece c’è poco da recriminare perché abbiamo giocato veramente male.
Si parla sempre del gruppo come dell’arma vincente di questa Mens Sana...
Il clima in spogliatoio è eccezionale, andiamo tutti d’accordo, forse ci aiuta il fatto di avere tutti più o meno la stessa età. Anche Cioncio (Iozzi, ndr) che è il più grande, sta benissimo con noi che siamo più giovani di lui, ed è un riferimento importante quando si fa sentire dicendo cosa è giusto fare e cosa no. Poi c’è l’appartamento che divido con Puccioni, Marrucci e Brambilla, un’esperienza bellissima: è la prima volta in cinque anni lontano da casa che abito insieme ad altri ragazzi, anche questo mi aiuta a crescere umanamente oltre che a stare in buona compagnia.
Marrucci ha raccontato che, nonostante lei sia italiano per metà, se la cava bene anche in cucina. Tutto vero?
Sì ho letto, ma la ricetta in realtà non è mia, l’ho presa dai social e l’abbiamo sperimentata assieme. È una specie di piadina con uova, salame, pomodoro e formaggio. In effetti ci è piaciuta.
Si torna in campo sabato 3 e viene a farvi visita Pino Firenze. Che partita sarà?
Sappiamo che affronteremo una buona squadra, destinata ad entrare nelle prime quattro e che già all’andata ci ha dato filo da torcere, ma vogliamo altri due punti per avere una buona classifica quando inizieremo la seconda fase. In settimana ci siamo allenati, adesso abbiamo qualche giorno di riposo che è necessario per tutti dopo un periodo nel quale si è giocato tantissimo e ci sono state trasferte lunghe, come a Carrara. Dalla prossima settimana si tornerà al lavoro, concentrati per conquistare un’altra vittoria.
Quale obiettivo vi siete posti, dopo il raggiungimento della seconda fase?
L’obiettivo era entrare nelle prime quattro del girone, quindi è stato raggiunto, però adesso sarebbe bello fare un regalo alla società e ai tifosi e raggiungere i playoff.
Come si trova con coach Betti?
Con il coach abbiamo tutti quanti un rapporto bellissimo. In partita sa darci indicazioni e consigli importanti quando le cose non vanno bene, ci aiuta molto. Tutto lo staff comunque è super, penso al lavoro tecnico di Pippo (Toscano, ndr) e Inno (Innocenti), ma anche a Boldrini e a Sara Fattorini, che ci chiede grandi sforzi fisici in allenamento: non siamo mai troppo contenti quando ci fa fare gli esercizi, scherzi a parte è proprio quello che serve per stare bene e per fare bene.
Le viene chiesto di giocare da centro, ma in carriera ha sempre giocato da quattro…
Ero a conoscenza di questa situazione quando ho firmato, non è solo una questione di ruoli, a me piace il progetto della Mens Sana. Certo devo adattarmi quando mi trovo a marcare giocatori molto più alti di me, è successo contro Synergy ad esempio, ma la mia taglia fisica è tale da permettere anche un confronto con i numeri cinque avversari: è qualcosa che ho già fatto anche in Repubblica Ceca, quando mi veniva chiesto di lavorare per stancare i centri titolari delle altre squadre.
Siena città riesce a viverla?
Arcangelo Galasso e Riccardo Caliani ci hanno portato subito in giro, a visitarla, quando siamo arrivati in estate. Mi piacciono molto Piazza del Campo e il centro, quando mia mamma è venuta a trovarmi siamo andati a vedere anche il Duomo: è una città davvero bellissima.
Vivere lontano dalla famiglia che effetto fa?
Loro abitano a Brno, ma mi seguono e fanno il tifo per me. Qui in Italia però c’è mio nonno, che è attivissimo sulla fan page e commenta pure sui social: l’ho portato a vederci quando abbiamo giocato a Pisa, purtroppo non abbiamo vinto ma è rimasto impressionato dal bel clima dentro e attorno alla squadra.
Un messaggio ai tifosi della Mens Sana?
Sono eccezionali, ti sostengono per tutta la partita e lo fanno anche quando sei sotto nel punteggio, dandoti una carica incredibile. Avevamo tifosi anche in Repubblica Ceca, ma l’attaccamento era diverso: li sentivi solo quando la squadra stava vincendo, qui invece anche se vai sotto di 10 punti hai sempre il loro sostegno. E poi vengono a darci la spinta in trasferta, anche domenica erano presenti a Carrara nonostante non fosse consentita presenza di pubblico: loro sono davvero il nostro punto di forza.
Quando è arrivato a Siena, le hanno fatto trovare appesa sulla balaustra del palasport la bandiera ceca…
È stato un bel gesto di accoglienza nella famiglia Mens Sana, appena l’ho vista sono andato subito a fotografarmici. Non nego di essermi molto emozionato, mi è scesa la lacrimuccia.
E la foto con Kaukenas che ha postato recentemente sui social?
Me la hanno scattata nel 2017, stavo partecipando al camp della Grissin Bon proprio a Castelnuovo ne’ Monti. Kaukenas è venuto a introdurre il camp, ci ha fatto vedere un po’ di cose in allenamento e alla fine abbiamo avuto la possibilità di conoscerlo meglio. Onestamente l’avevo dimenticata quella foto, poi qui a Siena ho visto esposta in un ristorante la sua maglia, mi è stato raccontato cosa Kaukenas ha rappresentato per la Mens Sana e sono andato a ricercarla. Il giorno dopo ne ho fatta una assieme a Binella, che gliela ha inviata: sto aspettando notizie sulla sua risposta.
Matteo Tasso

foto Mens Sana Basketball

 

 

 

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