METAMORFOSI MENS SANA, TORNA IL SORRISO IN ATTESA DELLA CAPOLISTA

News inserita il 23-11-2015 - Mens sana Basket

Nel prossimo turno sfida alla sorprendente Agropoli. Mercoledì la nuova asta on line per provare a riportare a casa i trofei del passato

Nel dopo-Agrigento, c'è spazio per tornare sui banchi di scuola. Non è per la giovane età che caratterizza la squadra biancoverde, non in questo caso almeno, bensì per la linea fortemente irregolare che ha caratterizzato l'andamento di una partita stravinta (questo dice il 59-77 scritto sul tabellone del PalaMoncada) dopo aver temuto l'ennesimo tracollo lontano dalle mura amiche. Trascorsi liceali riportano alla mente Ovidio e le sue “Metamorfosi”, poema epico scritto duemilacinquecento anni fa per narrare tutt’altre storie e miti ma il cui titolo ben si adatta all’avvio di stagione della Mens Sana, con una summa vera e propria rintracciabile nel saliscendi di domenica scorsa in Sicilia.

Abituato pure lui, da studente, a tradurre in italiano quelle che oggi vengono chiamate “lingue morte”, Alessandro Ramagli probabilmente la lingua deve, invece, averla sciolta (e neppure poco) con alcuni suoi giocatori dopo i soli 7 (sette) punti messi a segno nei primi 10’: rimane il dubbio se la vera Mens Sana sia quella del quarto iniziale oppure quella del 70-39 inflitto nei restanti 30’ ai padroni di casa, una metamorfosi (appunto) che ha del miracoloso se paragonata al trend delle ultime settimane, soprattutto lontano da casa, ma visto che non si doveva essere catastrofisti dopo le quattro sconfitte in cinque partite e non si deve essere trionfalisti dopo aver stravinto sul campo di una seria candidata alla vetta della classifica, prendiamo per (molto) buono questo successo e gli effetti che apporterà alle sicurezze, umorali e cestistiche, del gruppo biancoverde. Qualunque altra considerazione è molto difficile da incasellare in una stagione nata con nove giocatori nuovi da assemblare, molti dei quali giovani e soggetti (non solo loro, in verità) alle già citate metamorfosi.

VEDO/NON VEDO Sono nel cuore ad Andrea Frullanti e Sandro Bonelli dopo quello che ho visto (si fa per dire) domenica sera in tv. Commentare una partita da studio è di per sé complicato, ma doversela immaginare fra slow motions e fermi immagine è un’esperienza che non si augura a nessuno, primo perché non si riesce ad offrire un servizio a chi, da casa, si aspetta di essere aiutato a comprendere ciò che vede in tv, secondo perché qualsiasi giustificazione finisce per diventare un boomerang che si ritorce contro chi prova a spiegare il disservizio in questione. Sei solo contro tutti, dal satellite che non ingaggia allo streaming che rallenta, dalla produzione che è lontana centinaia di chilometri e ti fa sapere che per loro è tutto ok al tuo telefono che squilla, vibra, si illumina e trabocca di improperi. Chissà perché, quando c’è un temporale in giro per l’Italia, servizi come quello che viene inoltrato da Siena Tv (e in passato da Canale 3: ricordo di essermi dovuto inventare un argomento a piacere, anni fa, di fronte a 23’ di buio totale da Reggio Emilia, di aver atteso non so quanti minuti prima che MarQuez Haynes terminasse un terzo tempo sul campo di Bologna, pure dell’intrusione di una televendita di un mobilificio con sede a Mantova mentre si stava alzando la palla a due a Cremona…) vanno puntualmente in tilt, mentre da Siena a favore degli altri le cose funzionano alla perfezione anche quando nevica? Incrociamo le dita per domenica 20 dicembre, Casalpusterlengo vs Mens Sana, oppure (visto che le radio sfruttano anch’esse le immagini tv) prendiamo in seria considerazione una trasferta prenatalizia in pullman assieme alla Brigata…

A CACCIA DI TROFEI Inizia una settimana importante per la Mens Sana e per ciò che alla Mens Sana ruota attorno. Mentre il sorriso sulle labbra, ritrovato nel post-Agrigento, spinge a considerare con la giusta carica la sfida di domenica prossima all'imprevista capofila Agropoli e mentre ogni giorno che passa è realmente un giorno in meno (poi qualche abbaglio può sempre verificarsi) sull'accordo fra il club ed un main sponsor in grado mettere in sicurezza le stagioni future, nella giornata di mercoledì va in scena una nuova asta, on line, per il recupero dei trofei che il crac finanziario della Mens Sana Basket, anno 2014 ma con radici piantate diversi mesi prima (e responsabilità, ad oggi, ben lontane dall'essere stabilite), ha consegnato prima al liquidatore, poi al giudice fallimentare. Bisogna farsi perdonare, tutti quanti, una certa leggerezza emersa nella prima asta, quella di giugno, e soprattutto bisogna riappropriarsi di coppe, cimeli e stendardi che nel patrimonio emozionale di ciascun tifoso biancoverde non possono non avere un posto in prima fila: di sicuro, alla vigilia, pare essere stata messa in piedi una buona organizzazione per non lasciare nulla al caso (un'asta on line con un simile quantitativo di pezzi è un brutto cliente se non si ha un numero sufficiente di persone disposte a presidiarla, per diverse ore ed in maniera continuativa), le promesse di sottoscrizione raccolte in primavera dal Comitato “La Mens Sana è una Fede” rimangono in piedi, la Polisportiva ha assicurato che farà la propria parte. Dopo di che, ammesso che tutto fili liscio, bisognerà trovare un luogo adatto per esporli, quei trofei. Perché se una cosa è sempre mancata negli anni dei grandi trionfi, quella è la capacità di festeggiarli e condividerli, i grandi trionfi, con eventi di qualità ed in spazi realmente fruibili dal tifo biancoverde.

Matteo Tasso

Foto Mens Sana 1871


 

 

 

Galleria Fotografica

Web tv