Raduno sul parquet del PalaEstra. Ufficializzato Bucarelli, attesa per Darryl Bryant.
Di seguito le parole dei protagonisti:
LORENZO MARRUGANTI (presidente e ds) – “Il lavoro non è ancora finito, siamo molto vicini a chiudere un americano e poi riempiremo l’ultima casella (quella della combo guard, ndr). Per l’idea di squadra che ci eravamo dati si può dire che l’obiettivo è stato raggiunto: si tratta di un roster giovane, da inserire in un programma pluriennale di consolidamento e di crescita. Sponsor? Ci stiamo lavorando, sia per garantire le risorse per quest’anno ma anche in prospettiva. Speriamo di chiudere presto qualcosa di interessante. Le basi della nuova Mens Sana? Energia, entusiasmo, atletismo, capacità di crescere e migliorarsi grazie a un grande staff tecnico. Udom? Ci aspettiamo che continui a crescere e a migliorare, è l’emblema della nostra squadra perché ha grandi potenzialità e deve migliorare per riuscire a raggiungere un livello più alto”.
ALESSANDRO RAMAGLI (coach) – “Sarà una stagione di grande sofferenza. Ma, d’altra parte, lo sport è sempre sofferenza: lo è anche quando sei costretto a vincere. Noi dobbiamo dimostrare di essere competitivi, abbiamo una squadra nuova per 9/10 e con tanti giovani. Il primo elemento che non deve mancare è l’atteggiamento difensivo, che dovrà essere l’ancòra di salvezza nei momenti di difficoltà. Dal pubblico mi aspetto la curiosità di vedere questa squadra, che paradossalmente potrebbe non essere scontata visti i palcoscenici che questa città ha vissuto. L’obiettivo? Battere Latina alla prima giornata, dobbiamo pensare partita per partita senza crearsi obiettivi a medio termine ma dandoci scadenze molto vicine nel tempo. Gli americani? Dovranno garantirci una certa produzione offensiva, perché la squadra funzioni questi due giocatori devono avere punti nelle mani. Il gruppo? Dovremo essere un solid rock, come dicono gli americani: servirà essere coesi. Questa squadra deve migliorarsi individualmente e di gruppo, ma se manca la coesione anche i miglioramenti tecnici non saranno significativi. Quindi, prima di tutto, servirà l’aspetto umano. Mercato? Sono state settimane molto complicate perché la concorrenza è tanta: basti pensare che in A2 ci sono altre 31 squadre che cercano giocatori, un qualcosa di più unico che raro”.
MATTEO MECACCI (vice-coach) – “Quello di oggi è una sorta di pre-raduno, che serve per conoscersi e per far vivere l’atmosfera del palazzetto ai nuovi giocatori. Siamo ancora ad una fase embrionale, perché il roster non è al completo. Finalmente si riparte, sarà un’avventura diversa rispetto all’anno scorso perché venivamo dal fallimento ed eravamo costretti a vincere il campionato. Quest’anno ci misureremo con una categoria che comprende squadre e giocatori di livello importante. Abbiamo una squadra giovane sia per necessità che per filosofia, adesso dobbiamo essere bravi a farla crescere. Staff? Dovrà essere la nostra forza, assieme alla freschezza e all’entusiasmo dei giocatori. Li ho conosciuti in queste settimane quando sono venuti a firmare e mi hanno fatto tutti un’ottima impressione: può venire fuori un grande gruppo, dovremo avere forte coesione e cercare di costruire quanto prima l’amalgama di squadra. Ranuzzi capitano? È presto per dirlo, è l’unico reduce dall’anno scorso ma il capitano lo sceglie la squadra e non gli allenatori”.
ALEX RANUZZI (ala piccola, classe 1986) – “Non vediamo l’ora di cominciare e di conoscersi, siamo una squadra completamente nuova. Vogliamo costruire un gruppo e integrarci al meglio. Mi sembra una squadra affamata, questa sarà la caratteristica che dovremo avere per tutto l’anno visto il campionato che ci attende. Il coach ci ha detto che dovremo impegnarci e che dovremo capire cosa significa giocare per questa maglia”.
STEFANO BORSATO (guardia, classe 1986) – “Si respira un’aria diversa, dobbiamo pensare al futuro ma onorando il passato. Siamo una squadra giovane, la freschezza e le doti atletiche saranno due delle nostre caratteristiche principali. La nuova A2? È sempre stato un campionato difficile, quest’anno sarà molto particolare. Reggio Calabria e Ferentino sono le due favorite del nostro girone, ma la carta conta fino a un certo punto: dovremo vedere cosa dice il campo. Il PalaEstra? Spero sia il più pieno possibile e molto rumoroso perché a me piace giocare sotto pressione”.
MATTIA UDOM (ala, classe 1993) – “C’è tanta voglia di lavorare e fare bene. Le prime sensazioni molto buone: siamo molto giovani, i più anziani sono Ranuzzi e Borsato. Penso che riusciremo a creare un bel gruppo. Tornare qui e avere più possibilità di giocare per me rappresenta una grande emozione. La stagione ad Agrigento è andata molto bene, penso di essere migliorato molto e non vedo l’ora di misurarmi con questo campionato”.
LORENZO BUCARELLI (ala, classe 1998) – “Sono felicissimo di essere tornato a casa, era un qualcosa in cui speravo. Lo staff? È di primissimo livello, sono contentissimo di poterci lavorare e mi metterò completamente a loro disposizione. Tanti under? Avremo tante responsabilità, siamo molto carichi e non vediamo l’ora di cominciare. Ai tifosi dico che spero di avere sempre il palazzetto pieno perché noi ci metteremo sempre il cuore”.
LEONARDO MARINI (ala/centro, classe 1995) – “Sono molto emozionato per questa nuova avventura, quando sono entrato al PalaEstra ho avuto un brivido lungo la schiena. Il gruppo? Speriamo di essere una bella squadra sia dentro che fuori dal campo. Obiettivi? Penso che la Mens Sana abbia le potenzialità per tornare in A in 3-4 anni, per quello che conosco io è un gran bel progetto. Ai tifosi chiedo di sostenerci sempre senza metterci troppa pressione, siamo una squadra giovane e abbiamo bisogno di pazienza intorno a noi”.
ALBERTO CACACE (guardia/ala, classe 1996) – “Per me è un onore essere qui, la Mens Sana mi ha sempre appassionato in questi anni non solo per ciò che ha fatto in Serie A, ma anche per gli scudetti conquistati a livello giovanile. Ramagli mi sembra un coach che coinvolge tutti, senza lasciar fuori nessuno, in modo da metterci a nostro agio. Ai tifosi vogliamo dire di sostenerci perché sarà una stagione molto impegnativa: siamo giovani e dobbiamo crescere. Ad accettare l’offerta biancoverde ci ho messo molto poco: non appena arrivata ero agitato e non vedevo l’ora di entrare in questo palazzetto. Già prima che la Mens Sana mi chiamasse, da parte mia speravo di ricevere una chiamata da Siena”.
VALERIO CUCCI (ala, classe 1995) – “Bellissima sensazione essere qui, ho 20 anni e sono cresciuto con Siena. Penso che siamo un bel gruppo e spero che saremo uniti e disposti a sacrificarsi lungo tutto l’arco della stagione. Le maggiori insidie? Ci sono tante buone squadre come ad esempio Ferentino e Reggio Calabria, forse la principale insidia sarà il fatto di dover affrontare trasferte molto lunghe. Ho accettato Siena per motivi storici, ma anche e soprattutto per il progetto che c’è. Conosco Ramagli, so che qui si può migliorare molto. Vengo definito sempre un combattente, aiuto sempre la squadra nella fase difensiva e sotto canestro”.
ANDREA MONCIATTI (assistant-coach) – “Alessandro e Matteo sono allenatori di altissimo livello, lo dice il loro passato. Ho conosciuto Marruganti e con lui tutti gli esponenti di questa società, sono stato convinto dalle loro idee e dalla loro passione. Sarà un campionato difficile, ma ricco di soddisfazioni. La trattativa con la Mens Sana? Sono stato in contatto fin dal mese di luglio, ero orientato verso altre società, soprattutto Biella visto che sono stati 6 anni là. Poi si è sviluppato il discorso con Siena e ne siamo usciti tutti molto soddisfatti. Lo staff? Dovrà essere un punto di forza per una squadra molto giovane. La giovane età della squadra ne farà un team esuberante dal punto di vista atletico, questo potrà essere un nostro pregio. Peccheremo senz’altro in esperienza vista l’età media del roster, cercheremo di sopperire con entusiasmo e voglia di migliorarci nel lavoro quotidiano. Gli americani? Cerchiamo giocatori con tanti punti nelle mani come accade spesso nelle squadre di A2. Ma anche il reparto lunghi farà bene, abbiamo giocatori con caratteristiche diverse l’uno dall’altro: ci sono i presupposti per avere una squadra competitiva”.
MICHELE CATALANI (responsabile settore giovanile) – “Siena è casa mia, qui ho vissuto gli anni più importanti non solo della mia carriera ma in generale della mia vita. Settore giovanile? C’è una buona base di partenza, la tradizione resta intatta. Resta solo da rimettere in moto la macchina organizzativa così da tornare ad alti livelli. Non credo che siamo in ritardo rispetto ad altre piazze, anche perché purtroppo oggi in Italia molte società hanno smesso di investire nel settore giovanile. Collaborazione con la prima squadra? Saremo ovviamente un tutt’uno, tanti dei giocatori che abbiamo reclutato sono stati individuati in ottica prima squadra. Tutto ciò che faremo sarà in funzione del progetto Mens Sana. Obiettivo settore giovanile? Dobbiamo produrre giocatori per le future prime squadre, si tratta per forza di cose di un progetto pluriennale. Foresteria? L’abbiamo riaperta, avremo 8 posti disponibili nei quali alloggeranno i giocatori reclutati per questa stagione dall’U18 all’U15. La struttura organizzativa è già pronta, la foresteria è già funzionale. Esperienza alla Stella Azzurra? È stata importante perché mi sono ritrovato in un contesto europeo, mi sono confrontato con persone che lavorano in settori giovanili importanti fuori dall’Italia e che hanno metodi e idee diversi dai nostri”.
Foto: Mens Sana basket 1871