MENS SANA, UNA FEDE CHE FA MACINARE 900 KM

News inserita il 05-02-2024 - Mens sana Basket

Da Benevento a Siena per la squadra del cuore: Daniele Zezza sabato scorso era al palasport a tifare i biancoverdi

Macinare chilometri per una fede sportiva, in questo caso cestistica, non è solo un modo di dire. Per informazioni rivolgersi a Daniele Zezza, 24 anni, nato e residente a Benevento, eppure tifoso della Mens Sana fino al midollo, tanto da essersi fatto trovare sugli spalti del PalaEstra, sabato scorso, per godersi la vittoria dei biancoverdi contro Pino Firenze.
Cartina geografica alla mano, anzi google maps a portata di clic, la distanza tra la città delle streghe e quella del Palio è di circa 440 chilometri, che diventano praticamente 900 quando per la famiglia Zezza (due giorni fa in viale Sclavo si è presentato anche suo fratello Davide) arriva il momento di tornare a casa. “Quattro ore e mezzo, a volte anche cinque in auto, dipende dal traffico – dice sorridendo Daniele -, per fortuna a Siena ho stretto una serie di amicizie e questo mi permette di fermarmi dopo le partite.

Ringrazio di cuore tutti per il calore e l’accoglienza”. Si parla di partite, al plurale, perché il giovane tifoso Note di Siena (alle prese in questi giorni con la preparazione di alcuni concorsi, ma con il sogno nel cassetto di entrare a far parte delle forze armate) dalle parti del PalaEstra è transitato già in altre occasioni: “La prima volta in A2, nel 2017 – racconta -, poi nel 2022 in C Silver contro Fucecchio e lo scorso anno contro la Virtus. Quindi quella contro Pino Firenze è stata la mia quarta partita vista dal vivo. Entrare al palasport è una grandissima emozione per me, è un luogo dove si è fatta la storia, alzare gli occhi al soffitto e vedere tutti i trofei conquistati dalla Mens Sana fa sempre una certa impressione. Stavolta, oltretutto, c’è stata pure l’opportunità di ritrovare Marco Crespi, uno degli allenatori dei tempi d’oro: un connubio perfetto insomma”.
Daniele Zezza la Mens Sana l’ha scoperta, e iniziata ad amare, proprio in quegli anni. “Ho sempre seguito il calcio – spiega -, poi ho visto in tv le partite di Eurolega della Montepaschi allenata da Luca Banchi, l’anno era il 2012/2013 quello dell’ultimo scudetto, ed è scattata la scintilla per il basket. Il tifo per la Mens Sana è rimasto inalterato anche dopo i fallimenti e le discese nelle categorie inferiori, anzi mi sento di dire che la fede nei colori biancoverdi è aumentata proprio durante questo percorso di ripartenza dai dilettanti”. Certo, adesso, per lui come per tanti altri non senesi, è decisamente più complicato seguire a distanza le vicende della squadra del cuore: “Vero, ma sono comunque rimasto in contatto e – aggiunge -, per quanto mi è possibile ho provato a dare il mio contributo per far risalire la società. È chiaro che tutto dipende dalle potenzialità finanziarie che ci saranno in futuro, però nel mio piccolo mi sono sentito in dovere di restare vicino alla Mens Sana nonostante i momenti difficili attraversati”.
Appassionato di numeri (a fine partita è solito compilare una serie di statistiche che poi condivide con gli amici della pagina facebook “Il Biancoverde” e altri tifosi senesi), Daniele Zezza incrocia le dita per il prosieguo di stagione della squadra allenata da Paolo Betti: “Fin qui – dice - è stata una stagione molto sorprendente, questo non per sminuire il valore dei giocatori, che anzi stanno facendo grandi cose, ma per il fatto che gli addetti ai lavori non consideravano la Mens Sana tra le squadre più forti. Spero si riesca ad arrivare fino in fondo, anche se salire in B, oggettivamente, sarà difficile”.
Matteo Tasso
In foto, da sinistra, Daniele Zezza e il fratello Davide sabato scorso al PalaEstra

 

 

 

 

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