Con l’inizio del nuovo anno un traguardo molto significativo
Il Museo Archeologico di Monteriggioni, inaugurato il 22 luglio del 2023, ha raggiunto con l’inizio del nuovo anno un traguardo molto significativo: sono stati superati i 10.000 ingressi in 165 giorni di apertura.
Il Sindaco Andrea Frosini, entusiasta del risultato, ricorda che l’operazione è solo agli inizi: «Il MaM coinvolge l’intero complesso monumentale basandosi sull’incrocio informativo tra “esterno-interno”. Classificabile come “piccolo museo”, è un’operazione in divenire, destinata a essere arricchita nel tempo - due nuove vetrine e ulteriori pannellature sono attese a breve - prevedendo continue azioni educative ed eventi. È poi già pronto per essere il perno di una stagione di ricerche archeologiche sistematiche sul territorio circostante; abbiamo infatti già firmato un accordo quadro, per un progetto quinquennale di indagini, con la SABAP-Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo e con l’Università di L’Aquila».
Dunque il MaM non si adagia sugli allori e sta già impostando il proprio sviluppo e il ruolo che vuole assumere nei prossimi anni. Gli fa eco l’assessore alla Cultura e al Turismo Marco Valenti sottolineando come «speravamo in un successo di pubblico, poiché coscienti di avere lavorato molto seriamente su Abbadia Isola e sull’allestimento espositivo-narrativo; ma raggiungere queste cifre in breve tempo non ce lo aspettavamo. Cosa dire, se non che è molto elettrizzante e appagante. Ora ci aspetta la programmazione per il 2024, peraltro già avviata, avvalendosi dell’apporto del direttore scientifico del Museo – Giacomo Baldini – in servizio dal 1 gennaio».
Molti sono stati sinora anche gli apprezzamenti e le attenzioni della stampa nazionale e locale, oltre quelli delle riviste specializzate; hanno premiato la decisione di avere posto Abbadia Isola al centro di un nuovo progetto comprendente ulteriori restauri - in particolare rinnovando il chiostro e gli allestimenti, ripensando la parte dedicata all’ospitalità – e divenire innanzitutto museo e luogo di attività culturali continue, affidata in gestione alla società in house del Comune “Monteriggioni AD 1213”.
Sta poi per essere inaugurato al suo interno uno spazioso ambiente destinato a bar, la monumentalizzazione di una splendida cantina scavata nel terreno vergine, utilizzata sino alla fine dell’Ottocento e ancora dotata del sistema di sostegno-lavaggio delle botti, oltre alla partenza dei restauri della cinta muraria e della torre di fine XIV secolo in essa presente: elementi in grado di ampliare il circuito di visita e necessitanti di nuovi supporti illustrativi. Inoltre si stanno progettando nuove infrastrutture e supporti digitali per aumentare il grado di accessibilità e migliorare il modo di vivere questo splendido monumento.
Giacomo Baldini, nuovo direttore del Museo, chiosa nel ricordare che «i musei sono fatti per le persone, affinché si emozionino e scelgano di passare una parte del loro tempo in queste strutture. La chiave vincente di imprese come il MaM è proprio di avere concepito la struttura alla stregua di un’arena in cui la socializzazione e la cultura come strumento di crescita sono al primo posto».
In sintesi il MaM non vuole certo rappresentare un "antiquarium" a corredo di un’area monumentale; bensì essa stessa è totalmente un museo oltre che un organismo vivo, in evoluzione e dedita sia alla didattica sia alla ricerca.
L’impronta data dall’Amministrazione Comunale di Monteriggioni è quella di uno spazio di trasmissione culturale, di dialogo interculturale, di apprendimento, di discussione e di formazione, per la coesione sociale e lo sviluppo sostenibile, oltre che piattaforma di benessere esperienziale accessibile e inclusiva divenendo realmente “a misura d’uomo”. Per questi motivi fa già parte della rete dei Musei Toscani per l'Alzheimer, nel promuovere attività dedicate alle persone affette dalla patologia e a coloro che se ne prendono cura; progetta e conduce attività con educatori museali e professionisti dotati di competenze specialiste in ambito geriatrico per un cambiamento sociale e una risposta della comunità alla questione della demenza.
Il nuovo polo culturale del Comune pertanto consegna al più ampio pubblico la lunga storia di una comunità rendendola di interesse, oltre a fare recuperare alla popolazione la propria identità stabilmente e in modo dinamico. La vocazione è quella di ospitare conoscenza ed esperienze tendenti a rinforzare sempre di più il ruolo di volano culturale. Deve emozionare, fornire occasioni al pubblico per abituarsi a viverlo costantemente in tutte le sue connotazioni, luogo di aggregazione socio-culturale, espressione di identità culturale collettiva.